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Il bilinguismo affronta l'Esame di Stato

L’articolo presenta il percorso seguito dagli insegnanti, del corso sperimentale di liceo classico ad opzione bilingue italo-francese, nel concepire l’elaborazione di una prova innovativa di lingue classiche, latino e greco.

UN PROGETTO ANDATO "OLTRE"

In occasione della sessione di Esami di Stato del 2002, il panorama delle prove di Lingue Classiche si è arricchito di una nuova proposta, legata ad una sperimentazione in atto ad Aosta.
Accanto alla versione, dal greco o dal latino, prevista per i corsi sia ordinari sia sperimentali di liceo classico, ed alla prova di lingue classiche, preparata per i licei classici europei, è stata infatti predisposta una prova di lingue classiche appositamente studiata per il corso sperimentale di liceo classico ad opzione bilingue italo-francese, attivato ad Aosta nel 1997 e giunto a completare il quinquennio appunto nell’anno scolastico 2001-2002.

V AE a.s. 2002/03: gli attori
della rappresentazione di estratti da Antigone, J. Anouilh.

LA DESCRIZIONE

La prova verte su entrambe le lingue classiche, e propone agli allievi due testi, uno in greco ed uno in latino, di argomento analogo, brevemente introdotti e contestualizzati. Uno dei due testi (quest’anno quello in latino) è parzialmente tradotto in italiano, e l’allievo deve completarne la traduzione. L’altro (quest’anno, quello in greco) è accompagnato da un’integrale traduzione in francese; l’allievo deve ritrovare, all’interno di tale versione, le parole che costituiscono la traduzione delle porzioni del brano indicate da chi ha preparato la prova, nonché spiegare eventualmente le differenze morfosintattiche o lessicali tra testo classico e traduzione.
Un esempio (speriamo comprensibile, al di là della lingua) varrà più di cento spiegazioni:

S’ils se sont en effet de toute façon brouillés avec leur corps, s’ils désirent d’autre part que leur âme soit en elle-même et par elle-même, et que pourtant la réalisation de cela puisse les effrayer et les irriter, ne serait-ce pas le comble de la déraison ?

Domanda: Quali parole costituiscono la traduzione di

Risposta attesa: “pourtant la réalisation de cela”.
Domanda: Quali differenze vi sono tra testo classico e traduzione?
Risposta attesa: L’espressione greca è una costruzione verbale (“genitivo assoluto”), la cui resa letterale in italiano sarebbe “accadendo ciò”; la traduzione francese ha usato un sostantivo (“réalisation”) al posto del verbo (“nominalizzazione”). La congiunzione
de è stata regolarmente resa con “pourtant”.
Domanda: Quali parole costituiscono la traduzione di

Risposta attesa: “ne serait-ce pas le comble de la déraison ?”
Domanda: Quali differenze vi sono tra testo e traduzione?
Risposta attesa: Praticamente nessuna; è stato reso correttamente con il condizionale la costruzione greca “
an + ottativo”; il soggetto, reso in francese con “le comble de la déraison”, nel testo greco suona letteralmente “molta illogicità / follia”.

Completa la prova una serie di domande, in italiano, di comprensione e commento sul contenuto dei due brani e sul loro confronto.

IV AE a.s. 1997/98: primi allievi del corso sperimentale di Liceo classico.

IL CONFRONTO

Come l’impostazione didattica (articolata in lezione e laboratorio, quest’ultimo condotto in francese, con la collaborazione di esperti francofoni) ed i programmi, anche la seconda prova d’esame del corso sperimentale bilingue è stata costruita sull’esempio del liceo classico europeo, attivo in Italia in una decina di Istituti. Anche lì si propongono due testi, uno in latino ed uno in greco, provvisti di introduzione, e si fanno all’allievo due richieste: tradurre integralmente uno dei due testi e rispondere alle domande di un questionario, costruito in modo da verificare la comprensione di entrambi i testi. Un’analisi comparata delle tre tipologie di prova di lingue classiche mette in luce, in ciascuna, pregi e limiti sintetizzati nella tabella.
Per quanto riguarda il punto relativo alla traduzione parziale, c’è stata una differenza tra la pratica didattica seguita durante il corso di studi e la prova d’esame: gli insegnanti del corso sperimentale hanno di norma alternato, nel testo proposto, parti tradotte e parti da tradurre, mentre il testo della prova era integralmente tradotto nella sua metà iniziale, quello della seconda parte era completamente da tradurre. Anche gli insegnanti normalmente fornivano la traduzione dell’avvio del testo, per inquadrarne il significato, ma poi distribuivano le altre parti tradotte là dove c’erano particolari difficoltà morfosintattiche o lessicali, oppure, per converso, là dove l’attività di traduzione da parte dell’allievo non presentava particolare interesse.
A noi pare che le competenze morfosintattiche e semantiche necessarie per ben operare un confronto tra testo classico e traduzione siano le stesse che entrano in gioco nella stesura della traduzione stessa. Questo specialmente nel caso del confronto con una traduzione in lingua straniera, come il francese, che è obbligata a distaccarsi dal dettato classico più di quanto farebbe una traduzione in italiano.

Come insegnanti di lingue classiche del corso sperimentale siamo stati pienamente soddisfatti di come è stata realizzata la prova da noi “inventata” e proposta: abbiamo avuto l’impressione di un compito bello e motivante, che dava voglia di svolgerlo; alcuni degli allievi, su nostra richiesta, hanno scritto le loro impressioni. (vedi box con il parere degli alunni)

Analisi comparata delle tre tipologie di prova
Tipo di prova Aspetti positivi Aspetti negativi
Versione "normale"
  • Mette pienamente in luce la competenza morfosintattica dell’allievo
  • Valorizza la padronanza della lingua in cui si traduce
  • Può permettere di esprimere implicitamente la piena comprensione del testo
  • Si applica ad una sola delle due lingue classiche
  • Non impone necessariamente di aver compreso ciò che si traduce
  • Non valorizza il contenuto del testo da tradurre né la sua analisi
  • Sconsiglia traduzioni adattate alle esigenze della lingua moderna, che potrebbero essere prese come errori
Prova del liceo classico europeo
  • Verte su entrambe le lingue classiche
  • Con il questionario, valorizza la comprensione dei testi proposti, a livello sia superficiale sia profondo
  • Sempre con il questionario, valorizza la capacità di confronto tra testi diversi ed il messaggio culturale che da essi emerge, che può essere confrontato con testi moderni
  • È squilibrata nelle richieste sui due testi (uno va tradotto, l’altro no)
  • Dovendo supplire alla traduzione, il questionario si sofferma su elementi concreti dei testi (quando…, dove…, quanti…), a scapito dell’analisi del contenuto culturale
Prova del corso sperimentale bilingue
  • Verte sulle due lingue classiche, proponendo attività linguistiche relative ad entrambe
  • Il confronto tra testo e traduzione permette di esprimere compiutamente le conoscenze morfosintattiche di lingue classiche e permette di proporre all’esame anche testi difficilmente traducibili, ad es. brani teatrali
  • La traduzione parziale impone scelte lessicali non approssimative, visto che il contesto è illuminato dalle parti tradotte
  • Il questionario chiede di riflettere sul rapporto di contenuto tra i due testi, e quindi sul messaggio culturale che ne emerge
  • È parzialmente squilibrata nella richiesta sui due testi: confrontare un testo classico con traduzione francese può essere più facile che tradurlo in italiano
  • Può parere troppo “facilitata” rispetto alla traduzione prevista per il liceo classico ordinario

LE ALTRE PROVE D’ESAME DEL CORSO SPERIMENTALE

Alcune domande della terza prova sono state redatte in francese ed hanno richiesto risposte nella stessa lingua; anche nel corso del colloquio su alcuni argomenti (quelli trattati in francese durante l’anno, nel corso dei laboratori bilingui) l’interrogazione si è svolta in francese. Per certificare la competenza in francese dimostrata dagli allievi, la commissione ha compilato per ciascuno una scheda, predisposta dal prof. François Giraudeau,- Professeur agrégé de Lettres Classiques et chargé par le Bureau de Coopération Linguistique et Éducative (Services Culturels de l'Ambassade de France) de la coordination pour l'enseignement du français dans les Sections Bilingues en Italie - che seguiva i criteri di valutazione del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue, lo stesso su cui si basa la certificazione Dalf/Delf; in seguito è giunta una successiva certificazione rilasciata dall’Ambasciata di Francia, la stessa che viene concessa agli studenti dei Licei Internazionali, abbastanza fittamente presenti in Italia. Per il prossimo anno le due certificazioni dovrebbero unificarsi.


Giugno 2000. La classe IV AE rappresenta “La guerre de Troie n’aura pas lieu” di J. Giraudoux

LA STORIA

Vista retrospettivamente, la storia dell’elaborazione della “seconda prova” del corso sperimentale bilingue di Aosta ha qualcosa di avventuroso. Nel 1997, iniziando la sperimentazione, gli insegnanti erano convinti di star realizzando un vero e proprio corso di Liceo Europeo. È stato quindi con grande preoccupazione che sono venuti a conoscenza del fatto che il corso avviato era invece una sperimentazione a livello locale, autorizzata in quanto “adattata alle particolari esigenze di codesta Regione”, ma con la precisazione che la prova finale d’Esame NON avrebbe potuto essere quella del liceo europeo. “Quale, allora?” si chiesero gli insegnanti (e gli allievi), con la preoccupazione di dover affrontare l’unica altra prova all’epoca prevista, cioè la versione tradizionale, a cui però sarebbero approdati con un curricolo di preparazione nettamente inferiore a quello del corso ordinario (cinque ore settimanali di lingue classiche contro le nove dell’ordinario nei primi due anni, e cinque contro sette nel triennio). Questa incertezza accompagna i primi tre anni di corso sperimentale, durante i quali gli insegnanti producono diverse tipologie di prova, alternative alla traduzione pura e semplice, restando sempre in attesa di conoscere quale sarebbe stata quella che gli allievi avrebbero dovuto sostenere all’esame, e che i referenti istituzionali della sperimentazione (preside e ispettori del Comitato Tecnico che la sorveglia) prospettavano come adattata alle caratteristiche ed alle prassi didattiche della sperimentazione stessa. La svolta avviene nel corso dell’anno 2000, quando, contrariamente a ciò che era stato affermato nel 1997, il Ministero propone al corso sperimentale bilingue di “accorparsi”, come modalità della seconda prova, proprio al liceo classico europeo.
Contemporaneamente, il Comitato Tecnico si dice scettico sulla possibilità che, nell’ambito del nuovo Esame di Stato nel frattempo entrato in vigore, una prova specifica venga elaborata per il solo Liceo Classico XXVI Febbraio di Aosta. È quindi già con una mezza rassegnazione ad una risposta negativa che il Collegio dei Docenti ribadisce, a maggio 2000, la propria richiesta di una seconda prova adattata alle caratteristiche della sperimentazione a suo tempo autorizzata, e consistenti nell’uso (almeno passivo) della lingua francese e nella richiesta di attività alternative alla traduzione integrale del testo classico. Sorprendentemente, però, dal Ministero arriva una risposta positiva; merito anche della precisione e della decisione con cui la Sovrintendente presenta a Roma le nostre richieste. Inizia così un periodo di consultazioni tra gli insegnanti del corso sperimentale e l’ispettore Luciano Favini, che approdano alla definizione della seconda prova, così come è stata poi realizzata. Una lettera del Sottosegretario di Stato, On.le Vito Gambale, ne fornisce l’esatta formulazione: era il 15 febbraio 2001.

Mi ritengo soddisfatta
“LATINO - La modalità della prova ha rispettato solo in parte le aspettative degli studenti, soprattutto a causa della lunghezza della parte da tradurre. Tuttavia, siccome il brano proposto era di un autore (Seneca) ampiamente trattato in classe, le difficoltà riscontrate sono state minime. Di grande aiuto si sono rivelati alcuni passi dell’introduzione, che hanno aiutato a far luce su alcuni punti particolarmente difficili del brano. Probabilmente, a fronte di un altro testo, altrettanto lungo ma di un autore sconosciuto, ci saremmo sentiti privi di punti di riferimento, in quanto abituati ad operare su contesti conosciuti.
GRECO - La modalità della prova ha rispettato pienamente le nostre aspettative, in quanto si è trattato del normale confronto tra testo classico e traduzione francese. Tale confronto tuttavia non è stato agevole, sia perché non conoscevamo bene lo stile dell’autore, sia perché la traduzione delle Belles Lettres si è discostata considerevolmente dal testo originale.
DOMANDE APERTE – È stata la sezione maggiormente apprezzata, perché ci ha permesso di dimostrare di aver ben capito i due testi proposti e di fare confronti e collegamenti, utilizzando quanto appreso negli anni passati (capacità, se mi è consentito dirlo, molto sviluppata negli allievi del corso sperimentale).
In conclusione, mi ritengo soddisfatta della prova d’esame, in quanto è stata preparata tenendo conto dei caratteri della nostra sperimentazione e puntando a valorizzare
il nostro metodo di lavoro e di analisi dei testi proposti. ”

Leila Lunardi

L'ELABORAZIONE

Quando, a luglio del 2000, ci viene comunicato che potremo contare su una prova di lingue classiche specifica per il nostro corso sperimentale, abbiamo le idee già abbastanza chiare su quali potranno essere le sue caratteristiche. Da tre anni, infatti, stiamo conducendo l'insegnamento di latino e greco con modalità particolari, che hanno implicato ovviamente l'elaborazione di prove adeguate. Le caratteristiche di tale insegnamento si possono così riassumere:

  • insegnamento della grammatica a partire dai testi letti (con traduzione a fronte, per lo più in lingua francese), delle cui caratteristiche linguistiche si illustra solo ciò che già si conosce o che è oggetto di studio (ovviamente, col passar del tempo si è in grado di analizzare una porzione sempre più ampia del testo letto);
  • valorizzazione del contenuto dei testi, che vengono scelti appunto per il loro valore culturale in relazione al mondo classico, più che come esempi di fenomeni linguistici;
  • tentativo costante di confronto tra testi classici e testi o situazioni moderni;
  • uso della lingua francese per le traduzioni fornite e per le attività di laboratorio relative ai testi (approfondimenti del contenuto, confronti...).

Le caratteristiche delle prove elaborate, che tentano di corrispondere a quelle dell'insegnamento, sono le seguenti:

  • traduzione parziale del testo, una parte del quale è già tradotta perché non ancora comprensibile dall'allievo;
  • inserimento di domande sulla comprensione del contenuto, nonché sul confronto con altri testi, classici o moderni, conosciuti dagli allievi;
  • separazione della richiesta di comprensione del testo da quella di sua analisi linguistica (si chiede un'esposizione del contenuto del testo, insieme all'analisi morfosintattica di alcune sue parti);
  • richiesta di analizzare la differenza tra testo classico e traduzione francese di date parti;
  • riformulazione in francese (o inglese, latino, greco) del contenuto di una parte del testo, e richiesta di trovare la corrispondenza.

Forti di questa esperienza, ci siamo subito orientati a proporre la prova che è poi stata accolta, e che ha richiesto un limitato carteggio con l'ispettore Favini, finalizzato essenzialmente alla definizione di aspetti concreti (lunghezza dei testi proposti, dizionari da autorizzare, durata della prova...). Il nostro bagaglio di esperienze, essenzialmente frutto del lavoro sul campo, si è valso anche delle prospettive aperte da un corso di aggiornamento tenuto anni fa dal prof. Giovanni Sega, il quale, presentando le sue esperienze di lavoro innovativo sulla traduzione, aveva illustrato due attività destinate ad essere riprese nel nostro lavoro:

  • la stesura di una "traduzione di lavoro", propedeutica a quella definitiva, che consisteva praticamente nel ricalco, il più letterale possibile, del testo classico;
  • il confronto tra testo classico e più traduzioni (nel corso, solo in lingua italiana), con domande finalizzate a mettere in luce le differenze, non solo linguistiche ma anche contenutistiche, tra di esse.
  • La situazione di novità creata dal corso sperimentale ha permesso a questi stimoli di tradursi in indicazioni concrete, che hanno contribuito a creare la "nostra" prova di Maturità di lettere classiche.

Chi volesse prendere visione della seconda prova d’esame del corso sperimentale di liceo classico ad opzione bilingue, nonché di altro materiale relativo allo stesso Esame di Stato, può consultare il sito del Liceo Classico (all’interno di quello dell’Istituzione di Istruzione Classica ed Artistica): www.scuole.vda.it, poi scegliere il settore “Scuole & c.”, quindi il sito dell’Istituzione di Istruzione Classica ed Artistica.

Roberto Arbaney - Carla Fracchia
Insegnanti di materie letterarie, latino e greco presso l’Istituzione Scolastica di Istruzione Classica ed Artistica di Aosta.

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