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Collection Crayon: un riuscito intreccio tra dimensione
locale e storia generale
In un cofanetto verde
i percorsi didattici bilingui sulla storia del '900
Un passo nella direzione della valorizzazione
della storia del novecento
Paolo Momigliano Levi, Direttore dellIstituto storico
della Resistenza e della società contemporanea in Valle dAosta
Il lavoro
di Antonella Dallou e di Rosalba Multari si colloca temporalmente
ed anche concettualmente nel clima di apertura alla sperimentazione
didattica favorito dalla riforma Berlinguer. Rappresenta un
passo chiaramente rivolto nella direzione della valorizzazione
della storia del Novecento [
] che presuppone, anche se
lo sistematizza e per ciò stesso lo rende più fruibile, una
assai più lunga riflessione critica sui metodi tradizionali
di trasmissione del sapere storico, una opzione per la didattica
attiva, ma anche e soprattutto una percezione particolarmente
chiara dell'importanza di stabilire già nelle aule scolastiche
un nesso fra storia locale e storia generale, tanto è viva la
consapevolezza del rapporto sempre dinamico e in molti casi
fortemente dialettico che si crea fra i due termini.
Nient'affatto casuale risulta la scelta dei temi attorno ai
quali le autrici raccolgono documenti e preparano la strada
ad ipotesi interpretative, che dovrebbero nascere in un rapporto
didattico non frontale: il fascismo, i movimenti migratori in
Valle d'Aosta; problemi ancorati a processi di modernizzazione
di cui bisogna costantemente valutare costi e benefici in una
storia che, fra le tante opzioni possibili, storia economica,
storia delle idee, storia della cultura, ecc., sceglie quella
sociale della comunità valdostana. E questa scelta, pur radicandosi
provvisoriamente nel Novecento, impone necessariamente una riflessione
che non può essere ripetitiva di schemi rigidi sulla storia
di lunga durata: sino a quando si spinge un "medioevo"
in Valle d'Aosta, funzionale agli interessi degli stati sabaudi;
che significa la scarsa incidenza della rivoluzione francese
e dei moti giacobini sul piano della critica allo stato moderno
accentrato ed accentratore; che profondità raggiunge una rivoluzione
industriale che s'impone dall'esterno; cosa significa il fascismo
che eleva a potenza l'autoritarismo dello stato; cosa produce
la Resistenza in termini reali di democrazia e di conquista
dell'autonomia?
Questioni grandissime, anche a livello scientifico, questioni
difficili da proporre in termini costruttivi nella scuola che
ha pur sempre l'obbligo primario di fornire gli strumenti di
base.
Da: P. Momigliano Levi, Introduzione, in A. Dallou, R. Multari,
Cahier du maître, Collection Crayon, Aosta, La Valdostana, 2003,
p. 9-10 |
Il 30 aprile 2003 presso la scuola media Einaudi sono stati
presentati i percorsi didattici sulla storia del 900 scritti da
Antonella Dallou e Rosalba Multari nellambito dei progetti dellUfficio
Ispettivo Tecnico Materiali didattici e autonomia progettuale nella
scuola elementare e FASS, coordinati dallIspettore Tecnico
Piero Floris.
Questi progetti sono nati nellanno scolastico 1998-99 con lobiettivo
di potenziare la didattica di alcune discipline (lingua italiana e francese,
storia e scienze) attraverso la produzione di materiali didattici bilingui
strutturati, realizzati da docenti distaccati a tempo pieno dallinsegnamento.
I percorsi didattici di storia sono stati elaborati a tavolino
seguendo un preciso quadro teorico di riferimento, le indicazioni dei
Programmi Ministeriali vigenti, le teorie sullapprendimento di ispirazione
vygotskyana, i saperi essenziali della disciplina.
Successivamente, nel triennio 1998-2001, sono stati sperimentati nelle
scuole elementari valdostane, al fine di valutarne lefficacia da
un punto di vista metodologico-didattico.
Essi hanno una struttura modulare e offrono percorsi tematici diversi.
Si propongono come mediazione tra il sapere esperto, prodotto dagli storici,
e i saperi spontanei degli alunni, che sono così posti nelle condizioni
di costruire conoscenze e competenze disciplinari, a partire da temi fondanti
la storia del 900: i processi migratori, il regime fascista e la
nascita della democrazia italiana.
La raccolta
di percorsi didattici sulla storia del 900 ha visto la collaborazione
di esperti di didattica della storia, Maurizio Gusso e Marina Medi, di
storici, Paolo Momigliano Levi ed Elio Riccarand, e degli insegnanti che
hanno sempre aderito numerosi alle iniziative di sperimentazione nelle
classi.
Attualmente, la Collection Crayon propone percorsi didattici
in lingua italiana e francese per le classi I, II, III, IV e V; percorsi
didattici di storia rivolti agli alunni delle classi IV e V della scuola
elementare. Prossimamente, la collana verrà arricchita con la pubblicazione
dei materiali didattici di scienze.
Il cofanetto di storia contiene il Quaderno dellinsegnante
e cinque sequenze didattiche, adottabili singolarmente, corredate dai
rispettivi Quaderni dei documenti, i quali presentano una ricca
documentazione sulla storia locale e generale.
I materiali sono così organizzati:
- Limmigrazione
ieri e oggi focalizza lattenzione sui processi migratori,
le loro cause e i cambiamenti socio-culturali che provocano, facendo
una riflessione sulla realtà sociale in dimensione interculturale;
- i percorsi didattici
Lascesa al potere del fascismo e Il controllo sulla
stampa nel periodo fascista introducono il concetto di regime
totalitario e labolizione dei diritti civili (libertà di voto
e libertà di stampa); Quando avevo la tua età cera il fascismo
approfondisce ulteriormente il tema trattando la vita del bambino
e lintromissione da parte del regime fascista in contesti di
vita quotidiana;
- La Resistenza in
Valle dAosta - La lotta armata tratta il rapporto tra individuo
e istituzioni, mettendo in evidenza il fenomeno come momento di rottura
e di affermazione dei valori della democrazia.
N.B.
I percorsi didattici sono in visione, presso la Biblioteca regionale di
Aosta, le biblioteche comunali, le Istituzioni scolastiche di 1° e 2°
grado, allIRRE-VdA e allIstituto Storico della Resistenza
della Valle dAosta.
Il piccolo
storico è servito
Ivo Mattozzi, docente
di Metodologia e Didattica della Storia allUniversità
di Bologna
[
]
gli alunni hanno la possibilità di apprendere alcune conoscenze
relative alla storia locale e nazionale del 900, di avere
i riferimenti concreti per la costruzione di concetti astratti,
di formare la rappresentazione corretta di come può accadere
che si conosca qualcosa del passato, dell'intreccio tra decisioni
del governo nazionale e vita sociale locale, dell'intreccio
tra storia locale e storia nazionale.
E a proposito della storia locale i percorsi didattici dimostrano
la fondatezza della rivendicazione del valore conoscitivo, del
valore formativo, del valore metodologico di essa (affermata
nel Manifesto in favore delle storie locali nell'insegnamento
che si può leggere nelle tesi sull'insegnamento della storia
nel sito <www.clio92.it>) e mostrano come sia possibile
l'innesto curricolare tra storie locali e storia sovralocale.
I percorsi sono organizzati in modo da non richiedere la preventiva
conoscenza della storia nazionale, ma sono un accesso ad essa.
Attraverso la conoscenze riguardanti casi locali, gli alunni
riescono ad avere i riferimenti concreti per poter comprendere
le generalizzazioni e i concetti delle "storie generali"
e diventano consapevoli della dimensione locale delle storie
generali.
[
] i dossier "documenti + esercizi" riescono
a dimostrare come il passato locale si presti:
1) ad una delimitazione tematica congruente con i limiti delle
attività didattiche;
2) alla individuazione di fonti sufficienti e adatte allo svolgimento
della ricerca storico-didattica;
3) alla individuazione di referenti territoriali riconoscibili
dagli scolari.
E come la ricerca storico-didattica sia, perciò, una risorsa
insostituibile per la formazione delle strutture cognitive indispensabili
della comprensione delle conoscenze storiche e del concetto
di storia come attività conoscitiva.
Da: I. Mattozzi, Il piccolo storico è servito, in
A. Dallou, R. Multari, Cahier du maître, Collection Crayon,
Aosta,
La Valdostana, 2003, p. 5-8 |
A cura dell'Equipe Pédagogique
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