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Studenti
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Sperimentazione progetto
Michelangelo |
L’Istituto aderisce al Progetto Michelangelo
proposto dal MIUR: Progetto di organizzazione scolastica sperimentale
per i Licei Artistici e gli Istituti d’Arte. A conclusione del corso di studi gli alunni potranno
sostenere, in conformità alle apposite disposizioni citate
in premessa al decreto stesso, gli Esami di Stato per il conseguimento
della Maturità d’Arte Applicata – indirizzo “Grafica”,
corrispondente alla sezione “Arti Grafiche”, con accesso
all’Università e all’Accademia di Belle Arti
senza esami. (Art. 5). |
Come vengono trattate, in questo
Istituto, le cosiddette discipline di serie B?
Come dice il POF (Piano dell’Offerta Formativa) della nostra Istituzione:
“Sul piano dell’arricchimento culturale, si rivela funzionale
lo studio di discipline, come letterature italiana, francese, inglese,
la storia, la matematica, discipline entro le quali vengono evidenziati
percorsi il più possibile interdisciplinari.
Sul piano della formazione specialistica, funzionali risultano essere
tutte le esperienze di lavoro e di collaborazione, provenienti dagli Enti
pubblici e privati presenti sul territorio regionale e rispondenti ad
obiettivi didattici. Queste esperienze vengono integrate nella programmazione
annuale delle attività e, divenendone il cardine, assicurano la
specificità di questo indirizzo”.
Nella nostra scuola gli insegnanti ci chiedono di saper coniugare creatività,
metodo e tecnica: ideare e progettare, trasformare ciò che ascoltiamo
o leggiamo in immagini. Per esempio, quest’anno abbiamo ipotizzato
la realizzazione di un manifesto per la fiera di S. Orso.
Per idearlo ci siamo documentati a fondo sulle origini della fiera e per
attrarre i visitatori abbiamo cercato di comunicare in modo efficace il
senso e i valori che stanno alla base di questa manifestazione millenaria.
L’Istituto d’Arte non si limita a dare una formazione artistica,
è importante capire il valore che ha questa Istituzione, poiché,
grazie a molti fattori come il clima di lavoro e le materie studiate,
riesce a fornire a noi ragazzi la possibilità di imparare ad esprimerci.
Infatti chi riesce a “coglierne realmente i frutti” guadagna
una grande apertura mentale che lo renderà capace di affrontare
ogni esperienza futura.
Da quali scelte pedagogiche vengono
valorizzate nel vostro Istituto le cosiddette discipline di serie B?
Come risulta dal POF, nel nostro Istituto si intendono portare avanti
e potenziare alcune strategie già sperimentate negli anni scorsi
e che hanno dato buoni risultati. In particolare: l’attuazione di
compresenze di docenti di discipline diverse che sulla base di un progetto,
trattano da un punto di vista interdisciplinare, contenuti o parti del
programma ritenuti particolarmente rilevanti sul piano didattico e/o educativo;
la promozione, soprattutto nelle discipline di indirizzo, di un approccio
non solo teorico; le iniziative che consentono di lavorare “in situazione”
alla realizzazione di un “iter” progettuale.
Nei laboratori, durante gli stage di formazione, nella realizzazione di
prodotti richiesti da Enti esterni alla scuola (Ufficio Educazione fisica
e Sportiva della Sovrintendenza agli Studi, l’IRRE-VDA, Cooperative
sociali ed ambientali, Amministrazioni comunali, BREL, Associazioni, Assessorati…)
siamo interpellati per quello che sappiamo fare.
L’anno scorso abbiamo aderito ad un progetto che voleva creare attenzione
intorno al problema della violenza minorile (Assessorato alla Sanità:
progetto Sorriso). Abbiamo realizzato dei video clip per sensibilizzare
le persone al tema; è stato un progetto impegnativo, ma estremamente
soddisfacente (www.progettosorriso.it).
Il murale di Corso Ivrea, ad esempio, è stato realizzato con la
collaborazione di dieci disabili. Abbiamo collaborato inoltre con il Parco
del Mont Avic e con l’Istituto musicale.
Come vedete il mondo del lavoro
che vi aspetta fuori? Siete preoccupati, pensate di acquisire attraverso
i vostri studi una professionalità sufficiente?
Durante gli stage di quest’estate, abbiamo potuto renderci conto
che il mondo della scuola è molto diverso dal mondo del lavoro,
come ci avevano già detto più volte.
Ad esempio, i tempi di realizzazione di un lavoro sono diversi, mentre
a scuola abbiamo un tot di ore settimanali da dedicare ad un progetto,
sul posto del lavoro diventa tutto immediato e ci si può concentrare
solamente su quello che si deve fare (mentre a scuola ci sono tante altre
attività da svolgere contemporaneamente). Inoltre, sperimentando
una reale situazione di lavoro, si impara ad affrontare la paura di essere
inadeguati al compito. Come studenti, con questi stage organizzati, abbiamo
la fortuna di confrontarci precocemente con il mondo del lavoro. Questa
modalità sicuramente ci faciliterà nel futuro.
Alla scuola media le “educazioni”
sono servite ad orientarvi? Avete scelto questa scuola per ripiego, perché
stimolati da attività didattiche che avete fatto alle medie o perché
sollecitati da qualche insegnante?
Ogni ragazzo ha sintetizzato nella risposta la sua esperienza: “Ho
scelto sulla base delle mie capacità per quello che sentivo di
saper fare meglio, la scuola mi interessava, e quindi ho detto proviamo!
Alle medie sono stata particolarmente sfortunata perché la mia
insegnante di educazione artistica non mi ha aiutato a compiere questa
scelta”.
“L’ho scelta per i miei interessi e non perché qualcuno
mi abbia incoraggiato. Per esempio, alle medie mi avevano consigliato
di fare qualsiasi scuola all’infuori dell’Istituto d’Arte”.
“Ho avuto come insegnante Pierre Grange, per me è stato un
insegnante carismatico. Quando parlava di storia dell’arte cambiava
atteggiamento, era appassionato, vedevi una luce negli occhi. Mi ha trasmesso
l’amore per l’arte e mi ha spinto a continuare sin dal primo
anno che mi ha avuto”.
Agnese Molinaro
Intervista agli studenti delle classi IIa e Va dell’Istituto
d’Arte di Aosta