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Una
passione per l'arte
L’esperienza della scuola dell’obbligo ha contribuito ad orientare
la tua scelta lavorativa?
Non ho mai pensato esistessero discipline di serie B. Ho sempre coltivato
una forte passione verso il disegno e l’arte in generale che mi
ha accompagnato dall’infanzia.
Il mio impegno a scuola è sempre stato superiore nelle discipline
considerate di serie B perché suscitavano in me un maggior interesse.
Ho frequentato l’asilo, le scuole elementari e medie in un paese
dove, per tutto il percorso scolastico, ho avuto insegnanti che hanno
sempre dato grande spazio alla creatività. In particolare alle
medie ho avuto un professore di Educazione Artistica con un passato di
grafico pubblicitario che mi ha fatto prendere coscienza del fatto che
avrei potuto sfruttare il mio talento creativo in un ambito professionale.
Ho quindi iniziato ad indagare e ricercare informazioni su come continuare
il mio percorso scolastico per riuscire in futuro a praticare una professione
creativa.
Dopo la scuola media mi sono iscritta all’Istituto d’Arte
di Aosta dove ho conseguito la maturità d’arte. Nell’ultimo
anno di scuola superiore ho cercato informazioni su strutture che mi potessero
formare alla professione di grafico.
Ho quindi frequentato l’Istituto per l’Arte e il Restauro
di Firenze, dove ho scelto il corso di Grafica Pubblicitaria ed Editoriale.
Ho studiato grafica, illustrazione e tutte le discipline legate a questo
mondo. Credo sia stato molto importante l’utilizzo del computer
che mi ha portato ad essere molto competitiva al momento di trovare lavoro
perché in quegli anni era una forte novità che ha cambiato
la professione.
Per quanto riguarda gli stage, ho in passato lavorato per qualche periodo
nello studio di una mia docente. La scuola non organizzava percorsi di
inserimento lavorativo con stage in aziende, ma gli studenti che ne sentivano
l’esigenza e ne facevano richiesta potevano fare esperienze lavorative
grazie all’interessamento dei docenti.
Vista la mia passione fin dall’infanzia per le discipline artistiche,
nel mio caso il ruolo della scuola non è stato fondamentale.
Sicuramente la figura del professore con esperienze nel campo della grafica
ha stimolato la mia curiosità verso questo mondo. Sono molto contenta
della scelta fatta e della mia professione.
Negli anni in cui ho frequentato l’Istituto d’Arte, era questa
scuola nel suo complesso ad essere considerata di serie B. In effetti,
non aveva una sede definitiva, scarseggiavano i fondi per l’acquisto
dei materiali e gli insegnanti cambiavano tutti gli anni. Fondamentale
è stato il ruolo giocato da alcuni docenti che, credendo profondamente
nella validità della proposta formativa dell’Istituto d’Arte,
con il loro impegno hanno contribuito a riqualificare l’immagine
di questa scuola.
Chiara Del Missier
Grafica e impaginatrice della rivista.
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