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CEM
- Centro di Educazione alla Mondialità
Il CEM opera
in tutta Italia e con alcuni progetti internazionali per promuovere una
cultura di pace e di educazione alla mondialità. Dal 1992 ha sede
a Brescia in Via Piamarta 9, proprio sopra il teatro romano, ma è
nato nel 1942 come Centro di Educazione Missionaria dei Missionari Saveriani,
con sede a Parma. Dal 1970 ha mutato il nome in Centro Educazione alla
Mondialtà, aprendo progressivamente la sua rete di collaboratori
al mondo laico impegnato sui temi dei diritti, dello sviluppo, dell'ambiente.
Nella sua lunga tradizione il CEM ha elaborato strumenti per esplorare
la storia come cammino dei popoli, la geografia come scienza dell'uomo
nel suo ambiente, la letteratura/poesia come patrimonio sovranazionale.
Ha proposto l'educazione come pedagogia dei gesti, interdisciplinarietà,
pedagogia narrativa, pratica della libertà.
Dall'inizio degli anni '80 il CEM ha approfondito il tema della Pedagogia
Interculturale, in parte come sintesi dei suoi cammini precedenti, in
parte per contribuire a formare una nuova coscienza nella scuola e nella
società italiana basata sulla “convivialità delle
differenze”, in quattro nuclei:
• convivialità tra le persone (nel rispetto del genere -
maschile e femminile - dei regionalismi, delle intelligenze multiple,
contro ogni emarginazione…);
• convivialità delle culture (con coscienza che l'interculturalità
non è fenomeno naturale, ma esige un progetto educativo);
• convivialità delle religioni (nell'approfondimento del
tema religioso, con un insegnamento aperto all'ecumenismo e al dialogo
interreligioso);
• cittadinanza attiva e responsabile (su pace, sviluppo, ecologia,
diritti umani universali).
Il CEM privilegia la scuola (di ogni ordine e grado) e gli insegnanti
come suoi primi destinatari. Ma, diventato movimento di opinione aconfessionale,
interviene in tutti i contesti sociali dove si instaura un rapporto educativo:
famiglia, associazione, gruppo.
Sparsi nel territorio sono presenti i Gruppi CEM, formati da insegnanti
ed educatori che, in esperienze guidate, offrono proposte di educazione
interculturale e metodologie educative partecipative.
Le principali attività del CEM possono essere riassunte attorno
a cinque nuclei di lavoro:
• corsi di Aggiornamento in tutto il territorio nazionale (su richiesta),
in collaborazione con un pool di formatori qualificati;
• pubblicazioni per l'editrice EMI: Collana Mondialità con
23 volumi già pubblicati; Quaderni dell'Interculturalità
con 22 quaderni già pubblicati. Tra le altre pubblicazioni: Testi
per l'insegnamento religioso e un Calendario tascabile della pace (alla
12° ed., in collaborazione con Nevè Shalom/Waahat as-Salam);
• sforzo congiunto con numerose associazioni in Italia e all'estero
per la giustizia e un futuro sostenibile per l'intera umanità;
fra i progetti in atto: Global Express (ospitato anche nelle pagine della
rivista, http://www.saveriani.bs.it/cem/Rivista/globalexpress/index.html);
educazione interculturale e comunità Rom, in collaborazione con
l'Open Education Centre (Bulgaria) e la cooperativa Kaleidoscopio (Trento);
il sostegno alle attività di Nevè Shalom/Waahat as-Salam;
• CEM Mondialità, rivista mensile di educazione interculturale
(10 numeri all'anno). Riserva un Dossier centrale a un tema scelto annualmente
e ripartito in sottotemi mensili. Come per il convegno annuale, il tema
scelto per il 2004-2005 riguarda l'immaginario collettivo nel suo rapporto
con i media vecchi e nuovi e con le matrici culturali dei conflitti;
• Convegno Nazionale Annuale CEM, giunto alla 43a edizione, si terrà
quest'anno a Frascati dal 23 al 28 agosto ed avrà come relatore
principale Paolo Jedlowski. Il convegno riunisce circa trecento educatori
e vede al centro 14 laboratori di ricerca per permettere la sperimentazione
e la condivisione di metodologie partecipative.
Tema del convegno è “Alfabeti dell'immaginario. L'educazione
e lo scontro dei simboli”.
43° Convegno NAZIONALE CEM MONDIALITÀ
23-28 agosto 2004, Frascati - Roma
“Alfabeti dell'immaginario. L'educazione
e lo scontro dei simboli” |
Una sintesi dei percorsi dei laboratori di
ricerca previsti al convegno.
• Autentica-mente. Immaginario e cura
di sé (Gianni D'elia - Salvatore Catalano) propone
una metodologia attiva e multidimensionale. Si attingerà
alle produzioni letterarie di I. Calvino e G. Rodari come stimolo
e sfondo per le attività proposte. Si farà ricorso
alla metodologia autobiografica e alla narrazione. Il laboratorio
alternerà attività ludiche, attività corporee,
narrazioni autobiografiche scritte e orali, visione di filmati e
ascolto di musica, drammatizzazioni, letture e approfondimenti tematici.
• L’uomo attraversa foreste di
simboli (Sigrid Loos, Umberto Cinalli) parte dalla memoria
che nell'antica Grecia si chiamava simbolo (mettere insieme) la
Tessera dell'ospitalità, ovvero un anello che si usava rompere
in due pezzi i quali, conservati da due famiglie, servivano a ricordare
per sempre l'ospitalità data e ricevuta. Il simbolo rende
manifesta e plausibile la "relazione io-altro". Nel laboratorio
si viaggia alla ricerca dei nostri desideri, alla riscoperta dei
legami che il nostro corpo ha con la natura e, poi, dei simboli
(vecchi e nuovi) che questo legame sanciscono e ci ricordano: attraverso
giochi, drammatizzazioni e role play, manipolazioni di materiali
esplorazione dell’ambiente naturale ed artificiale.
• Giù la maschera! (Nadia
Savoldelli e Marina Pecorelli), utilizza la maschera viene come
strumento di lavoro sull'essere e l'apparire, la caratterizzazione
esteriore ed interiore, nei linguaggi del corpo, nel teatro e nella
danza, la scoperta del sé, delle varie facce, delle maschere
che assumiamo e che si intravedono nel nostro corpo, nella voce,
nei gesti. Le esperienze e la tecnica a cui faremo riferimento saranno:
il Teatro degli Oppressi, la danza contemporanea, la costruzione
ed utilizzo di maschere neutre ed espressive.
• Decolonizziamo le strade dei sogni.
Re/visioni, controcampi, r/esistenze, trasform/azioni (Patrizia
Canova e Alessio Surian), prova a rileggere i media con percorsi
dello sguardo verso la coscienza e la disobbedienza alle ingiuste
leggi dell’omologazione, alla riscoperta di segni, alla ricerca
di sensi, per ridare significato e profondità a immagini
appiattite. Comprende percorsi di ricerca di un nuovo modo di interagire
con strumenti e mezzi tecnologici: come inventare, progettare a
fare “la televisione” in modo divergente, creativo.
Viaggia intorno al mondo e alle culture che lo abitano attraverso
cinematografie “oltreconfine”.
• Tanti fili, un tessuto… insieme
per tessere la vita. Intrecciamo i linguaggi simbolici di popoli
e culture vicine e lontane per far emergere il nostro inconscio
collettivo (Alessandra Ferrario, Pedro Uriel Sanchez), si
concentra su alcuni linguaggi simbolici dell’Africa occidentale
e del centroamerica, esplorando il linguaggio dei tessuti e di artefatti
significativi attraverso narrazioni, miti, lettura delle immagini
per poi sperimentare alcune tecniche di tintura a batik (con la
cera calda) o di tessitura a telaio arrivando a composizioni simboliche
mediante diversi materiali e tecniche.
• Conflitto mediorientale e la sua storia
(Jacopo Tondelli, Francesco Grandi), propone strumenti per una conoscenza
critica dello Stato di Israele e della sua storia soprattutto all’interno
del conflitto mediorientale, utilizzando la visita ad alcuni luoghi
simbolici (un Kibbuz, Hebron, Tel aviv, Yad Vashem, Nevè
Shalom…)
• Essere un “SUPER” diverso
è possibile? (Sandra Dema, Emanuela Ariano, Tristana
Cacciatori), parte da un metodo inter-attivo per scoprire i prodotti.
Scoprirli nel senso di svestirli, togliere loro la maschera, per
arrivare all’essenza, al contenuto vero. Per fare ciò
è necessario quindi mettersi in gioco, rielaborando il concetto
di consumatore, nonchè quello di bisogno reale e indotto.
• L’evento comunicativo nella
pratica della Comunità di ricerca (Antonio Cosentino
– Rita Costanzo), è centrato sulla tecnica del dialogo
euristico sorretto dai principi della logica formale e informale.
• Oggetti Sonori, Suoni Organizzati
e Altre Amenità (Luciano Bosi), propone attività
di musica d’insieme a carattere ludico, espressivo e creativo
alternata a momenti di ricerca e riflessione sulle identità
sonore omogenee o multiple. I partecipanti saranno coinvolti in
una serie di giochi, azioni ed eventi sonori finalizzati a star
bene con se stessi e con gli altri oltre che nell’ascolto,
analisi e riflessione di materiali sonori vicini e lontani.
• Gocce di futuro dentro il presente
(Daniela Invernizzi), guarda ai processi partecipati che
coinvolgono bambini e adolescenti, considerati soggetti titolari
di diritti umani.
• Carte storie (Roberto Papetti),
propone una panoramica di storie che usano mazzi di carte per l’inaugurazione
di piccoli mondi sperimentali vissuti ludicamente.
• Luoghi comuni. Comunicare gli spazi
vissuti per costruire comunità consapevoli (Davide
Bazzini) sperimenta attività esplorative (sia geografica
che biografica) dei luoghi e delle comunità. Alle sperimentazioni
seguiranno momenti di integrazioni cognitiva e di metariflessione.
Principalmente utilizzerò tecniche di derivazione psicogeografica,
narrazione autobiografica, giochi di ruolo, mapping
• Simbolo, metafora, mito e realtà
(Cristina Carniel) si rivolge agli adolescenti con un percorso di
avventura e riscoperta tra miti, simboli e significati che nella
storia si sono modificati e a volte trasformati completamente, sempre
con l'attenzione a cogliere il fil rouge che collega il passato
al nostro presente. Un modo per ragionare ancora sulla diversità
e completare la "missione" intrapresa un anno fa.
• Spiritelli d'acqua (Silvia
Rastelli) è il laboratorio dei bambini, uno spazio dove poter
giocare, creare, costruire e fare esperienze significative intorno
al tema dell'acqua. |
Alessio Surian
Collaboratore CEM
Per maggiori informazioni: www.saveriani.bs.it/cem
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