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Alla
scoperta dell’area professionalizzante
Una presentazione chiara e partecipata dell’area
professionalizzante o terza area, che prevede, per gli insegnanti degli
istituti professionali anche le figure di coordinatore e di tutor di area.
L'area professionalizzante
Il “Progetto ’92”, che ha riformato
gli istituti professionali, ha suddiviso il percorso scolastico in tre
aree
• area comune;
• area d'indirizzo;
• terza area o area professionalizzante.
Per le prime due sono previsti programmi ministeriali.
L'area comune comprende le materie comuni
a tutti gli indirizzi professionali e riguarda le discipline che danno
una preparazione umanistica e scientifica di base.
L'area d'indirizzo riguarda invece le materie
che danno una preparazione di base specifica per l'occupazione che gli
studenti dovranno svolgere in futuro.
La terza area o area
professionalizzante è invece di competenza regionale e permette
di conseguire una qualifica di secondo livello da affiancare alla qualifica
del terzo anno e al diploma del quinto; la competenza regionale permette
di meglio rispondere alle esigenze di cambiamento del tessuto produttivo
e preparare lavoratori muniti, oltre che di una buona formazione di base,
di una valida qualificazione professionale.
Ciò significa che la figura professionale e i programmi vengono
individuati in base alle esigenze regionali dei vari settori produttivi
con una progettazione che vede lavorare in accordo docenti e operatori
del mondo del lavoro e rappresentanti delle associazioni di categoria,
spesso sulla base anche di indicazioni dell'Agenzia del lavoro.
La terza area scaturisce infatti da un'attenta analisi delle esigenze
del territorio e del tessuto produttivo che accoglierà gli studenti
al termine del loro percorso scolastico. Non solo perciò varia
da regione a regione, ma, per quanto riguarda la Valle d'Aosta, anche
dalla Bassa Valle ad Aosta.
Questo percorso, che coinvolge le due classi terminali, quarta e quinta,
è finanziato in Valle d'Aosta dal Fondo Sociale Europeo e ha una
durata biennale, cioè, ogni anno, parte un nuovo progetto per indirizzo
scolastico.
I corsi sono tenuti da docenti reclutati dal mondo lavorativo come artigiani,
professionisti, operatori del settore scelti tenendo conto del loro curriculum
professionale e delle attività che svolgono o hanno svolto in passato.
Ciò permette di dare una preparazione veramente rispondente alle
esigenze del mercato del lavoro, capace di coniugare la parte teorica
con la pratica richiesta.
Alla fine della classe quarta, uno stage di un mese presso un'azienda
o un ente pubblico, con sede nel territorio regionale consente di verificare
sul campo quanto appreso durante l'anno, ma anche di avere un'idea più
reale dell'attività per cui si sta studiando. I nostri studenti,
infatti, seppure affiancati da un tutor aziendale, svolgono le medesime
mansioni degli altri operatori e seguono lo stesso orario, magari anche
facendo turni come tutti gli altri occupati.
Durante lo svolgimento del corso sono, inoltre, previste visite guidate
sui luoghi di lavoro in modo da allargare il più possibile la conoscenza
dei ragazzi nei confronti delle realtà in cui andranno ad operare.
Attualmente all'ISITIP sono in corso di svolgimento otto corsi.
Quattro stanno terminando con l'esame finale previsto per la fine di maggio,
a cui farà seguito la certificazione della qualifica, e quattro
stanno arrivando alla fine della prima parte di lezioni e stanno partendo
con lo stage di un mese.
Nei prossimi mesi, è prevista la progettazione dei corsi che sostituiranno
quelli terminati.
I corsi di nuova progettazione parteciperanno al prossimo bando del Fondo
Sociale Europeo e partiranno all'inizio dell'anno scolastico 2004/2005.
Esaminando in dettaglio, abbiamo due corsi per i futuri Tecnici
dei Servizi Sociali, quello di Addetto all'assistenza di persone
in disagio e bambini e quello di Addetto all'assistenza.
Il primo si rivolge a varie categorie di persone in difficoltà
(anziani, portatori di handicap fisici o psichici, minori a rischio, emigranti
extracomunitari, tossicodipendenti, alcolisti) e ai bambini degli asili
nido.
Il secondo è invece strutturato per ottenere una più approfondita
conoscenza su tre categorie di persone, anziani, disabili e minori, che
sono le più significative in Valle.
Sono rimasti comuni ai due percorsi gli insegnamenti che sono necessari
per la futura attività di un operatore sociale e che, pur essendo
già svolti in classe, richiedevano comunque un confronto con chi
ogni giorno lavora a contatto con persone in difficoltà. Riguardano
la comunicazione, la relazione d'aiuto, l'animazione, il primo soccorso
e il lavoro in équipe.
Per i Tecnici dell'Industria Elettrica, i
corsi sono per Impiantista elettricista e Elettricista civile/industriale
AUTOCAD. Sono corsi che aumenteranno le possibilità occupazionali
degli allievi non solo nel campo dell'installazione di impianti elettrici
civili, ma anche come addetti alla progettazione automatizzata con disegno
elettronico, all'installazione e alla manutenzione di impianti elettrici
e sistemi automatici.
Una parte rilevante della formazione ha taglio pratico e prevede la realizzazione
in laboratorio di impianti elettrici.
Al fine di rendere il progetto più aderente al mondo del lavoro
sono previste anche visite a cantieri di imprese installatrici di impianti
elettrici, che prepareranno gli studenti al mese di stage al termine della
prima parte del corso.
Per i Tecnici delle Industrie Meccaniche,
i corsi attivati sono per Progettista Stampi e Tecnico Stampista, figure
richieste dalle industrie meccaniche della Bassa Valle nelle quali gli
studenti hanno molte probabilità di inserirsi alla fine del percorso
scolastico.
Generalmente lo stage viene effettuato in Francia.
Per i Tecnici della Gestione Aziendale, sono
realizzati corsi per Tecnico Amministrativo Contabile e Addetto alle Contabilità
speciali, figure professionali specializzate e polivalenti, capaci di
operare nell'ambito delle contabilità aziendali, pubbliche e private
e perciò di inserirsi senza difficoltà nelle piccole e medie
aziende della zona.
Personalmente ho seguito tutte le fasi che caratterizzano
l'area professionalizzante, come progettista, tutor didattico, tutor di
stage e ora come coordinatore dei vari corsi.
Ogni fase è impegnativa e il finanziamento del Fondo Sociale Europeo
obbliga a controlli molto rigidi, tuttavia collaborare alla stesura del
progetto e seguirlo è anche molto gratificante per un insegnante,
proprio già a partire dalla progettazione che dà la possibilità
di mettere in campo le competenze didattiche e organizzative proprie del
docente.
Inoltre, è interessante confrontarsi con esperienze e ambienti
diversi e uscire dall'ambito prettamente scolastico.
Appare senz'altro chiaro, quanto la terza area sia importante per l'insegnamento
professionale e quanto possa diventare uno strumento utile sia alla scuola,
per rendere più moderni i propri programmi ed agganciarli al mondo
della produzione, sia alle aziende dei vari settori, per trovare personale
già preparato alle proprie esigenze. Uno strumento che andrebbe
ancora incentivato ed incrementato. Infatti, in una realtà piccola
come la Valle d'Aosta potrebbe diventare occasione di scambi molto utili.
Le aziende potrebbero fare ricadere sulla scuola i costi per la preparazione
del personale; la scuola potrebbe trovare nelle aziende i macchinari e
le strumentazioni che non sempre può permettersi di acquistare.
I finanziamenti del Fondo Sociale Europeo, infatti, non prevedono l'acquisto
di attrezzature stabili, ma consentono solo il noleggio e ciò non
sempre è possibile.
Attualmente in Valle d'Aosta questo scambio è ancora in fase di
crescita, è tuttavia auspicabile che anche qui si realizzi ciò
che già in altre regioni avviene, con ottimi risultati.
La funzione di tutor didattico
nell'area professionalizzante
Nell'ambito dell’area professionalizzante è
prevista la figura del tutor che svolge svariati compiti. La sua funzione
principale è soprattutto di raccordo fra i docenti esterni provenienti
dal mondo del lavoro (assistente sociale, operatore nei servizi per anziani,
medico, operatore all'interno di cooperative, informatico, puericultrice,
animatore, ecc.) e la scuola, ovvero gli studenti partecipanti al progetto,
gli insegnanti, gli operatori della segreteria.
Il tutor partecipa anche alla fase di progettazione, deve contattare il
docente per ciascun modulo in progetto e con lui confrontarsi sugli obiettivi
proposti e condividere il programma espresso dal docente esperto.
Il passo successivo prevede la stesura del calendario dell'area professionalizzante
per l'intero anno scolastico; in tale attività il tutor deve cercare
di facilitare il lavoro degli studenti evitando - se possibile - il concentrarsi
di un eccessivo carico di impegni in tempi ristretti (ad esempio le giornate
utilizzate per lo svolgimento del corso attuale sono il venerdì
pomeriggio ed il sabato mattina).
Occorre poi prendere in considerazione le esigenze dei vari docenti provenienti
da località diverse e, soprattutto, dare un senso logico e continuità
alla scansione dei moduli in progetto.
Il calendario predisposto deve essere comunicato e affisso in ogni classe,
periodicamente aggiornato se si verificano variazioni non previste.
All'inizio del corso il tutor presenta il programma dell'area professionalizzante
e consegna una copia della domanda d'iscrizione e del contratto formativo
a ciascun studente della classe quarta.
All'inizio di ciascun modulo il tutor accompagna il docente in classe
presentandolo agli allievi e gli consegna una cartellina contenente la
documentazione necessaria per ottemperare ai suoi compiti. Quindi spiega
come deve essere compilato il registro affidato ai docenti esterni, rispetto
all'orario, all'argomento trattato nel proprio modulo, alle assenze degli
studenti, alle firme necessarie.
Con la segreteria il tutor verifica che la parte burocratica (compilazione
e consegna del contratto e del restante materiale richiesto) venga svolta
correttamente e nei tempi previsti da ogni docente.
Con i singoli docenti il tutor può concordare le valutazioni e
le prove di verifica che vengono poi raccolte e consegnate al coordinatore
del progetto insieme al materiale utilizzato (fotocopie, Cd, videocassette,
ecc.) durante lo svolgimento delle lezioni.
Al termine dell'anno il tutor consegna agli studenti un questionario,
previsto per il monitoraggio, che una volta compilato viene consegnato
al coordinatore.
Anche il tutor è tenuto alla compilazione di un proprio registro
dove indica le attività svolte nel corso dell'anno.
Al di là dei compiti a livello logistico ed organizzativo, il tutor
svolge la funzione più significativa ed interessante di stabilire
e mantenere, nel corso dell'anno, contatti frequenti con i docenti, gli
studenti ed eventualmente le famiglie degli studenti. Questo avviene attraverso
colloqui e incontri a scuola che permettono di evidenziare l'andamento
del corso, il livello di partecipazione, interesse e ricezione da parte
degli studenti alle attività proposte, la buona comunicazione a
livello relazionale. Tali colloqui consentono altresì di ovviare
subito a situazioni che presentino elementi di problematicità.
In ambito più strettamente didattico è interessante promuovere
un confronto fra i docenti esterni e gli insegnanti di disciplina (in
particolare con quelli delle materie di indirizzo) per riflettere sulle
diverse impostazioni rispetto a tematiche similari, sul livello di gradimento
da parte degli studenti e sulla loro “risposta” in termini
di apprendimento, in modo da favorire una preparazione professionale ed
una formazione significative.
ISITIP Verrès
Sezione Servizi sociali Indirizzo professionale
Fernanda Bosi
Insegnante di italiano e storia. Coordinatore dei vari corsi dell’area
professionalizzante.
Loredana Zombolo
Insegnante di psicologia e scienze dell’educazione. Tutor dell’area
professionalizzante.
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