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Pellegrinaggi
didattici
Un’ipotesi di lavoro
motivante ha previsto uscite didattiche ed incontri con esperti per approfondire
il rapporto tra cultura e religiosità, tra ambiente geografico
e vicende storiche.
Progetto: “La Valle d’Aosta
tra storia e religione”
A. s.: 2003/2004, Classe: IB, Istituzione scolastica: Aosta 2 Scuola
media Saint-Roch. |
Il progetto “La Valle d’Aosta tra storia
e religione” è nato dall’esigenza di far comprendere
ai ragazzi lo stretto e naturale rapporto tra cultura e religiosità,
tra ambiente geografico e vicende storiche. Tale progetto si inserisce
quindi nelle finalità relative alla programmazione della classe
1° che prevedono l’analisi di un contesto vicino per poi passare
ad una realtà più ampia e più lontana nello spazio
e nel tempo. La scelta di questo argomento è stata determinata
dall’evidente influenza della religione nella storia della Valle
d’Aosta, testimoniata dalla importante presenza di luoghi di culto,
di processioni, oggetti sacri che compaiano ancora in alcune fiere (S.
Orso). Abbiamo focalizzato questo complesso rapporto analizzando gli ex-voto
presenti in alcuni santuari della Valle e del Piemonte. In un mondo rurale
e primitivo, in un’epoca in cui la medicina specie in zone di montagna
non era certo evoluta, i fedeli ricorrevano al santo protettore, alla
vergine per ottenere salute, guarigione e raccolti abbondanti. Numerosi
sono i santuari situati in tutta la Valle (Machaby, Perloz, Notre Dame
de la Guérison) sulle cui pareti compaiano testimonianze delle
grazie ottenute. Per sensibilizzare i ragazzi all’argomento non
è stato fornito inizialmente del materiale, né sono state
tenute lezioni frontali. Una serie di domande ha permesso di raccogliere
le informazioni raccolte dai ragazzi sul territorio in occasione di gite,
visite a fiere, feste patronali, ecc. Gli alunni sono stati stimolati
ad approfondire l’argomento raccogliendo materiale su alcuni santuari
e sulla biografia di santi che ancora oggi sono oggetto di culto. Dagli
apporti degli studenti sono emerse discussioni che ne hanno stimolato
ulteriormente la curiosità e hanno fatto nascere l’esigenza
di ampliare le conoscenze mediante esplorazioni sul territorio. A partire
dal mese di febbraio sono iniziati gli incontri con esperti per approfondire
il contesto storico e socio-culturale in cui queste forme di religiosità
si collocavano. Parallelamente sono state organizzate uscite didattiche
in alcune località significative: a Saint-Oyen la casa di accoglienza
di “Château Verdun” dove il Canonico don Darballey ha
fornito notizie sulla storia dell’ospizio del Gran San Bernardo
e sulla vita dei Canonici e al monastero “Regina Paesis”,
al santuario di Notre Dame de la Guerison, al santuario de la Garde a
Perloz e infine all’abbazia “Mater Ecclesiae” sull’isola
di San Giulio al lago d’Orte (casa madre del monastero che si trova
a Saint-Oyen). Gli alunni hanno così avuto l’opportunità
di cogliere gli aspetti artistici ed architettonici dei vari luoghi visitati
ed in particolare sono stati colpiti dai racconti di esperienze di vita
religiosa, passate e presenti, narrate con un linguaggio semplice ed emotivamente
coinvolgente. Suor Maria Grazia del monastero “Regina Pacis”
ha illustrato ai ragazzi come, con le sue consorelle, trascorre le giornate
tra preghiera e lavoro: la vita si svolge nel più completo silenzio,
interrotto solamente, dai momenti di preghiera comune, canti e rare conversazioni.
I lavori cui le monache benedettine si dedicano sono le confezioni delle
ostie, la pittura su vetro, il ricamo dei paramenti sacri, la manutenzione
dell’orto e del giardino. I ragazzi hanno manifestato la loro meraviglia
e la loro incredulità di fronte ad un tipo di vita così
distante e diversa dai loro modelli abituati. Don Claudio della parrocchia
di Pont-Saint-Martin, che ha accompagnato la classe sino al santuario
di Notre Dame de la Garde a Perloz, ha saputo fare apprezzare gli aspetti
architettonici, storici e folkloristici, della zona, con un racconto,
supportato da aneddoti credenze e leggende di fatti ed abitudini del passato,
che ha suscitato curiosità ed emozione nei giovani ascoltatori.
Grazie a queste uscite i ragazzi hanno potuto capire come la religione
impegnasse molti aspetti quotidiani della vita della popolazione valdostana,
costituendo un elemento culturale essenziale. Tutti hanno lavorato con
entusiasmo alla raccolta e alla rielaborazione del materiale ed hanno
partecipato alle uscite didattiche, indipendentemente dal fatto di seguire
l’ora di religione, in quanto gli argomenti sono stati trattati
in un’ottica storico-culturale.
Un’ipotesi di lavoro originale e motivante.
Gina Marino
Insegnante di religione
Paola Paolillo
Insegnante di storia
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