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Scuola ed Enti locali: una relazione ben avviata

...Luigi Bertschy

Scuola e territorio, o più precisamente scuola ed Enti locali, sono due soggetti che all'interno di ogni comunità, piccola o grande che sia, debbono interagire fra loro in considerazione del ruolo sociale che rivestono e degli obiettivi comuni perseguiti.
Questo concetto, a prescindere da qualsiasi altra considerazione, deve essere basilare per un'Amministrazione che riconosce alla scuola, già istituzionalmente organo preposto,
un ruolo preminente nello stimolare ed accompagnare la crescita sociale, culturale e civica dei bambini di oggi, adulti del domani.
Ente locale e istituzione scolastica, collaborando con indispensabile serenità e rispetto della reciproca autonomia, interpretando gli stimoli provenienti dal territorio, possono insieme migliorare l'offerta scolastica nel suo senso più ampio.
L'esperienza amministrativa che sto vivendo nelle vesti di Sindaco e Presidente di una Comunità Montana, mi ha consentito di sviluppare queste considerazioni e, di conseguenza, di applicarle alla nostra realtà.
Ricordo con piacere alcune iniziative intraprese in questi anni. Le segnalazioni pervenute dall'istituzione scolastica sulle carenze dell'edificio ospitante la scuola materna, ci hanno spinto ad attuare il progetto di ampliamento, steso anche con la collaborazione degli insegnanti e della direttrice, consegnando ai bambini di oggi e a quelli futuri l'attuale bella struttura; l'approccio congiunto ad un problema sociale diffuso in una società industrializzata come la nostra, ha portato alla creazione di una ludoteca, progetto finalizzato dalla legge 285, servizio utilissimo per tutti i genitori, soprattutto per coloro che non possono trovare sostegni nella gestione dei propri figlio, all'interno della propria cerchia familiare.
Sono stati realizzati anche tanti altri progetti minori: da quelli di tipo ambientale e di scoperta del territorio (sentieri, prodotti, acqua), a quelli di carattere ecologico (differenziazione dei rifiuti), a quelli culturali e civico (scoperta di personaggi legati alla storia locale, incontri con l'Amministrazione, continua collaborazione con la biblioteca) a quelli di carattere formativo e didattico (inglese, allestimento di postazioni informatiche).
Anche la ricostruzione del nuovo parco giochi ha costituito l'occasione per una proficua collaborazione.
I bambini sono stati parte attiva del progetto di rinnovamento e successivamente sono stati invitati a scegliere il nome del parco. Si è cercato in questo modo, di creare il presupposto per migliorare il loro senso di responsabilità e di rispetto per i beni della comunità che in questo modo sentono propri.
La Comunità Montana, intesa come ente territoriale, ha avuto fino ad oggi un ruolo meno marcato nei confronti della scuola. È infatti elemento di supporto soprattutto alla scuola media sostenendone i progetti maggiormente calati nella nostra realtà e rappresentativi del territorio nel suo complesso. Rientrano in questa ottica l'affiancamento nel progetto sull'alluvione, quello sulla differenziazione dei rifiuti (oggetto anche della “Festa del Libro”) e la collaborazione alla realizzazione dei corsi opzionali di informatica.
Il progetto congiunto di maggiore impatto è stato fino ad oggi la realizzazione ed il finanziamento della “Festa del Libro”, giunto alla 7a edizione. Questa iniziativa si presenta come veicolo ideale per fare conoscere il territorio, i suoi problemi, le sue peculiarità; è quindi importante ed auspicabile trattare argomenti vicini alle nostre realtà quali ad esempio la ristrutturazione del Forte di Bard, la salvaguardia del territorio con iniziative agricole e ambientali, la trasformazione industriale in atto. Sarebbe interessante inoltre decentrare le attività legate a questa manifestazione su tutto il territorio della Comunità Montana, evitandone una eccessiva concentrazione a Pont-Saint-Martin e coinvolgendo la fascia di popolazione più restia a spostarsi dal proprio paese.
Concludendo quindi si può affermare che se la scuola e gli enti territoriali sanno trovare gli spazi per lavorare insieme possono diventare un volano importante ed efficace per lo sviluppo delle comunità in cui sono inseriti e che rappresentano.

Luigi Bertschy
Sindaco di Hône, Presidente della 7a Comunità Montana Mont-Rose.


...Patrick Thérisod

Da quando è stata varata l’autonomia scolastica si parla molto dei possibili rapporti tra scuola e territorio e della necessità di adattare i programmi scolastici alle esigenze territoriali. Ma che cosa si sta facendo concretamente per favorire il contatto tra questi due mondi?
La promozione del territorio passa soprattutto attraverso l’attività delle Amministrazioni locali, che, in particolar modo nei piccoli centri, devono puntare non solo allo sviluppo economico, ma anche alla costruzione di un’identità territoriale.
Dunque, le amministrazioni sono quotidianamente impegnate su un doppio fronte: da una parte, progettare e realizzare iniziative portatrici di sviluppo, dall’altra “costruire” la comunità che “governa” il territorio.
Proprio nella costruzione di identità, la scuola, ed in particolare le piccole scuole comunali, dovrebbe giocare un ruolo primario, preoccupandosi non solo di trasmettere i contenuti e i metodi di studio previsti dai programmi, fondamentali per costruire il bagaglio di conoscenze e lo spirito critico necessari nella vita, ma anche di riflettere e far riflettere gli allievi sulla cultura locale, per imparare a leggere il territorio in cui vivono e la sua storia.
In questo modo i giovani possono diventare cittadini consapevoli ed in grado di creare una comunità capace di costruire e gestire lo sviluppo del proprio territorio.
Nel caso specifico di Rhêmes-Saint-Georges, per esempio, per favorire uno sviluppo sostenibile e duraturo non può essere considerato sufficiente attuare progetti come la certificazione ambientale ISO 14001, o l’avvio di una filiera biologica in grado di trasformare l’economia agricola e turistica dal Comune, se tutto questo non è accompagnato da un’azione altrettanto forte di sensibilizzazione della popolazione al percorso intrapreso.
Dunque, è necessario che i cittadini acquisiscano costantemente consapevolezza delle proprie risorse e di quelle del territorio in cui vivono. Non si può pensare di creare sviluppo senza una comunità pronta a sostenerlo.
Questa maturazione culturale rappresenta la vera sfida per le Amministrazioni locali e le comunità stesse; di certo i veri protagonisti di questo processo di trasformazione saranno i giovani e la scuola, quest’ultima responsabile primaria della loro formazione.
Alla fine del percorso di studi, infatti, gli alunni dovrebbero avere acquisito una maggiore consapevolezza delle proprie origini e peculiarità, al fine di potersi aprire al mondo certi di appartenere ad un gruppo solidale e coeso, in grado di proteggerli ed accoglierli, ma anche di spronarli verso l’esterno.
Per raggiungere tali obiettivi sarebbe fondamentale una collaborazione più stretta tra scuola ed Enti locali. A questo proposito si possono oggi cogliere alcuni segnali molto interessanti; in primo luogo si segnalano le iniziative volte a ricordare momenti salienti della nostra storia più o meno recente, che hanno coinvolto congiuntamente Enti locali e istituzioni scolastiche, come la commemorazione di Émile Chanoux.
Si sta, inoltre, promuovendo il progetto “Il Comune a scuola”, in base al quale si prevede di costruire per i più piccoli un percorso di conoscenza progressiva degli Enti locali, che dovrebbe culminare con incontri diretti con i sindaci.
È tuttavia necessario far sì che queste non rimangano iniziative sporadiche, ma diventino oggetto di un’accurata progettazione; bisogna creare un tavolo di confronto permanente sulla scuola valdostana, consapevoli della sua peculiarità e forti di una competenza regionale, a questo obiettivo tende l’iniziativa promossa dall’ANCI nazionale e ripresa a livello di Enti locali della Valle d’Aosta e denominata “Settembre pedagogico”.

Patrick Thérisod
Sindaco di Rhêmes- Saint-Georges, Direttore del CELVA (Consorzio Enti Locali Valle d’Aosta).

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