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Per una cultura del gioco
Perché
la passione per un gioco può riunire persone su siti, forum in
internet o in associazioni? Il giovane autore, ci introduce in questo
mondo sconosciuto ai più, fatto di tornei, incontri e convention
e, dopo aver presentato diverse tipologie di giochi, spiega perché
le manifestazioni che favoriscono gli incontri tra giocatori siano molto
apprezzate in Italia e all’estero.
Da alcuni anni vivo per buona parte della settimana a
Vercelli. Passeggiando per il centro, ho notato il volantino di una neonata
associazione che si occupa di giochi: “La Stanza dei Sogni”.
Incuriosito, sono andato a cercarla. Sono entrato così in un altro
mondo, fatto di tornei, incontri e convention. Ogni fine settimana
di primavera si ritrovano, in qualche parte in Italia, giocatori, provenienti
da tutta la penisola, per sfidarsi, stare insieme e giocare. Persone di
ogni età, ragazzini con i loro mazzi di carte, adulti con eserciti
dettagliatissimi, genitori con figli al seguito passano un pomeriggio
divertendosi, in mezzo al trambusto.
Alla convention di Vercelli, Nord - Ovest 2005, un raduno di due giorni
organizzato con i colleghi di Torino, Fossano e Borgosesia, ho giocato
con persone di mezza Italia tutte accomunate dagli stessi interessi.
Ci siamo salutati dandoci appuntamento al prossimo incontro.
I giochi da tavolo
Carte, segnalini, un tabellone, a volte dei dadi, i giocatori
attorno ad un tavolo. Gli amici si sfidano a Risiko o a Monopoli per diventare
il più grande conquistatore o il più ricco degli affaristi.
Il più “nobile” dei giochi da tavolo è quello
degli Scacchi: una buona sintesi tra semplicità di regole e complessità
delle partite.
Esistono molti altri giochi, differenti, ma accomunati dalla stessa finalità:
aggiudicarsi la vittoria, elaborando tattiche per sconfiggere gli avversari.
Alcuni giochi affidano alla sorte, con il lancio dei dadi o l’estrazione
di carte, la vittoria, in altri invece è determinante l’abilità
del giocatore.
Ogni anno vengono
ideati nuovi giochi e vengono ampliati alcuni già esistenti.
La “scuola” di giochi da tavolo tedesca è la più
avanzata d’Europa. Molti giochi tedeschi sono tra i più giocati
e blasonati. Ogni anno si svolge ad Essen una delle maggiori fiere del
gioco, che riunisce appassionati e addetti ai lavori di tutto il mondo.
Negli ultimi anni, si stanno facendo strada anche autori di giochi italiani.
I giochi da tavolo attraggono talvolta ragazzi dai 13 ai 14 anni, ma la
maggior parte dei giocatori sono adulti. Alcune partite sono brevi, ma
spesso capita di stare seduti attorno ad un tavolo per almeno un’ora
e mezzo, aspetto che scoraggia i più giovani. Affascina la grandissima
varietà dell’offerta.
Si trova di tutto: scontri tra assi dell’aria della prima Guerra
mondiale; battaglie campali nella Tolkeniana Terra di Mezzo; duelli tra
sceriffo e banditi nel lontano West; costruzione di colonie su isole inesplorate.
Il mondo dei boardgames (giochi da tavolo) ha giochi per tutte le tasche
e tutti i gusti, con livelli di complessità estremamente differenti.
Proprio attorno a questi giochi da tavolo abbiamo organizzato nel mese
di aprile 2005 a Hône un incontro dell’Associazione culturale
“La Clé sur la Porte” in cui ho presentato
e fatto provare una discreta varietà di boardgames, che sono stati
apprezzati dai giovani presenti. Ho notato che molti si spaventano di
fronte all’apparente complessità delle procedure e delle
prove, ma poi, giocando con qualcuno che ha già un po’ di
esperienza, in pochi minuti tutti entrano nello spirito del gioco, si
divertono, e riescono magari anche a vincere.
I giochi di miniature
I giochi di miniature, ovvero la versione per adulti
dei classici soldatini di plastica, uniscono alla competizione ludica
l’aspetto del modellismo e del collezionismo.
Si simulano su di un tavolo scontri tra armate, con piccoli modellini
spesso dettagliatissimi, secondo regole più o meno complesse.
Le unità in campo si acquistano singolarmente, o in piccoli gruppi,
e sono quasi sempre da montare e colorare. La prima parte del divertimento
è quindi la costruzione del proprio piccolo esercito, e la soddisfazione
di “sfoggiare” miniature perfettamente assemblate e dipinte
a mano nei più piccoli particolari.
Durante l’incontro vero e proprio, le due armate si fronteggiano
su di un tavolo allestito come un campo di battaglia spesso con elementi
scenici (strade, edifici, alberi, colline e fiumi) costruiti ad arte.
Sono battaglie strategiche, le cui ambientazioni variano molto, è
possibile assistere su un tavolo ad uno sbarco di mezzi da fantascienza
su un pianeta sconosciuto, mentre a pochi metri di distanza è ricostruita
fedelmente una battaglia della Guerra di secessione Americana. Durante
le grandi manifestazioni anche coloro che non partecipano rimangono affascinati
dalla bellezza delle miniature e dalla spettacolarità delle battaglie.
Questi giochi sono i meno adatti ai bambini per via del
costo, della lunghezza e della complessità delle partite, possono
interessare i ragazzi delle superiori, ma la quasi totalità dei
giocatori che conosco sono adulti.
I giochi collezionabili
Il fenomeno è nato attorno ai giochi di carte
collezionabili, l’esempio più famoso è quello di Magic:
ogni bustina di questo gioco contiene una dozzina di carte che unite compongono
mazzi per sfidarsi in partite singole o veri e propri tornei. Si stanno
diffondendo anche i giochi di miniature collezionabili: in ogni confezione
si trovano alcuni modellini della serie completa, ed è possibile
giocare anche con pochi modelli ed espandere ulteriormente la collezione
con nuovi booster.Questo
tipo di giochi dà origine quindi anche allo scambio di pezzi tra
giocatori, per completare una collezione oppure ottenere un pezzo raro
o particolarmente utile per la propria strategia. Purtroppo, questo tipo
di giochi è anche quello mediamente più costoso, perché
se è vero che con pochi elementi è già possibile
giocare, se si vuole essere veramente competitivi occorre un notevole
investimento. Per avere un’idea delle quotazioni che possono raggiungere
alcune “rare”, consiglio una visita ad un sito di aste online,
come ad esempio Ebay, che ha sezioni interamente dedicate a questi collezionisti.
Alcuni anni fa i giochi di carte collezionabili erano diffusi soprattutto
tra gli studenti delle scuole superiori, ma negli ultimi tempi, grazie
ad alcune serie di cartoni animati e ai relativi gadget si sono diffusi
anche tra i più giovani. Nella mia esperienza di catechista ho
visto più volte i ragazzi delle elementari maneggiare carte dei
Pokémon o del più recente Yu-Gi-Oh. Conoscere
questi giochi mi ha facilitato il rapporto con loro e qualche volta mi
è capitato di discutere se fosse meglio una carta piuttosto che
un’altra…
I giochi di ruolo
Giocare di ruolo significa raccontare una storia. I giocatori
interpretano un ruolo, un personaggio, all’interno di un racconto,
uno di essi funge da narratore, quasi fosse un arbitro/sceneggiatore che
imbastisce la vicenda e controlla, per così dire, l’intero
mondo immaginario dove si svolgono le avventure narrate.
La forma più semplice del gioco è il “Facciamo che…”
dei bambini: nessuna regola e nessuna limitazione. Nei giochi di ruolo
più tradizionali, invece, esiste un regolamento. Ogni personaggio
è accompagnato da una scheda che definisce le sue caratteristiche
e le sue capacità. Ogni giocatore deve decidere come far agire
i personaggi per progredire nell’avventura che il narratore presenta
e conduce. Narratori e giocatori non sono l’uno contro gli altri,
nessuno vince o perde. Scopi del gioco sono il divertimento e la costruzione
di una buona avventura. È come in un buon film d’azione:
l’eroe e il cattivo si affrontano, ma di fatto gli attori lavorano
insieme per ottenere un buon risultato.
Ancora più che negli altri giochi, qui la fantasia ha libero spazio.
Ci sono giochi per tutti i gusti e di tutti i generi. È possibile
interpretare un pilota spaziale della saga di Guerre Stellari, un eroico
mago di un racconto fantasy, un cybernauta del futuro prossimo
o un investigatore privato di un racconto noir degli anni trenta.
Esistono giochi più improntati all’azione, al dinamismo,
con regole dettagliate per combattimenti e imprese epiche, e altri più
riflessivi, incentrati maggiormente sulla psicologia dei personaggi. Alcune
avventure sono drammatiche, altre eroiche, altre umoristiche.
Nel corso degli anni, giocando in giro per l’Italia, ho avuto modo
di interpretare decine di ruoli differenti, di conoscere centinaia di
appassionati, molti dei quali non sfigurerebbero come attori teatrali.
In effetti, il gioco di ruolo ha molti punti in comune con la recitazione,
soprattutto con l’improvvisazione. La differenza è che si
rimane seduti attorno ad un tavolo.
Proprio per questo il gioco di ruolo richiede un po’
di maturità: occorre inventarsi un personaggio, recitarlo, facendolo
vivere. I giocatori più giovani iniziano attorno ai 14 anni, affascinati
più dalla parte avventurosa che da quella recitativa.
Uno degli aspetti più positivi di tutti questi giochi è
che obbligano il giocatore a mettersi in relazione con gli altri: non
si gioca ad un boardgame da soli, né ad un gioco di carte,
né di miniature. Nel gioco di ruolo, manca la componente agonistica:
non essendoci un vincitore, tutti i giocatori collaborano per rendere
la storia migliore e per divertirsi assieme. Se uno gioca solo per sé,
non si diverte e non si divertono gli altri, così il gioco si spezza.
Non sono molti gli appassionati del gioco di ruolo, molti pensano che
giocare sia una “cosa da bambini”. È un’idea
radicata che passare alcune ore attorno ad un tavolo non abbia la stessa
dignità di giocare una partita di pallone o di stare un pomeriggio
davanti alla televisione.
Una chiave per aprire tante porte |
L’Associazione culturale La clé
sur la porte nasce nel 2002 un po’ per gioco e un po’
per creare qualcosa di “serio”, da un’idea di
un gruppo di giovani della bassa Valle d’Aosta. Quasi da subito
si ottiene una piccola sede a Hône, in via Vareyna nel centro
storico, in una casa di proprietà dei Fratelli Maristi, e
si iniziano gli incontri. Sono incontri di discussione su vari temi
che vanno dall’attualità alla scienza, dal vino alla
poesia. I soci stessi sono i “relatori” delle prime
serate, ognuno secondo le proprie competenze e le proprie conoscenze,
gli incontri sono molto “artigianali”, ma non per questo
meno interessanti.
Negli anni, il numero di associati varia, e l’Associazione
si organizza. Ci siamo dati uno statuto e un direttivo, e collaboriamo
anche con altri enti del luogo, come ad esempio le biblioteche.
L’associazione organizza periodicamente incontri, dibattiti
e serate di cineforum su argomenti diversi, invitando talvolta ospiti
esterni. Abbiamo un sito web ( www.laclesurlaporte.org)
e comunichiamo tra soci con una mailing list.
Risorse Web: La stanza dei
Sogni
È la sezione vercellese del Club Treemme, associazione ludica
nata a Modena e diffusa in parecchie zone d’Italia
www.treemme.org
Newsgroup
Esistono tre newsgroup della gerarchia it.* che si occupano di giochi:
it.hobby.giochi
it.hobby.giochi.gdr
it.hobby.giochi.gdr.dnd |
I non molti appassionati stanno cercando di creare una cultura del gioco,
con divulgazioni e dimostrazioni. La riuscita serata a Hône ne è
stata un esempio. Fortunatamente però pochi non significa isolati:
la passione per un gioco può riunire persone su siti e forum in
internet, dove le distanze non sono un problema, e le manifestazioni favoriscono
gli incontri tra giocatori, in un clima non competitivo. E attorno allo
stesso tavolo, possono giocare con me valdostano, un vercellese, un milanese,
un bolognese, un romano e magari anche un francese, un americano, un…
Pierre Simon Dalbard
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