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Lo scrigno dei talenti

Esempi di apprendimento collaborativo nella scuola secondaria di primo grado.

Il percorso formativo, svolto da febbraio ad aprile 2005, ci ha viste lavorare intorno alla motivazione all'apprendimento, alla prevenzione del disagio e alla promozione del successo scolastico.
La promozione della persona, argomento assai caro a don Milani e presente in gran parte della letteratura cristiana, è infatti al centro della nostra disciplina e non solo ma anche, a nostro avviso, di tutta l’attività scolastica. Il tema base ci era dunque familiare, vista anche la nostra partecipazione ai corsi di formazione promossi negli anni dalla diocesi e dalle istituzioni scolastiche, più scarsa, invece, era la nostra conoscenza di tecniche di apprendimento collaborativo quali il Reciprocal Teaching e il Jigsaw, nonostante, molte di noi propongano abitualmente lavori di gruppo agli alunni. Il nostro gruppo, condotto dalla tutor Emilia Campobassi, nella fase operativa è stato diviso ulteriormente per ordini di scuola e ha progettato, in un clima di collaborazione e di co-costruzione, due attività didattiche.

Lo scrigno dei talenti

La prima attività è stata elaborata e sperimentata per essere realizzata, a fine anno scolastico, in una classe prima della scuola secondaria di primo grado oppure in una classe seconda a inizio anno, quando cioè il gruppo alunni avrà fatto esperienza dei pregi e dei limiti delle relazioni interpersonali.
Abbiamo cercato di progettare un percorso che permettesse ai nostri allievi di:
• risolvere eventuali conflitti presenti nel gruppo classe;
• approfondire il concetto cristiano di amore per il prossimo;
• migliorare le capacità di accettarsi e sostenersi a vicenda.
Si tratta di obiettivi formativi ineliminabili per la nostra disciplina
e fondanti di ogni attività educativa. Sovente, infatti, sono presenti nei POF delle nostre Istituzioni scolastiche.
I nostri ragazzi mancano di autostima, sono insicuri, collezionano risultati scolastici negativi, spesso sono anche in difficoltà dal punto di vista relazionale e, quindi, scarsamente motivati: un circolo vizioso dal quale riesce difficile uscire.
L'autostima non si costruisce in modo casuale, ma è il risultato di eventi anche extrascolastici.
Siamo però convinte che la scuola, attraverso la sua offerta formativa, possa fare molto per incrementarla, favorendo momenti in cui i ragazzi possano essere loro stessi valorizzati nei loro piccoli successi e siano stimolati a riflettere sulle loro abilità, inclinazioni e interessi. Si pensi, ad esempio, alle attività che vengono proposte nelle varie scuole per favorire l'orientamento.
È importante che i ragazzi sappiano di avere dei talenti, magari nascosti, che li scoprano e, soprattutto, che abbiano il coraggio di farli fruttificare. Ed è proprio a partire dai talenti, naturalmente evangelici, che ha preso avvio la nostra attività.
Dopo la lettura della Parabola dei talenti (Mt. 25, 14-15; Lc. 19, 22-27) cui è seguita l’analisi del concetto attraverso un’attività di brainstorming, ai ragazzi è stata proposta un’attività ludica, presentata come “Lo scrigno di talenti” (riquadro 1).

1. Gioco: lo scrigno dei talenti

Materiale
• Cartoncini a forma di moneta in numero pari ai giocatori;
• cartellone con la sagoma di uno scrigno.

Regolamento
Ogni giocatore riceve un cartoncino.
Si procede al sorteggio del giocatore A. Il giocatore sorteggiato sceglie il giocatore B del quale deve esprimere un “talento” riportandolo, anche per iscritto, sulla moneta di cartone che poi gli consegna.
Il giocatore B sceglie il giocatore C che si comporterà esattamente come B, e così via sino ad esaurire i concorrenti.
Al termine, ogni ragazzo avrà in mano una moneta che riporta il talento che lo caratterizza, secondo quanto rilevato dai compagni.
Segue una discussione guidata: “Vi riconoscete nei talenti che vi sono stati attribuiti? Se no, con quali talenti li sostituireste?”
Ogni giocatore ha la possibilità di rifiutare il “talento” ricevuto, purché lo sostituisca con uno di sua scelta da riportare sul cartoncino sfruttando l'altra faccia della moneta.
Tutti i ragazzi indicano, infine, sulla moneta in che modo intendono spendere il talento a vantaggio della classe.
Si incollano quindi le monete sullo scrigno.

L'attività ha riscosso un buon successo perché presentata sotto forma di gioco ed ha coinvolto i ragazzi.
Nel gioco di simulazione proposto gli alunni si sono calati in una situazione che dovevano gestire e risolvere muovendosi liberamente entro i confini stabiliti dall'insegnante e utilizzando ogni risorsa possibile. Attraverso il gioco si sono accesi gli entusiasmi degli allievi che, una volta motivati, hanno saputo andare oltre lo spunto iniziale. Ponendo domande, hanno avuto modo di confrontarsi, di riflettere e di approfondire. Al termine, sono state proposte attività di verifica (riquadro 2) ed una lettura conclusiva (riquadro 3), per sottolineare l'importanza della condivisione.

2. Attività di verifica - Questionario di verifica

1. In seguito all'attività svolta, ti sembra migliorato il clima in classe? Racconta in che modo.
2. Tu personalmente sei riuscito ad utilizzare il tuo talento? In che modo?
3. Hai altri talenti da far conoscere ai tuoi compagni oppure da attribuire loro?
4. Sei riuscito a scoprire talenti anche nei compagni cui sei meno legato?
5. In quale servo della parabola ti sei identificato e perché?
6. Pensi che il messaggio della parabola di Gesù sia attuabile nella quotidianità?
7. L'attività svolta ha suscitato in te:

[ ] divertimento perché
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[ ] interesse perché
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[ ] condivisione perché
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[ ] collaborazione perché
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[ ] accettazione perché
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Altro___________________________


3. Lettura finale - La fame e i bastoncini
In quel tempo il discepolo domandò al Veggente: “Maestro, qual è la differenza tra il Cielo e l'inferno?” E il Veggente rispose: “È piccolissima e tuttavia con grandi conseguenze. C’è un grande monte di riso, cotto e preparato come ottimo alimento. Intorno a quello, molti uomini, affamati, quasi moribondi. Non possono avvicinarsi al monte di riso, ma hanno lunghi bastoncini di due o tre metri. Prendono il riso, sì, ma non riescono a portarselo alla bocca, perché i bastoncini che hanno in mano sono molto lunghi. Così, affamati e moribondi, rimangono insieme, ma solitari, covando una fame immensa davanti ad un'abbondanza inesauribile. E questo è l'inferno.
C'è un altro grande monte di riso. Cotto e preparato come ottimo alimento. Intorno a quello, molti uomini affamati, ma pieni di vita e di gioia. Non possono accostarsi al monte di riso, ma hanno bastoncini lunghi due o tre metri. Prendono il riso, ma non riescono a portarlo alla bocca, perché i loro bastoncini sono troppo lunghi. Ma con i loro bastoncini ciascuno, invece di dar da mangiare a se stesso, dà da mangiare agli altri. Così tutti sono soddisfatti. In una grande comunione fraterna, godono della bontà degli uomini e delle cose. E questo è il paradiso.”

(Da un'antica leggenda cinese)

Questo lavoro ci ha permesso di far sperimentare ai ragazzi concetti di base dell'Insegnamento della Religione Cattolica (IRC) quali la comunità, la condivisione, il servizio e, attraverso di essi, offrire loro una possibile via per imparare a valorizzare i compagni e loro stessi.
L'attività così strutturata ha permesso di analizzare e misurare, con l'ausilio di una griglia di osservazione appositamente predisposta, l'interesse, la partecipazione, la qualità dell'aspetto organizzativo e le difficoltà incontrate. La maggior parte degli allievi è riuscita a far tesoro degli insegnamenti che l'attività sperimentata aveva prodotto, ma alcuni di loro purtroppo non hanno modificato di molto l’atteggiamento poco collaborativo.
Ecco in sintesi il bilancio dell'attività:

Punti forti
• La programmazione precisa delle varie fasi di lavoro
• Le fasi di lavoro ben strutturate
• L'attività ludica, rivelatasi uno strumento utile a stimolare l'attenzione degli allievi più demotivati
• La conoscenza dell'argomento (le parabole) che ha facilitato la realizzazione dell'attività

Punti deboli
• La difficoltà nel dover frazionare l'attività su due settimane in moduli di 50 minuti
• La tendenza da parte dei ragazzi a banalizzare il concetto di talento
• In alcuni casi, la difficoltà ad attribuire un talento specifico ad un compagno
• La difficoltà da parte dei ragazzi a far “fruttificare” i talenti in particolare in una classe in cui il clima relazionale era particolarmente compromesso

Osservazioni
Questa attività ha permesso di valorizzare anche quei ragazzi normalmente lasciati in disparte. L'utilizzo della lingua due (La parabola dei talenti in una classe è stata tratta da un'edizione francese della Bibbia) talvolta ha creato pregiudizi e difficoltà nella comprensione e nella comunicazione. L'attività monitorata con una griglia di osservazione individuale ha rilevato indici di partecipazione e di interesse medio-alti.

Gli ultimi sette giorni della terra

Questa seconda attività si presta ad essere svolta nella scuola secondaria di primo grado, in una classe terza, nella seconda parte dell'anno scolastico poiché, utilizzando percorsi interdisciplinari, può costituire un momento propedeutico alla preparazione del colloquio d'esame.
Spesso nell'azione didattica, noi insegnanti adottiamo il lavoro di gruppo come strategia di coinvolgimento degli alunni. Uno dei problemi principali dell'attività di gruppo è quello di determinare i confini “leciti” tra l'impegno individuale e l’utilizzo del lavoro altrui, soprattutto da parte di chi s'impegna meno. L'apprendimento cooperativo, basato sull’uso del Reciprocal Teaching, sperimentato in questa attività, stimola la consapevolezza che il successo del gruppo è legato strettamente al lavoro del singolo e che ogni membro deve assumersi le sue responsabilità in ordine al compito.
Come docenti di IRC siamo sempre molto interessate a cogliere tutte le opportunità che consentono di concretizzare nel gruppo classe i valori cristiani, quali la collaborazione e il rispetto dell'opinione altrui che sono anche oggetto teorico delle nostre lezioni. La pratica del Reciprocal Teaching dimostra che è possibile lavorare contemporaneamente alla crescita cognitiva e alla maturazione delle abilità sociali.
Il Reciprocal Teaching prevede che un conduttore guidi il gruppo in un'attività di lettura e discussione di un brano da comprendere insieme. Le discussioni sono libere, ma prevedono obbligatoriamente quattro attività: porre domande, fornire chiarimenti, sintetizzare, fare previsioni su quello che seguirà nel testo. Il conduttore inizia chiedendo quali siano i contenuti principali del brano e conclude sintetizzando i risultati ottenuti. Inizialmente il conduttore sarà l'insegnante, in un secondo tempo questo ruolo verrà ricoperto da un ragazzo a turno. In questo modo, gli alunni hanno la possibilità di sentirsi responsabili del loro apprendimento: l'insegnante discute con loro, propone l'uso di alcuni strumenti e accetta che siano gli studenti a proporne altri.
Il testo scelto è Gli ultimi sette giorni della terra di Jorg Zink (riquadro 4), riflessione sull'irresponsabilità umana riguardo alle sorti del creato ed alle estreme conseguenze che ne possono scaturire.

4. Gli ultimi sette giorni della Terra

In principio Dio creò il Cielo e la Terra.
Dopo parecchi milioni di anni, l'uomo si fece coraggio e decise di assumere il comando del mondo e del futuro. Allora cominciarono gli ultimi sette giorni della storia.
Nel mattino del primo giorno, l'uomo decise di essere libero e bello, buono e felice. Decise di non essere più a immagine di Dio, ma di esser semplicemente uomo. Dovendo tuttavia credere in qualcosa, credette nella libertà e felicità, nella borsa valori e nel progresso, nella pianificazione e sviluppo e, specialmente, nella sicurezza. Sì, la sicurezza era la base. Lanciò satelliti di investigazione e preparò missili carichi di bombe atomiche. E fu la sera e la mattina del primo giorno.
Nel secondo giorno degli ultimi tempi, morirono i pesci dei fiumi inquinati dagli scarichi industriali, morirono i pesci del mare per gli scoli delle grandi petroliere e per la fuoriuscita di materiale radioattivo da depositi in fondo degli oceani; morirono gli uccelli del cielo impregnati da gas velenosi e per il riscaldamento climatico; morirono gli animali che attraversavano incauti le grandi autostrade, avvelenati dagli scarichi plumbei del traffico infernale. Ma morirono anche i cagnolini di lusso per eccesso di colorante che arrossava le salsicce. E fu la sera e la mattina del secondo giorno.
Nel terzo giorno seccò l’erba nei prati, le foglie sugli alberi, il muschio sulle rocce e i fiori nei giardini. Poiché l'uomo aveva deciso di controllare le stagioni conformemente ad una pianificazione ben precisa. Ci fu però un piccolo errore nel computer della pioggia e, finché non fu scoperto il difetto, le sorgenti seccarono e le barche che veleggiavano sui fiumi si arenarono nei letti rinsecchiti. E fu la sera e la mattina del terzo giorno.
Nel quarto giorno morirono quattro dei cinque miliardi di uomini: alcuni contaminati da virus coltivati in provette scientifiche, altri per la dimenticanza imperdonabile di chiudere i depositi batteriologici, preparati per la guerra seguente; altri ancora morirono di fame poiché qualcuno non si ricordava più dove avessero nascosto le chiavi dei depositi di cereali. E maledissero Dio: se Egli era così buono, perché permetteva tanti mali? E fu la sera e la mattina del quarto giorno.
Nel quinto giorno gli uomini azionarono il pulsante rosso, poiché si sentivano minacciati. Il fuoco avvolse il pianeta, le montagne fumarono, i mari evaporarono. Nella città gli scheletri di cemento armato diventarono neri, lanciando fumo dalle orbite aperte. E gli angeli del cielo assistettero spaventati alla visione del pianeta azzurro che prendeva il colore del fuoco e si copriva di un marrone sporco e infine di color cenere. Essi interruppero i loro canti per dieci minuti. E fu la sera e la mattina del quinto giorno.
Nel sesto giorno si spense la luce: polvere e cenere coprirono il sole, la luna e le stelle. E l'ultimo scarafaggio che si era rifugiato in un nascondiglio antiatomico morì per eccesso di calore. E fu la sera e la mattina del sesto giorno.
Nel settimo giorno, c'era pace, finalmente! La terra era informe e vuota, le tenebre coprivano l'abisso e lo spirito dell'uomo, il fantasma dell'uomo aleggiava sulle cose. Ma nel mondo dell'inferno si commentava la storia affascinante dell'uomo che aveva preso il comando del mondo e risate sguaiate echeggiarono fino ai cori degli angeli.
Nulla impedisce che l'uomo vada fino al limite delle sue possibilità, ma resta ancora una speranza: che il mondo, e con esso il suo futuro, sia nelle mani di un Altro.

Jorg Zink

 

Dopo aver formato i gruppi e aver proceduto alla nomina di un conduttore per gruppo, l’insegnante consegna le fotocopie della prima porzione del testo e invita alla lettura silenziosa. Ogni studente conduttore formula domande per chiarire i punti difficili e verificare la comprensione di tutti i partecipanti. Il gruppo fornisce chiarimenti riutilizzando le conoscenze sul tema del rispetto ambientale acquisite nel corso delle ore curricolari di scienze, lettere, francese, religione, educazione tecnica, ecc. Il conduttore sintetizza i risultati della discussione e un compagno verbalizza. Il gruppo fa previsioni sul contenuto del paragrafo successivo che di lì a poco sarà distribuito. Si prosegue con la stessa tecnica fino ad esaurimento del testo.
Gli allievi non hanno avuto difficoltà a capire la tecnica e ad organizzarsi e sono riusciti, con intuito e velocità a scegliere il conduttore più idoneo per ogni gruppo. Il bilancio di questa attività evidenzia:

Punti forti
• Scelta mirata della classe da parte dell'insegnante
• Scelta mirata del conduttore da parte dei ragazzi
• Serietà e responsabilità da parte degli allievi
• Abitudine al lavoro di gruppo
• Capacità di coinvolgimento anche dei ragazzi solitamente demotivati
• Programmazione precisa e puntuale da parte dell'insegnante
• Chiarezza della conduzione
• Fasi di lavoro ben strutturate

Punti deboli
• Il dover frazionare l'attività in moduli di 50 minuti con un solo appuntamento settimanale
• La difficoltà di alcuni ragazzi a trovare collegamenti interdisciplinari
• La difficoltà ad avere tutte le fotocopie necessarie all'attività
• Le risposte a volte semplicistiche ed incomplete nella fase della restituzione

Osservazione
L'attività monitorata con una griglia di osservazione individuale ha rilevato un alto indice di resa del lavoro del conduttore e del gruppo.

Gruppo Verticale 2 - Insegnanti di religione cattolica

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