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Occasioni di musica

Un teatro “Regio”

Tutto è iniziato quattro anni fa, nell’anno scolastico 2002-2003, con Il piccolo spazzacamino di Britten, poi, a seguire, Donizetti, Prokofiev, fino ad arrivare a questo 2006, nel quale cade il celebratissimo 250° anniversario della nascita di Wolfgang Amadeus Mozart e del suo Flauto magico, scritto pochi mesi prima della sua morte.
Da quattro anni i bambini della scuola primaria di Montan lavorano ai progetti proposti dalla Fondazione “Teatro Regio di Torino” intitolati “La scuola all'Opera” e dedicati agli alunni di ogni ordine di scuola.
Patrocinati, tra gli altri, dal MIUR e dall'IRRE Piemonte, questi progetti hanno lo scopo di avvicinare giovani e giovanissimi al mondo dell'Opera presentando la sua storia, i suoi personaggi e le sue trame musicali come qualcosa di simpatico e gradevole, fruibile anche da un pubblico inesperto e giovane come quello degli alunni della scuola primaria.
Così, tra novembre e dicembre, una sessantina di insegnanti, tra quelli che ne hanno fatto richiesta, si sono ritrovati nel foyer del teatro Regio con un esperto incaricato di presentare la storia e la musica dell'opera prescelta. Oltre a quelle già citate, in passato abbiamo lavorato con L'elisir d'amore di Gaetano Donizetti e con L'amore delle tre melarance di Sergei Prokofiev.
L’aspetto originale dell’operazione è nella sua struttura. Con gli alunni, infatti, si esaminano e si imparano le cinque o sei “arie” che dovranno saper cantare con l'orchestra e i cantanti sul palco. E poi via… si lavora nelle classi per i due o tre mesi che separano dalla rappresentazione vera e propria.
Si tratta di una motivazione forte per i ragazzi che si trovano a preparare uno spettacolo da predisporre con un’orchestra “vera” e con dei “veri” cantanti, ma anche una scuola di apprendimento per iniziare ad amare questa forma di spettacolo che parebbe riservata al solo mondo adulto e acculturato.

La preparazione musicale della maggior parte degli insegnanti non è affatto specifica e, esclusi i docenti di scuola secondaria di primo grado, molti sono quelli che si affidano anche a consulenti esterni per la preparazione specifica dei canti, ma tant'è... tutti arrivano alla rappresentazione con una discreta preparazione musicale e, soprattutto, conoscendo perfettamente la trama della storia rappresentata. Dunque una possibilità aperta a tutti, anche a coloro che non pensano di potersi avvicinare con facilità alla musica e, in particolare, ad una musica “impegnata” come quella lirica.
Questo, unitamente ad un adattamento del libretto all'età degli spettatori e della durata dello spettacolo, mai superiore a un’ora e trenta, fa sì che la magia di una rappresentazione, che si avvale della competenza di registi e di operatori di scena professionisti, sia interamente fruibile da parte di un pubblico portato dall’attività predisposta a diventare sufficientemente competente.
Nel corso degli ultimi anni poi, con grande soddisfazione di chi scrive e a dispetto dei tagli di bilancio selvaggi, sono più di 600 i bambini dell'Istituzione scolastica “J.B. Cerlogne” di Saint-Pierre che hanno visitato un teatro d'opera diventando essi stessi protagonisti degli spettacoli che vi sono stati rappresentati.
E, con OPERA…ndo, auguro buona musica a tutti...
Per chi fosse interessato, le informazioni sono disponibili sul sito del “Teatro Regio di Torino” all’indirizzo http://www.teatroregio.torino.it/attivi0506/scuola/index.htm.

Claudio Ratti

Tanti anni, tanta musica tanto rispetto

Un po' di tensione. Il ricordo dell'ultima prova nel pomeriggio, passata a montare la strumentazione e regolare (male…) l'impianto di amplificazione.
Ma stasera è diverso. Non hanno paura e non sono mai stati così determinati, basta guardarli negli occhi…
Ecco, ora si dirigono sicuri verso il loro strumento. Sono sul palco. Il pubblico applaude, urla, i papà cercano disperatamente l'angolo migliore per le videoriprese.
E loro? Loro non si scompongono, sono lì a regolare strumenti, volumi… e cercano il silenzio. Già, il silenzio! Quante volte il prof ha detto loro che la musica deve nascere dal silenzio! Allora, che si fa? Una luce particolare attraversa i loro sguardi… si comincia ugualmente! Tre note sulla chitarra elettrica e subito il pubblico tace… La magia della musica! E come cantano e suonano bene questa sera… C'è energia, gioia, vitalità, tutta la voglia di dimostrare quanto sono diventati bravi! È il terzo anno che partecipano al concertone (così chiamiamo il concerto di fine anno scolastico), sono dei veterani… Uno, due, tre brani di seguito, tutti perfetti. Che forza questi ragazzi! Gli applausi non mancano, ma ormai si è fatto tardi, il concerto è finito.
Li guardo mentre scendono dal palco e mi viene un po' il magone. Non li rivedrò più tutti insieme a suonare… Sono alla fine della terza media. Proprio ora che sono così bravi ed affiatati.

“Prof, prof, com'è andata? Bene vero? Abbiamo suonato meglio che a Rimini? Eh, sì, possono pure fare i confronti, sono fortunati: hanno partecipato al MUSICAFESTIVAL di Rimini, una bellissima manifestazione che lascia il segno. Occorre preparare due brani, uno specifico per ogni classe e un altro, comune a tutti i partecipanti, in forma orchestrale. Ma la selezione è dura: la giuria d'ascolto passa, in media, solo il 20% degli iscritti. Arrivati a Rimini, in una prima giornata si esegue il brano specifico, nell'altra quello orchestrale, suonando insieme a 1200-1300 altri studenti provenienti da tutta Italia.
Che emozione vedere e sentire tutti questi ragazzi! Certo, per essere presi, bisogna lavorare sodo ed avere a scuola una buona attrezzatura; l'entusiasmo e la partecipazione dei ragazzi, però, sono assolutamente contagiosi.
E l'attrezzatura? Bisogna fare tutto il possibile per procurarsela! Basta con aule di musica con solo tre maracas e due sonagli… Come si possono coinvolgere i ragazzi con questi strumenti (di tortura…)? Certo, questi ragazzi in tre anni hanno cantato, suonato, inventato musiche, canzoni, ma soprattutto hanno imparato a lavorare insieme per ottenere un prodotto musicale tutto loro e, perché no, a rispettarsi un po' di più.
E alle superiori cosa faranno? Nulla… nessuna scuola superiore offre la possibilità, a tutti, di continuare l'esperienza musicale. Naturalmente esistono le scuole di musica, ma per la maggior parte degli alunni, la terza media è l'ultima classe in cui si “fa” musica.
L'Italia, “la culla” della musica.

Marco Benech

 

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