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Una rete di competenze
Gli operatori della Comunità
Montana Evançon uniscono le forze che operano nel sociale
per fornire una risposta coordinata al disagio giovanile.
L’idea era semplice e apparentemente banale: si
volevano riunire i referenti di enti e associazioni che, a vario titolo,
si occupavano di minori. Lo scopo che ci si proponeva era triplice: prevenire
il disagio dell’adolescenza e dell’infanzia, lottare contro
la dispersione scolastica, creare uno spazio di incontro per uno scambio
di informazioni e per un coordinamento delle esperienze nel comprensorio
della Comunità Montana Evançon.
Larry Colliard, animatore all’oratorio di Verrès, e Rosario
Lepore del servizio di Assistenza Domiciliare Educativa per minori della
cooperativa “Noi e gli altri” gestito in convenzione con l’assessorato
alla Sanità, Salute e Politiche Sociali, hanno fortemente sostenuto
questa iniziativa e ne sono stati i promotori. L’idea è stata
così accolta da quelle istituzioni e associazioni che sentivano
il bisogno di confrontarsi sulle iniziative formative o ricreative da
offrire ai genitori, ai ragazzi e ai giovani della Comunità Montana.
Su questi principi si sono trovate d’accordo la Comunità
stessa e alcuni comuni che la compongono, alcune parrocchie e oratori,
le due istituzioni scolastiche di base, quelle di scuola secondaria di
secondo grado, i servizi sociali del presidio socio-sanitario di Verrès,
il Ser.T., i carabinieri di Verrès e Brusson e le cooperative che
gestivano i servizi per minori sul territorio. Ogni membro del gruppo
ha nominato un rappresentante che è stato delegato a partecipare
alle riunioni.
La formalizzazione ha avuto luogo tramite un “Accordo di rete”.
Il sito che ne è nato porta il nome dell’iniziativa, “Gruppo
di rete minori Evançon”. Un sito nato e cresciuto per i ragazzi
e con i ragazzi, facilmente fruibile da loro, dove gli operatori avevano
la sola funzione di proporre iniziative e di gestire la parte tecnica.
L’impegno richiesto agli aderenti era di partecipare agli incontri
mensili per informare gli altri membri del gruppo sulle attività
già in corso e per apportare i propri contributi di idee per nuovi
progetti comuni. In tal modo, le proposte venivano valorizzate e pubblicizzate
mediante l’affissione di manifesti in tutte le località del
comprensorio e attraverso la scuola che aveva la possibilità di
raggiungere capillarmente le famiglie.
I genitori, in particolare, pur non essendo presenti con loro organismi
nel gruppo organizzativo, hanno rappresentato un punto di attenzione privilegiato.
Dunque, nel contratto formativo del gruppo, anche i genitori erano destinatari,
soprattutto i genitori occupati in attività lavorative. Questi
avevano, infatti, espresso l’esigenza di inserire i propri figli,
nel tempo libero, in attività ludico-ricreative qualificate e,
nello stesso tempo, di avere un supporto per seguire i bambini o i ragazzi
nelle attività pomeridiane didattiche.
Il gruppo di lavoro ha operato attraverso riunioni indette per individuare
le competenze che i singoli avrebbero potuto spendere nelle diverse iniziative,
inoltre è stata fatta un’analisi dei bisogni del territorio
per identificare le linee d’azione prioritarie.
Tra i temi trattati tre, per la loro importanza, hanno dato origine a
iniziative di particolare rilevanza.
La promozione di nuovi progetti
Per il finanziamento si è fatto ricorso al Fondo
Sociale Europeo.
I progetti erano due. Il primo progetto, “Espace loisir”,
del quale era promotore il Comune di Verrès, consisteva nella creazione
di laboratori pomeridiani per alunni tra i 6 e i 14 anni, durante i quali
venivano svolte attività creative non scolastiche. Il secondo,
“Sostegno alla scuola per fare rete”, era un progetto promosso
dall’istituzione scolastica Comunità Montana Evançon
1 e prevedeva attività volte a prevenire la dispersione scolastica.
Nel quadro di tali attività, si è aperto uno “Sportello
di ascolto” dedicato non solo ai ragazzi, ma anche ai genitori che
ritenessero di avere bisogno di consulenza.
Si è proposto, inoltre, un ulteriore progetto, “Noè”,
a cura dell’oratorio di Verrès, finanziato dal Centro Servizi
per il Volontariato, per l’organizzazione di attività ludiche
e di sostegno scolastico per i bambini delle scuole elementari e con obiettivi
di sostegno alla Rete del GRME.
L’organizzazione di incontri e conferenze
Nel ciclo di conferenze si è discusso di uso di
sostanze vietate, della possibilità di dialogo tra genitori e figli
adolescenti, del rapporto tra genitori e giovani, dell’affido e
della presenza della comunità musulmana in Valle d’Aosta.
Gli esperti contattati erano tutti di notevole livello, Anna Maria Cerise,
Lindo Ferrari, Roberta Giachino e Monica Seganfredo, Ezio Aceti, consulente
psicopedagogico presso il Comune di Milano, e Leonardo Dilani, direttore
dell’Istituto di psicologia del benessere e mental trainer
delle Frecce tricolori, Nicole Sarteur e la psicologa, Sabrina Bresolin,
Mario Chaib, rappresentante per la Bassa Valle della Comunità musulmana.
Insomma, sono state indagate le possibili cause di disagio sociale al
fine di prevenirlo.
Le sale in cui si sono tenuti gli incontri erano gremite e l’interesse
di genitori e ragazzi è risultato alto tanto che è stato
chiesto di ripeterli.
Durante le conferenze era attivo un servizio di garderie, per
agevolare quelle famiglie che non sarebbero potute intervenire perché
impossibilitate a lasciare a casa i propri figli. Alla fine delle conferenze,
i ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado hanno messo in scena
una performance che ha dato loro la possibilità di essere
coinvolti e di esprimersi in modo consapevole e responsabile.
Lo scambio di informazioni
Grazie al lavoro di rete, per due anni di seguito, è
stato predisposto un volantino che raggruppava tutte le attività
organizzate durante l’estate per ragazzi e giovani, gestite da diversi
enti e associazioni del territorio: dalle iniziative degli oratori delle
parrocchie, alle gite organizzate dalla ludoteca, ai centri estivi predisposti
dagli enti locali, alle escursioni preparate dal Cai. Un ventaglio di
iniziative che veniva in seguito pubblicizzato distribuendo il volantino
in tutte le scuole e pubblicandolo sul sito www.gruppodirete.uni.cc
e sul bollettino della Comunità Montana Evançon. Questo
permetteva a tutta la popolazione di essere informata e, agli enti interessati,
di evitare, per quanto possibile, accavallamenti o ripetizioni.
Le famiglie e gli altri utenti hanno dimostrato il gradimento
rispondendo in maniera molto positiva alle domande del questionario finale
di valutazione. Ma gli esiti positivi si sono riverberati anche sugli
altri attori dell’iniziativa. Muoversi in rete ha permesso di conoscersi,
di parlarsi, di agire insieme. Un risparmio di energie e di denaro pubblico
certo, ma soprattutto nuove opportunità per i genitori, gli alunni,
la scuola, gli enti sociali e pubblici di avere punti di contatto e di
scambio di esperienze, di crescere e costruire insieme. Per continuare
quest’esperienza, sarà necessaria sicuramente la volontà
individuale, ma soprattutto che le amministrazioni e gli enti pubblici
e privati coinvolti constatino il giovamento che queste iniziative hanno
portato, e portano tuttora, alla collettività.
Marina Pompameo
MISSION |
“Il gruppo, composto da Enti, Istituzioni,
associazioni che hanno come finalità primaria la prevenzione
del disagio dell’infanzia e dell’adolescenza, si propone
di evidenziare, individuare e discutere i bisogni del territorio
e di favorire la promozione di interventi che rispondano alle esigenze,
ai desideri, ai problemi espressi in modo esplicito o implicito,
dai ragazzi e dalle loro famiglie e di assicurare un costante scambio
di informazioni tra le parti sulle iniziative in atto e su quelle
da programmare”. |
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