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Lingue
e linguaggi per partecipare
Superare la strettoia della
lingua è vitale per una convivenza sostenibile. Da Cremona, un’esperienza
di laboratori didattici di Italiano Lingua 2 che pongono particolare attenzione
ai temi dell’integrazione.
Come facilitare l’apprendimento dell’Italiano
come Lingua 2? Ad un interrogativo così complesso si può
tentare di rispondere riflettendo sulle linee di ricerca in materia di
formazione linguistica che sono orientate al potenziamento di sistemi
interattivi di “intelligenza distribuita”. La costruzione
di conoscenze, anche per l’apprendimento delle lingue, avverrà,
sempre di più, in una molteplicità di luoghi e sarà
trasferibile ed accessibile ovunque.
Come per la scuola, così per la formazione, oggi la sfida principale
è rappresentata, dalla comprensione di quanto avviene nel contatto
e nello scambio tra persone di diversa nazionalità non solo come
emergenza del presente, ma come tratto imprescindibile del futuro.
Va constatato che ormai è cambiato lo status dell’italiano
che, da lingua di cultura con precise connotazioni storiche, è
diventata anche lingua di contatto, di nuovo apprendimento e insegnamento,
funzionale alla comunicazione quotidiana, alle relazioni sociali, allo
studio, al lavoro(1). Le competenze linguistico-comunicative, quali le
capacità di esprimersi in ben definiti ambiti di azione per raggiungere
gli scopi prefissati, la capacità di confrontare punti di vista
e visioni del mondo differenti, risultano decisive ai fini dell’integrazione
socioculturale e della partecipazione individuale alla vita di una comunità.
Nel passaggio dai momenti di formazione a quelli di auto-formazione, avranno
priorità determinante quegli interventi educativi che sapranno
coniugare teoresi e prassi allo scopo di superare la crescente dicotomia
tra “conoscere” e “sapere”, “essere informati”
e “capire”(2). Il piano strategico per i prossimi anni, già
delineato nel rapporto OCSE 2006, sottolinea la necessità di colmare
alcune carenze dei sistemi educativi istituzionali in materia di apprendimento
linguistico per evitare il permanere di un’offerta formativa ancora
troppo caratterizzata da frammentarietà e dispersione di interventi
ed energie.
Italiano L2 livello elementare
(10) |
Titolo |
BUONO COME IL PANE |
Finalità generali |
- Qualificare l’apprendimento della lingua italiana
come L2;
- favorire l’inserimento scolastico e formativo di giovani immigrati
in percorsi integrati
tra scuola secondaria di primo grado e formazione professionale. |
Area di processo
|
Orientamento pre-professionalizzante:
- sostenere la motivazione: far emergere attitudini, conoscenze pregresse
ed eventuali esperienze lavorative;
- apprendere il lessico e le espressioni di base della microlingua
di settore (panificatore-pasticciere);
- gestire le informazioni a fini operativi;
- coltivare la consapevolezza socio-culturale, ricercando tratti distintivi
della cultura d’origine e della cultura di inserimento;
- riconoscere e descrivere lo stile di apprendimento personale. |
Attività propedeutiche |
- Stesura del profilo individuale: linguistico, motivazionale
e di apprendimento. |
Competenze
|
Livello A2 – Quadro comune europeo
per le lingue:
- comprendere frasi, espressioni frequenti e di senso immediato
relative all’argomento;
- partecipare ad una semplice conversazione sul tema (es. rispondere
a domanda);
- comprendere l’essenziale di una spiegazione semplice, breve
e chiara;
- comprendere il senso generale di un testo elementare sul tema;
- comprendere un testo di studio semplificato con frasi strutturate
in modo semplice;
- produrre messaggi semplici sul tema (es. esprimere gusti e preferenze);
- prendere l’iniziativa per comunicare (es. chiedere una spiegazione);
- descrivere in modo semplice fatti legati alla propria esperienza
scolastica e culturale;
- produrre un testo semplice in autonomia o con la guida di un questionario
sulla
propria esperienza.
Area linguistica, Standard A Liv. 2 – Le competenze
di base degli adulti:
- presentare se stesso e la propria attività anche in un
breve monologo;
- descrivere in termini semplici persone, oggetti, luoghi, situazioni
e procedure familiari.
Area linguistica, Standard E Liv. 1 – Le competenze
di base degli adulti:
- riconoscere e interpretare gesti, segni, simboli essenziali della
comunicazione;
- nominare gli elementi di semplici messaggi visivi;
- ricavare semplici informazioni da messaggi visivi. |
Utenti
|
- Giovani migranti neoarrivati in Italia;
- allievi non italofoni (15–24 anni) di diverse nazionalità
e con livelli
differenziati di scolarità pregressa. |
Metodologie didattiche attive |
- Brainstorming;
- utilizzo di sollecitatori narrativi a carattere autobiografico;
- mutuo insegnamento e valorizzazione dell’apprendimento fra
pari;
- lavoro individuale e di gruppo;
- pratica di laboratorio. |
Strumenti |
- Testo di Italiano L2;
- dizionario per immagini;
- documenti autentici (ricette);
- riviste di settore;
- lavagne;
- computer per il collegamento ad internet. |
Risultati attesi: sviluppo di competenze |
- Consolidamento delle competenze in ingresso di Italiano
L2/Liv. A2, in particolare
lessico di base e specialistico, strutture morfosintattiche necessarie
alla
comprensione di una ricetta;
- consapevolezza delle strutture tipiche dell’interazione comunicativa
nel contesto lavorativo;
- comprensione di un testo regolativo per la realizzazione di una
ricetta;
- (ri)produzione orale e scritta della tipologia testuale studiata
e uso del
repertorio lessicale di settore;
- rafforzamento della consapevolezza culturale: similitudini e differenze
nella preparazione
del pane e nelle abitudini alimentari dei popoli. |
Valutazione
|
- Test di ingresso, in itinere e finali a carattere
valutativo e autovalutativo. |
Durata |
- 20 ore. |
UN LABORATORIO DIDATTICO PER ITALIANO L 2
Nell’ambito dei progetti dedicati all’insegnamento
e apprendimento di Italiano come L2(3) si sono costituiti gruppi
di ricerca interistituzionale(4) che hanno elaborato alcuni
esempi di percorsi tematici. Il valore aggiunto rappresentato dai testi
elaborati nei lavori di gruppo prescinde dai singoli contenuti tematici
e focalizza l’attenzione di insegnanti e formatori sullo sfondo
integratore costituito dallo schema base delle unità tematiche
per l’ apprendimento.
Le esperienze dei gruppi di lavoro del “Laboratorio permanente”,
realizzate con esito positivo, hanno evidenziato l’importanza strategica
di attivare forme flessibili di:
• collaborazione, come momento indispensabile per il raccordo tra
esigenze degli insegnanti e bisogni degli allievi nella definizione dei
percorsi formativi di un ambito linguistico;
• contestualizzazione, quale momento qualificante di una formazione
che presenta l’attività d’aula come contesto cognitivo
in grado di sintonizzare rigore e funzionalità con esperienze pregresse;
• co-progettazione delle singole attività con i componenti
del gruppo di lavoro;
• concertazione, come esplicitazione di significati condivisi per
le attività rivolte agli allievi da considerare autori e non destinatari
della propria formazione personale.
La raccolta delle unità tematiche di insegnamento-apprendimento
intitolata “Apprendere le lingue per integrarsi e partecipare”,
messa a punto da gruppi di lavoro, affronta una varietà di temi
e trova la sua coerenza a livello metodologico nella scelta degli standard
di riferimento rappresentati dalle competenze di base e dai livelli linguistici
descritti nel quadro comune europeo delle lingue. Il riferimento ad entrambe
le fonti di standard coniuga l’esigenza di qualificare l’apprendimento
linguistico ai fini di una reale integrazione sociale con la necessità
di identificare, valorizzare e sviluppare le competenze linguistiche originate
dagli studi svolti e dalle esperienze vissute.
Italiano L2 livello intermedio |
Titolo |
PENSARE LA CITTADINANZA |
Finalità generali |
- Favorire la riflessione sui nuovi diritti di cittadinanza
nel quadro dei mutamenti
sociali in corso quali il fenomeno migratorio e l’allargamento
dell’Europa. |
Area di processo |
- Approfondimento dei concetti di cittadinanza, nuovo
cittadino/a, diritti e doveri;
- approfondimento del concetto di comunità;
- apprendimento del lessico specifico e delle espressioni di base
riferite al tema;
- promozione della consapevolezza socio-culturale: tratti culturali
distintivi
di cittadinanza, con relativi diritti e doveri;
- riflessioni su contatti e differenze tra culture. |
Attività propedeutiche |
- Definizione dei profili individuali dei partecipanti:
motivazioni, (pre)conoscenze,
modalità di apprendimento. |
Competenze |
Livelli B1, B2 – Quadro comune europeo
per le lingue:
- comprendere i punti chiave di una discreta gamma di argomenti
riguardanti la famiglia, il lavoro, la scuola, il tempo libero,
ecc.;
- descrivere esperienze ed avvenimenti, sogni, speranze e ambizioni
e spiegare
brevemente le ragioni di opinioni e progetti personali;
- comprendere le idee principali di testi complessi su argomenti
sia concreti che astratti;
- interagire con una certa scioltezza e spontaneità che rendono
possibile un’interazione regolare con i parlanti nativi senza
sforzo per l’interlocutore;
- produrre un testo chiaro su un’ampia gamma di argomenti
e spiegare un punto di vista sull’argomento fornendo i pro
e i contro delle varie opzioni.
Area Socio-economica, Standard B Liv. 1, 2 - Le competenze
di base degli adulti:
- riconoscere il ruolo delle regole all’interno di una comunità,
con particolare
riferimento alla comunità di appartenenza e/o a quella in
cui si aspira ad entrare;
- osservare e descrivere diversi tipi di regole esistenti nel proprio
paese e/o nel paese di arrivo.
Area linguistica, Standard E Liv. 4 - Le competenze di
base degli adulti:
- mettere in relazione la lingua con linguaggi iconici, grafici,
simbolici della comunicazione;
- comprendere diverse tipologie di testi;
- comprendere e apprezzare la narrazione filmica o altri testi espressivi
a carattere visivo;
- trarre informazioni nuove da messaggi audiovisivi (immagini fisse
e in movimento). |
Utenti |
- Italiani con scolarità di base e/o di scuola
media superiore;
- adulti di diverse nazionalità in grado di comunicare in Italiano
L2 in modo autonomo. |
Metodologie didattiche attive |
- Brainstorming;
- utilizzo di sollecitatori narrativi a carattere autobiografico;
- mutuo insegnamento, confronto e valorizzazione dell’apprendimento
fra pari;
- lavoro individuale e di gruppo. |
Strumenti |
- Selezioni di testi sul tema (eventualmente semplificati);
- dizionario;
- lavagne;
- computer per il collegamento ad internet. |
Risultati attesi |
- Consolidamento e sviluppo delle competenze di base
già indicate, attraverso il commento critico dei testi utilizzati;
- adozione di un diritto (es. diritto alla lingua e alla comunicazione):
impegni,
pratiche e proposte concrete. |
Valutazione
|
- Test di ingresso, prove in itinere e finali. |
Durata |
- 20 ore. |
IL QUADRO METODOLOGICO
L’apprendimento in ambito linguistico assume connotazioni
particolari e va accostato con chiavi di lettura appropriate. Occorre
tener presente che, per l’allievo, l’esperienza è ciò
che lo individua e lo identifica; trascurare la sua esperienza significa
pertanto non riconoscerlo e sottovalutarlo come individuo già strutturato.
Il ruolo dell’esperienza è uno dei punti chiave identificati
da M. Knowles(5) nel suo modello pedagogico che deve essere
integrato anche con:
• il bisogno di conoscere: c’è motivazione all’apprendimento
quando l’allievo prende coscienza della distanza che separa la sua
situazione da quella che vorrebbe raggiungere;
• l’autoconsapevolezza: gli allievi si percepiscono come persone
responsabili delle decisioni riguardanti la loro vita e, una volta raggiunta
questa consapevolezza, desiderano che gli altri li considerino autonomi
e indipendenti;(6)
• le motivazioni: gli allievi apprendono in contesti formativi con
modalità e programmi che tengano conto delle esperienze pregresse
e delle competenze già acquisite.
Le opzioni metodologiche mirano quindi:
• alla realizzazione di percorsi di alfabetizzazione e potenziamento
linguistico con carattere di stabilità e ricorsività a partire
dall’inizio di ogni anno scolastico o percorso formativo;
• alla creazione di un linguaggio comune tra i formatori a partire
dall’esplicitazione del concetto di mediazione linguistico-culturale.
Si esplicitano, in tal modo, i diversi registri linguistici dell’Italiano
come Lingua 2, dalla lingua per parlare alla lingua scritta, da quella
per studiare a quella per integrarsi culturalmente.
I GRUPPI DI RICERCA SUL CAMPO
Nel corso dei lavori del laboratorio permanente di “Lingue
e Linguaggi per ITALIANO L2” sono state esplorate e sperimentate
modalità di intervento in merito a:
• costruzione di nuclei tematici per i laboratori didattici con
raccordi tra ambiti disciplinari differenti per tutti gli ordini di scuola;
• stesura di percorsi linguistici con allegati che ne integrano
la trasferibilità e riproducibilità in contesti diversi
(CTP EdA, CFP, Corsi serali di Istruzione Secondaria Superiore);
• pronto soccorso linguistico da attuare prima dell’inizio
dell’anno scolastico o formativo nel caso di studenti privi di conoscenze
minime della lingua italiana;
• potenziamento lessicale e microlingua di settore nel caso della
formazione professionale;
• la lingua per studiare: i linguaggi specifici delle diverse aree
disciplinari;
• realizzazione di percorsi di formazione e auto-formazione per
insegnanti, formatori e operatori;
• validazione di percorsi tematici in cui gli interventi didattici
sono inseribili e adattabili alle esigenze formative dell’utenza.
Durante i momenti di ricerca a gruppi, sono state costruite griglie specifiche
per il monitoraggio e l’analisi delle differenti esperienze e degli
esiti degli apprendimenti linguistici dei corsisti.
Nello stesso quadro teorico di riferimento, si possono collocare i tre
livelli di operatività dei gruppi interistituzionali del laboratorio
permanente(7): gli obiettivi si adattano ai diversi bisogni
e domande; i mezzi rispondono alla varietà degli obiettivi ed anche
alle condizioni di ricerca; i metodi sono sufficientemente flessibili
per tener conto delle diverse strategie di lavoro. L’ipotesi di
lavoro si è sviluppata a partire da quello che è stato definito
“apprendimento cooperativo”, proprio perché tale apprendimento
avviene grazie all’interazione con il contesto sociale. Il “ragionamento
collaborativo” che lo sostanzia prende spunto dall’assunto
che ogni persona acquisisce nuovo sapere, nuove conoscenze, a partire
da quelle già in suo possesso, trasformate ed elaborate grazie
all’interazione costante con la realtà. Importante quindi,
all’interno di questo contesto costruttivista, è il ruolo
attribuito all’interazione sociale, dove il linguaggio e la comunicazione
linguistica, assumono un valore indispensabile per co-costruire significati
e per strutturare e ri-strutturare concetti e conoscenze situated learning(8).
LA COSTRUZIONE DEI NUCLEI TEMATICI
La struttura delle tracce di apprendimento-insegnamento
si articola per argomenti generali e tematiche particolari con sviluppo
di competenze che, per il raggiungimento di un obiettivo specifico, a
seconda dei casi, incrociano trasversalmente l’area delle lingue
con le aree della comunicazione visiva e geo-storico-sociale.(9)
Tutti i nuclei tematici, opportunamente rielaborati per livelli, potrebbero
essere proposti in abbinamento, essendo stati costruiti con lo scopo di
rendere evidente agli stessi utenti della formazione che l’educazione
linguistica e lo sviluppo delle competenze comunicative attengono al tema
della cittadinanza nella società contemporanea. Nella stesura delle
tracce di lavoro si è tenuto conto delle indicazioni fornite dall’OCSE
e dall’Unesco. Queste, tra gli indicatori di qualità dei
percorsi di formazione per la società dell’apprendimento,
citano l’“imparare ad imparare” e le “nuove competenze
per l’esercizio della cittadinanza”. Per imparare ad imparare
sono decisivi i percorsi a carattere auto-riflessivo tanto sul proprio
stile di apprendimento quanto sulle proprie esperienze di vita, pertanto
alcune esercitazioni allegate a specifiche unità sono suggerimenti
metodologici generali finalizzati all’educabilità cognitiva,
validi per tutte le tracce di lavoro. Il VAK test (Visual, Auditive, Kinesinethic)
per esempio, serve ad animare un’attività didattica per individuare
lo stile personale di apprendimento, allo stesso modo l’auto-intervista
e le esercitazioni autobiografiche hanno carattere cognitivo perché
aiutano a selezionare, rappresentare e ripensare il proprio vissuto.
Da un punto di vista didattico, le unità tematiche di insegnamento–apprendimento
sono inseribili in differenti contesti formativi perché:
• autoconsistenti, cioè fondate sulla connessione fra specifiche
situazioni problematiche di contesto e l’individuazione, all’interno
delle aree disciplinari, degli strumenti e dei processi cognitivi congruenti;
• significative, in termini di potenziamento e valorizzazione della
persona, perché inseriscono gli apparati formali delle discipline
in processi ricorsivi di rafforzamento dell’identità;
• certificabili in termini di standard minimi di competenza e di
indicatori di qualità di processo dell’apprendimento.
Italiano L2 livello esperto |
Titolo |
VEDERE UN ROMANZO, LEGGERE UN FILM |
Finalità generali
|
- Riflettere sul rapporto tra cinema e letteratura,
attraverso l’analisi della
trasposizione filmica del romanzo di A. Tabucchi Sostiene Pereira. |
Area di processo
|
- Lettura di un testo esteso;
- individuazione della struttura narrativa del romanzo: punto di vista
narrativo,
personaggi, storia, tempi e luoghi degli avvenimenti;
- individuazione della struttura narrativa del film: punto di vista
narrativo,
personaggi, storia, tempi e luoghi degli avvenimenti;
- confronto tra l’incipit del romanzo e l’avvio del film;
- individuazione della posizione del lettore: dove sono quando leggo
il romanzo?
- individuazione della posizione dello spettatore: dove sono quando
guardo il film? |
Attività propedeutiche
|
Definizione dei profili individuali dei partecipanti:
motivazioni, (pre)conoscenze,
modalità di apprendimento. |
Competenze Livelli
|
C1, C2 – Quadro comune europeo per
le lingue:
- comprendere un'ampia gamma di testi complessi e lunghi;
- esprimersi con scioltezza, usando la lingua in modo flessibile
ed efficace per scopi sociali e professionali;
- riuscire a produrre testi chiari, ben costruiti su argomenti complessi,
mostrando un sicuro controllo della struttura testuale;
- comprendere con facilità quasi tutto ciò che si
sente e si legge, riassumendo
informazioni provenienti da diverse fonti sia parlate che scritte;
- esprimersi spontaneamente, in modo molto scorrevole e preciso,
individuando le
sfumature di significato.
Area linguistica, Standard C Liv. 5 - Le competenze di
base degli adulti:
- utilizzare diverse modalità e strategie di lettura per
comprendere testi complessi;
- possedere un vasto repertorio lessicale e individuare in un testo
letterario tutti gli elementi (a livello lessicale e sintattico)
che contribuiscono a crearne il clima e la specificità;
- individuare atteggiamenti e opinioni sia dichiarati che impliciti
di un testo;
- formarsi una convinzione critica utilizzando tutti gli elementi
a disposizione.
Area linguistica, Standard E Liv. 6 - Le competenze di
base degli adulti:
- Mettere in relazione la lingua con linguaggi iconici, grafici,
simbolici per
comprendere e/o produrre una varia tipologia di testi;
- valutare e apprezzare la narrazione filmica e l’utilizzo
non standard della lingua;
- formarsi convinzioni critiche attraverso testi audiovisivi. |
Utenti
|
- Italiani con scolarità di scuola media superiore;
- adulti di diverse nazionalità, in grado di comunicare in
Italiano L2 in modo autonomo. |
Metodologie didattiche attive
|
- Brainstorming;
- utilizzo di sollecitatori narrativi a carattere autobiografico;
- mutuo insegnamento, confronto e valorizzazione dell’apprendimento
fra pari;
- lavoro individuale e di gruppo. |
Strumenti
|
- Selezione di brani, di uno o più capitoli
del romanzo;
- proiezione del film e/o di sequenze tratte dal film, collegate con
la selezione dei brani scelti;
- dizionario;
- lavagne;
- computer per il collegamento ad internet. |
Risultati attesi |
- Individuazione di una traccia di lettura testuale,
con l’esplicitazione di indicatori
validi per altri testi narrativi (letterari e filmici);
- stesura di un commento critico individuale/di gruppo su di un brano
del romanzo
e sulla sequenza filmica corrispondente: analogie, differenze, specificità
linguistiche
e punto di vista personale. |
Valutazione
|
- Prove test motivazionali di ingresso;
- prove test di apprendimento in itinere e finali. |
Durata |
- 20 ore. |
I PERCORSI DI APPRENDIMENTO
Le tracce di lavoro sono state elaborate secondo differenti
livelli di competenze: elementare, intermedio ed esperto. Vogliono essere
di supporto e sollecitazione alle scelte di docenti e formatori e si prestano
a rivisitazioni e sviluppi a seconda delle intenzionalità educative
e della fisionomia del gruppo di allievi i quali costituiscono il vero
centro dell’azione formativa. All'inizio di ogni unità sono
previste attività che aiutino la partecipazione, che consentano
di acquisire fiducia nelle proprie capacità, che guidino alla scoperta
di quello che già si conosce fino a mettere in condizione l’allievo
di negoziare e di esplicitare il “che cosa e come voglio imparare”.
Nella definizione dei livelli di apprendimento, si è fatto riferimento
al Diploma CILS (Certificazione di Italiano come Lingua Straniera), rilasciato
dall’Università per stranieri di Siena.
Maria Paola Negri
Note
(1) Negri M.P., Lingua e linguaggi per l’EDA, in Scaglioso C., L’officina
di Vulcano, IRRE Toscana, Firenze, 2005, p. 508.
(2) Federighi P. (a cura di), L’ordinamento dell’educazione
degli adulti in Italia, Juvenilia, Bergamo, 1990.
(3) Si veda al riguardo il sito www.apprendereacremona.it dedicato al
progetto “Apprendere a Cremona in età adulta”, FSE
Obiettivo 3 Misura C1 n. 157573.
(4) Gruppo Italiano L2 per EDA: Responsabile Negri M.P. – USR Lombardia,
coordinatrice Papa N., CSA Milano, Prunotto P., alfabetizzatrice CTP EdA
Campi Cremona, Vitagliano G., insegnante (Scuole Civiche serali Comune
di Milano), Mapelli E., operatrice Comune di Monza, Zametta S., docente
Lingua Inglese, (Liceo linguistico, Cremona). Successivamente i lavori
sono proseguiti con il progetto “Con parole cangianti” coordinato
da Boghetta W..
(5) Knowles M., Quando l’adulto impara, Angeli, Milano 1996,
p. 77. Guasti L., Le competenze di base degli adulti. Le Monnier, Firenze,
2002, p. 54.
(6) Ricoeur P., La Persona, Morcelliana, Brescia, 2002, p. 21.
(7) AA.VV., Dictionnaire encyclopédique de l’éducationet
de la formation, Nathan, Parigi 1994, p. 521.
(8) Suchman L., Plans and situated actions, Cambridge University Press,
Cambridge 1987, p. 167.
(9) Negri M.P., Imparare… sempre, in Baratelli M. - Barbarino L.
- Boccioni G. - Negri M.P.- Zelioli M., F.A.Re. formazione con gli adulti,
F. Angeli, Milano, 2002. pp. 65-80.
(10) Allegati e schede didattiche dell’unità tematica, a
cura di Prunotto P., sono consultabili nel sito www.apprendereacremona.it
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