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Come la Nutella

Come invogliare alla lettura adolescenti inquieti o meglio diffonderne il virus nella scuola secondaria.

La lettura è come la Nutella… Non si può farne a meno” (Celeste Baldanzi, classe 1A). Questo mi piacerebbe sentir dire ai miei alunni, ma spesso non è così. L'amore per la lettura, che in me è un'insana passione ai limiti della dipendenza, non è una malattia molto diffusa tra i ragazzi.
Purtroppo spesso la scuola rischia di vaccinare gli alunni contro la lettura, richiedendo schede, questionari, lavori sui testi letti. È sicuramente necessario lavorare in modo puntuale per acquisire le competenze cognitive e relazionali di base, ma è indispensabile educare al piacere della lettura e ciò può avvenire solo se leggere diventa un atto gratuito, svincolato dal dovere, dai programmi, dalla valutazione. Regaliamo letture libere ai nostri alunni, storie lette solo perché piacevoli, interessanti, consolatorie. Regaliamo loro letture ad alta voce: ascoltare la mamma o il papà che leggono una storia non è forse spesso il primo approccio al libro?

Come diffondere il contagio

Nella nostra scuola secondaria di primo grado J.-B. Cerlogne dell’Istituzione scolastica E. Martinet da anni cerchiamo di diffondere il contagio, di condividere con i nostri alunni il piacere della lettura. Alcuni insegnanti hanno partecipato a livello individuale a corsi di aggiornamento e convegni riportando idee e riflessioni che hanno messo in comune coinvolgendo i colleghi. È stata ed è ancora importante questa fase di progettazione, di stimoli espressi da qualcuno, ripresi e rielaborati da altri: ci siamo rubati a vicenda esperienze e idee, facendone un patrimonio condiviso (speriamo).
Un momento forte di progettazione e di aggregazione è stato il corso tenuto nella nostra scuola dal gruppo torinese Il vizio di leggere; è stata questa un'occasione per approfondire un interesse comune e delineare quanto già si stava abbozzando nella mente di alcuni di noi: è necessario essere “altamente infettivi”, amare la lettura e ostentare questo vizio, imparare a conoscere e apprezzare anche la letteratura per l'infanzia.
Nei miei primi anni di insegnamento snobbavo i libri per ragazzi, anche perché conoscevo solo quelli della cosiddetta “scolastica”. II tempi sono cambiati, l'editoria dedicata a questa fascia di età si è sviluppata e offre un'ampia scelta. Se voglio consigliare ai ragazzi i libri adatti ai loro interessi ed alla loro fascia di età devo conoscerli. Negli anni 80, con un gruppetto di insegnanti ci riunivamo, con aria da cospiratori, presso una libreria per ragazzi della città di Aosta per leggere le ultime novità e discuterne. Ora continuo a frequentare questa libreria, ma mi appoggio anche alla sezione novità della biblioteca regionale e alle riviste specialistiche Andersen, Sfoglialibro
L’esperienza mi ha insegnato che, anche i ragazzi possono essere portatori del virus, è perciò utile dare spazio alle discussioni sui libri, ai consigli di lettura tra pari; anche a noi capita di ricercare in biblioteca il libro che un amico ha letto e ha trovato interessante.
Ed ecco quanto è stato fatto concretamente nella nostra scuola.

La biblioteca scolastica

Nell'edificio era presente una biblioteca scolastica, triste, scaffali scuri e desueti, libri che avevo amato nella mia infanzia, ma che ormai denunciavano gli anni passati sia nello stile sia nell'aspetto. Una delle animatrici del gruppo Il vizio di leggere ci ha fatto sognare, raccontandoci di una biblioteca scolastica, frequentata dai suoi figli negli Usa, arredata in modo confortevole con materiale di recupero, gestita da volontari (genitori, zii, amici).
Abbiamo iniziato una campagna acquisti, studiando anche un nuovo arredamento, compatibilmente con le risorse a disposizione. Dopo qualche anno, siamo riuscite ad ottenere i nuovi scaffali, a svecchiare il patrimonio librario… ma il sogno guida ancora i nostri passi. Ora l'aspetto è gradevole, ma mancano angoli “comodi”, lo spazio risulta ancora un po' asettico, poco personalizzato. Si sente inoltre la mancanza di una presenza più continua di uno o più insegnanti che possano gestire i prestiti e organizzare attività per i ragazzi.

Perché abbiamo deciso di dedicare risorse ed energie allo sviluppo di questo progetto?

Dedicare, all'interno della scuola, uno spazio alla biblioteca vuol dire anzitutto riconoscere la promozione della lettura come una delle priorità dell'istituzione. La biblioteca diventa non solo lo spazio fisico in cui avvicinarsi ai libri in modo libero e personale, ma anche il luogo dedicato a laboratori sul libro e sulla lettura. La biblioteca scolastica non è antagonista rispetto alle altre presenti sul territorio, dovrebbe anzi educare i ragazzi alla frequenza di questi spazi dedicati al libro.
La sua presenza all'interno della scuola permette una gestione flessibile, una più facile accessibilità in qualsiasi momento e abitua gli alunni ad utilizzare il prestito dei libri (abbiamo infatti scelto di utilizzare il sistema di catalogazione della sezione ragazzi della biblioteca regionale) e ad aggirarsi in ambienti destinati alla lettura senza sentirsi degli estranei.

Le strutture esterne

La collaborazione con le strutture esterne rimane comunque una delle caratteristiche del nostro lavoro sulla lettura.
Da anni ormai con la biblioteca comunale di Viale Europa, ad Aosta, organizziamo attività di promozione della lettura; nel tempo, in accordo con le bibliotecarie, ci siamo dati una struttura, in modo da fornire ai ragazzi occasioni diverse di approccio al libro, nel corso del triennio della secondaria di primo grado. Per le classi prime sono previste alcune “letture teatrali”, cioè l’interpretazioni da parte di attori di brani scelti. Nel corso degli anni, si sono avvicendati per i nostri alunni, nel salone della biblioteca, Valeriano Gialli, Andrea Damarco e Liliana Nelva Stellio, Paola Corti, Albino Bignamini e altri.
Per le classi seconde, è previsto l'incontro con uno scrittore, in modo da fornire occasioni di lettura mirate e da far capire che dietro ad ogni libro c'è una persona, non così diversa da noi. I nostri ragazzi hanno avuto occasione di incontrare, nel corso degli anni, Mino Milani, Andrea Molesini, Guido Quarzo, Angelo Petrosino, Vittoria Calvani… L'incontro, preparato dalla lettura di un testo, spesso ha dato origine ad altre letture individuali.
Per le classi terze sono previsti spazi di riflessione intorno ad argomenti legati alla storia contemporanea, alla scienza o all'attualità. Abbiamo organizzato conversazioni, monologhi teatrali e conferenze che partono da testi e/o a testi rimandano come Il razzismo spiegato a Lucia del Pandemonium teatro, Una fame dell'altro mondo di La Baracca di Monza oppure incontri con autori quali Ida Désandré, Maria Pia Simonetti, Laura Maritano, e l’astronomo Mario Di Martino.
Collaboriamo con le librerie per ragazzi della città di Aosta, predisponendo all'interno della scuola prima delle vacanze estive una mostra mercato del libro.
La scuola partecipa inoltre al Giralibro, un'iniziativa dell'Associazione per la lettura Giovanni Enriques, che ogni anno organizza un concorso sul tema del libro e fornisce alcuni testi alle scuole partecipanti.

I laboratori

Nell'ambito delle attività di progetto sono stati organizzati vari laboratori sul libro, per promuovere un approccio ludico ai testi; indispensabile in questo caso la compresenza di più insegnanti. Con gli alunni abbiamo costruito libri animati, creato suggestive atmosfere, imparato a leggere ad alta voce individualmente o in gruppo.

• Il libriere - Torneo di lettura
Ricordate Il Musichiere con Mario Riva? Ci siamo ispirati a questa trasmissione dei primordi della Rai per costruire il nostro gioco. È un torneo che vede impegnate più classi, in genere tre o quattro.
In una prima fase gli insegnanti decidono i libri da leggere, in italiano e in francese. Il numero dipende dal tempo che si decide di dedicare all'attività. Non è indispensabile che tutti i ragazzi della classe leggano tutti i libri, decidono loro come organizzarsi per affrontare la sfida finale. Gli alunni che leggono i libri si annotano delle possibili domande da sottoporre alle classi rivali. Entro una data prefissata, la classe, attraverso un lavoro prima individuale, poi di gruppo e una messa in comune finale, consegna all’insegnante un numero prefissato di domande su ogni libro. Gli insegnanti stilano la lista di domande della sfida scegliendone un numero uguale negli elenchi delle varie classi e aggiungendone altre. Il giorno della sfida, che ha luogo in palestra, gli alunni di ogni classe devono scegliere un corridore. I gruppi di alunni devono essere equidistanti dalla campana che i corridori devono riuscire a suonare per primi per ottenere il diritto alla risposta. Un insegnante inizia a leggere le domande, che richiedono risposte precise e puntuali. I ragazzi si consultano, il corridore, non appena concordata la soluzione, si lancia verso la campana. Chi suona per primo risponde; se la risposta è giusta la classe guadagna un punto, se è sbagliata ne perde uno per evitare che si diano risposte a caso. Vince chi totalizza più punti. Ricchi (si fa per dire) premi per i vincitori e attestato di partecipazione per gli sconfitti.

• Il giocalibro
L'idea è nata dalla lettura del libro di Marino Cassini e Biagina Sgarlata Burina I racconti del gufo, ed. Mursia, 1992. In questo testo le pagine sono in disordine e la sequenza logica può essere ricostruita solo risolvendo i giochi che si trovano nella parte inferiore della pagina, la cui soluzione fornisce la parola iniziale della pagina seguente. Abbiamo deciso di utilizzare questa tecnica per far giocare i ragazzi con i libri.
Ogni classe viene divisa in gruppi di alunni, che lavorano insieme per tutta la durata dell'attività. Ai ragazzi non vengono dati i titoli dei libri, ma si dice loro che dovranno conquistare un libro misterioso, una pagina alla volta, attraverso la soluzione di quiz, rebus, sciarade. I testi scelti, che devono essere brevi, agili e divertenti, sono divisi in brevi brani, in modo che in ogni pagina ci sia lo spazio per i giochi costruiti dai ragazzi.
Si assegnano ai gruppi delle parole, in italiano o in francese, che si trovano all'inizio di ogni singola pagina del testo così smembrato, con la seguente consegna: costruite dei giochi sulle parole date.
I giochi dovranno essere risolti dai vostri compagni nel corso di una gara di lettura alla quale voi stessi parteciperete, le soluzioni non dovranno perciò essere troppo facili. Alcune istruzioni e suggerimenti possono essere dati da un personaggio ricorrente, ad esempio un gatto.
Una volta costruiti i giochi, gli insegnanti li inseriscono negli spazi lasciati in bianco e fotocopiano i “libri puzzle” così ottenuti in modo da averne una copia per ogni gruppo.
Nella giornata della sfida, i gruppi ricevono solo la prima pagina dei due libri; risolto il gioco enigmistico, gli alunni conquistano la pagina seguente e così via. Una volta ottenute tutte le pagine, ad ogni gruppo viene consegnato un questionario, per rispondere al quale occorre leggere l’intero testo ricostruito. Il gruppo che dà il maggior numero di risposte corrette al questionario nel minor tempo vince il torneo.
I libri puzzle così ottenuti possono essere utilizzati per giocare con altre classi, saltando la fase di preparazione dei giochi.

E per finire

Questo è quanto abbiamo fatto e stiamo facendo. I risultati? Non quantificabili; ma il virus della lettura è facilmente compromesso da tv e videogiochi e ha un lungo periodo di incubazione. Non sono molti quelli che si ammalano, ma quei pochi diventano a loro volta infettivi. Noi, untori della lettura, siamo pazienti.

Liliana Breuvé

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