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Ali
per la vita interiore
Un'immagine associata al libro mi porta indietro nel
tempo. Mia mamma che ci insegnava a foderare i libri di scuola con la
carta di giornale, e la sua voce:
“È importante non sciupare i libri, proteggerli dalle
macchie, mantenerli belli a lungo, non scriverci sopra, non fare le orecchie”.
I libri erano considerati come gli oggetti più preziosi della casa;
preziosi perché non necessariamente utili per le esigenze materiali
della vita, se non come carta da bruciare, ma ali per la vita interiore.
A casa mia c'erano pochi libri: un libro di preghiere di mia mamma, con
alcune pagine mordicchiate da una capra quando da piccola era al pascolo;
la Bibbia; qualche libro di storia valdostana; i Messager Valdôtain,
i bollettini parrocchiali; qualche giornale della Regione.
Nella scuola elementare, c’era una piccola biblioteca dei classici
libri per ragazzi. Leggevo tutto, in una continua esplorazione del mondo,
oltre il mio orizzonte. Alla sera con mio zio, in bilico su un bracciolo
di un vecchia poltrona, ascoltavo e seguivo con gli occhi la lettura dei
“Contes de Tzan fou e Tzan fin” in patois sul Messager
Valdôtain. Provavo la sensazione di entrare in un mondo fantastico,
divertente eppure così reale perché erano storie che riflettevano,
in chiave umoristica, la vita delle persone comuni.
La mia esperienza di mamma con figli che leggono mi porta a dire che l'importante
è l'esempio: leggere insieme a loro le fiabe, i libri cartonati
che legano l'immagine alla parola e la parola alla realtà da loro
conosciuta, le riviste e i libri per ragazzi; proporre letture cercando
nuovi stimoli, accettare di leggere i libri che loro mi propongono; in
vacanza ci documentiamo assieme sui luoghi visitati. Utile anche scambiarsi
libri tra amici, leggere i quotidiani cercando articoli che allenano a
pensare e a mettere a confronto le idee.
Ho sempre letto con i miei figli, fin dalla loro nascita, e li ho ascoltati
quando leggevano, li ho portati in biblioteca a condividere con altri
coetanei questo interesse, ad assaporare il piacere di essere informati.
Ho visto che, piano piano, i ragazzi hanno cercato da soli di avere del
tempo per vivere un momento di interiorità a tu per tu con loro
stessi e una buona lettura.
Un libro è una finestra sul mondo: leggere per
capire, per comprendere, per arricchire le proprie conoscenze, per vivere
le esperienze degli altri, per entrare in altri mondi personali. Fantasia,
libertà, evasione, scoperta. Ed allora sono necessari i libri,
le biblioteche, ricche, sin dalla scuola dell'infanzia e dalla prima elementare.
Ma non bastano i libri. Quello che conta è l'atmosfera che si crea
quando viene letta una fiaba, un racconto storico e, perché no,
anche il libro contabile della latteria del villaggio che racchiude in
quei numeri le storie delle famiglie, i valori che volevano trasmettere:
equità di trattamento, responsabilità individuale delle
proprie azioni con le conseguenze che si ripercuotevano su ogni abitante
del villaggio, la cooperazione, l'impegno a migliorare, la fatica nel
mantenere gli impegni presi.
Ogni lettura lascia una traccia. Dopo ogni lettura non si è gli
stessi. Spesso un libro è il nostro migliore amico, quello che
ci consola, ci accompagna, distrae, consiglia.
Non ho consigli da dare, semplicemente mi appassiona leggere. Credo che
la parola scritta aiuti ad aprire i propri orizzonti e solo la profonda
convinzione in quello che si fa dà credibilità agli occhi
dei giovani.
Clara Denarier
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