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Où
suis-je ?
Sono entrata in biblioteca per la prima volta quando
ero molto piccola, ma non ricordo la prima volta. Penso che fossi accompagnata
dai miei genitori.
Da due anni, ci vado preferibilmente con i miei compagni, non per studiare,
né per fare ricerche, perché trovo più comodo usare
Internet. Ci vado soprattutto perché posso prendere libri in prestito
senza spendere troppo per comprarli, visto che costano tantissimo per
le mie finanze. Per me la lettura è il mio passatempo preferito,
è perfino un bisogno.
Con la scuola, ho avuto occasione di visitare la biblioteca, ma la conoscevo
già. La scuola non ha contribuito a farmi amare la lettura, perché
mi dà fastidio dover leggere a scadenza delle letture scelte da
altri per me, in quanto trovo che la lettura sia una scelta individuale
ed indipendente.
Cecilia
Classe seconda, Secondaria di primo grado, 12 anni.
La prima volta che sono entrata in biblioteca avevo
sette o otto anni. Mia madre mi aveva accompagnato per fare la tessera
e scegliere un libro. Con la mia classe siamo anche andati a visitare
la biblioteca regionale e chi non aveva ancora la tessera ha potuto farla.
Secondo me la scuola non ha molto contribuito a farmi amare la lettura,
perché invece di farmi scegliere un libro di mio gradimento bisognava
leggerne uno che, magari, non mi interessava molto.
A scuola, di solito sono i professori d'italiano e di francese che consigliano
di frequentare la biblioteca per aiutare a migliorare lo scritto e il
parlato.
Dalla prima media, da quando ho avuto dieci o undici anni, non ci vado
più accompagnata da un adulto.
La cosa più piacevole è frequentarla dopo scuola, per rilassarsi
dopo una lunga e faticosa giornata. Anche se non la frequento per incontrare
i compagni, però, mi piace andarci in compagnia e mi permette,
grazie ai libri, di socializzare e magari di confrontarmi con gli amici
su un argomento.
Ci vado perché mi piace leggere e perché è un passatempo
che mi distrae dalla scuola. Posso scegliere i libri che mi piacciono,
mentre se me li dà la scuola sono obbligata a leggerli, anche se
non sono di mio gradimento.
Per me la lettura è molto importante perché lascia vagare
la fantasia e aiuta ad esprimersi, sia nello scritto sia nel parlato.
Però, per me la lettura più che un bisogno è un divertimento.
Paola
Classe terza, Secondaria di primo grado, 13 anni.
Penso di essermi recato in biblioteca per la prima volta
all'età di quattro anni. Logicamente ero accompagnato da mia mamma
e mi ricordo che avevo preso un libro sugli animali, uno di quelli con
le animazioni. All'epoca mi piacevano moltissimo e penso che tutti i bambini
siano affascinati da questi libri. Mi ricordo anche che ogni tanto mia
mamma mi portava in biblioteca a vedere dei film; era come essere al cinema.
È lì che ho trovato un amico che frequento tuttora.
Oggi frequento la biblioteca perché ritengo che sia un luogo dove
è possibile svolgere diverse attività con gli amici, al
di fuori della scuola. A volte, ci vado per ascoltare musica e vedere
film, altre volte per studiare e svolgere ricerche di gruppo.
Anche se frequentavo la biblioteca già da piccolo, sia alla scuola
media sia alle superiori le mie insegnanti di lettere hanno contribuito
a farmela apprezzare e conoscere meglio. Penso che la scuola abbia avuto
un ruolo fondamentale per farmi amare la lettura tant'è che prima
leggevo poco.
Devo dire che fino alla terza media andavo in biblioteca principalmente
per fare ricerche di storia o di geografia. Con i miei compagni cercavamo
i libri che ci interessavano e poi li portavamo a casa per consultarli.
Adesso, da quando sono al liceo, ci troviamo lì per studiare o
per prendere in prestito dei CD musicali.
Anche se non sono un grande divoratore di libri, penso che la lettura
sia molto importante perché mi dà la possibilità
di imparare e conoscere e, a differenza della televisione, sviluppa molto
la mia fantasia e la mia immaginazione.
Adesso vado in biblioteca a prendere i libri in prestito, anche se non
mi è stato ordinato dall'insegnante, ma semplicemente per la voglia
di leggere un bel libro. Per questo, capita spesso che mi consulti con
i miei compagni di scuola e che mi confronti con loro.
Mi interessano principalmente i gialli e anche i libri di narrativa, ma
ultimamente, per necessità di studio, leggo soprattutto libri sulla
storia che oltretutto mi aiutano a conoscere il passato.
Davide Porté
Classe 2A sezione ChB, Liceo scientifico É.
Bérard di Aosta
Le biblioteche occupano un posto di primo piano nell'odierna
società e mai come in questi ultimi tempi rivestono un ruolo specifico
e cruciale nel bisogno di informazione, condivisione e alfabetizzazione
per alcune particolari categorie di utenti.
Il periodo di cambiamenti che stiamo attraversando, con la rivoluzione
introdotta da Internet, sicuramente produrrà degli effetti che
oggi non siamo ancora in grado di prevedere.
è di vitale importanza che la biblioteca possa trasmettere ai ragazzi
gli strumenti necessari per avviare un processo di apprendimento permanente,
sviluppando in loro abilità di lettura e scrittura, affinché
possano partecipare e contribuire fattivamente alla vita della società
odierna e soprattutto futura.
Occorre dunque un'attenzione sempre vigile al lettore, che ogni bibliotecario
può formare all'interno di granai del sapere che Marguerite Yourcenar
ha così magistralmente evocato in Mémoires d'Hadrien.
Questo risultato si ottiene ascoltando i ragazzi, gli straordinari lettori
di oggi, i lettori di domani.
Alessandra Cerise
Aiuto-bibliotecaria presso la Biblioteca di Gignod
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