Innamorarsi di un libroNasce un rapporto nuovo, meno ingessato, più sentimentale tra scuola e biblioteca. Scuola e biblioteca sono due degli elementi che, insieme a tanti altri, musei, teatri e cinema, con diversi approcci, fini e competenze, concorrono allo sviluppo culturale generale di un’area. Un tempo nettamente separate, chiuse su loro stesse, hanno imparato dapprima a guardare verso l’esterno, a valutare la propria collocazione nell’ambito della comunità per la quale hanno svolto e continuano a svolgere un ruolo attivo e propositivo, poi a scrutarsi reciprocamente, con un po’ di diffidenza. Le visite delle classi alle biblioteche, impostate come quelle ad un museo, e le ricerche scolastiche assegnate dagli insegnanti senza conoscere le collezioni delle biblioteche sono tipiche di questa fase. L’ulteriore sviluppo ha portato, finalmente, alla collaborazione e a quell’integrazione di forze e competenze che ha prodotto, e continua ad ottenere, ottimi risultati. Un ponte tra due istituzioni Utilizzare i servizi e le professionalità delle
biblioteche e dedicare, a scuola, nuovi spazi e momenti al libro e alla
lettura, al di là degli obiettivi strettamente didattici, ha permesso
di gettare un ponte tra le due istituzioni, alla ricerca di una sempre
più profonda integrazione territoriale fra i vari elementi e all’acquisizione
di una coscienza/conoscenza del territorio. La biblioteca: la mia amica Il rapporto fra scuola e biblioteca, con il tempo, da
formale e ingessato si è fatto sempre meno ufficiale. Oggi la scuola
presenta la biblioteca ai ragazzi così come si descriverebbe un
compagno interessante: “Ho un amico che ha un sacco di libri!”.
I ragazzi, da parte loro, rispondono con reazioni differenti, come succede
nella vita: c’è chi fa il timido, chi resta un po’
abbottonato, chi sbircia qua e là senza dare nell’occhio,
chi si fa notare, chi con aria di sufficienza comunica “Eh, ma questo
libro ce l’ho anch’io a casa!”, chi deve capire bene
prima di… e chi si innamora a prima vista. L’informatica: un pretesto Il passaggio ad un rapporto molto più libero è evidente in Clicca il libro. Il progetto vede la completa integrazione fra i Comuni, le Istituzioni scolastiche e le biblioteche che concorrono a stimolare i giovani, dalla scuola dell’infanzia alla secondaria di primo grado, alla lettura. Se nelle prime edizioni i libri venivano proposti a cadenza fissa e regolare nel corso dell’anno scolastico, dopodiché sul sito si poteva, a mo’ di gioco, rispondere a domande sul testo letto, travestimento elettronico di un metodo tradizionalmente scolastico, ora una bibliografia specifica è presentata ad inizio anno; quindi i libri possono venire letti quando e come si vuole e sul sito si possono commentare liberamente nel Paginone (inviando una mail a wroseb@tiscalinet.it), un po’ come tra amici ci si consiglia un saggio o un romanzo. I testi, oltre che a scuola, possono essere reperiti anche in biblioteca dove anche chi è frenato nella lettura dalle proposte dirette della scuola può operare una scelta personale. I libri: un gioco Le animazioni delle biblioteche, nel tempo, hanno fatto
conoscere le varie sedi della bassa valle (Pont-Saint-Martin, Donnas,
Hône, Champorcher, Issime e, da quest’anno, Gressoney) ad
un numero molto elevato di alunni delle scuole, i lettori di domani. Più
che l’animazione in sé che generalmente parte da un libro
che diventa pretesto per laboratori e giochi, senza comunque mai tralasciare
il momento di lettura vero e proprio, importante è stato lo svolgersi
delle attività in biblioteca, fra gli scaffali e fra i libri. I
bambini hanno toccato con mano i volumi. In un’occasione hanno dovuto
cercare le riproduzioni di illustrazioni di un libro nascoste in altri
volumi ed è stato un piacevole e caotico andar per scaffali, esplorare
ripiani, estrarre volumi dai ranghi, sfogliare, leggiucchiare qualche
riga al volo, sbirciare illustrazioni. In questo modo hanno scoperto un
luogo con il quale hanno subito familiarizzato. Nei giorni seguenti, qualcuno
è tornato con i genitori, con i fratelli o con i nonni. Questo
interscambio fra la scuola che ha portato i bambini e la biblioteca che
li ha restituiti lettori era la finalità degli organizzatori. Libri e territorio Anche nell’ambito non strettamente legato alla
lettura, la biblioteca di Donnas, che tra gli obiettivi annovera anche
la diffusione della conoscenza del territorio, lavora per incuriosire
ed informare le nuove generazioni su tutto ciò che le circonda,
sulla storia e sulle tradizioni locali. Le esposizioni etnografiche tematiche
che ogni anno la commissione di gestione allestisce in occasione della
Fiera di Sant’Orso, sono visitate dalle classi e guidate da esperti
che si servono anche di dimostrazioni pratiche. Scopo, infatti, delle
biblioteche territoriali è la salvaguardia della cultura locale
che si traduce, nell’ambiente scolastico, nello studio del milieu. Fulvio Vergnani |
||||||