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I giovani e la moda
Alcune considerazioni di un professionista del mondo della moda che conosce i giovani e i complessi meccanismi che regolano il mercato.
Credo sia fortissima oggi come lo è stata per me in passato, l'esigenza di appartenere ad un gruppo, in cui riconoscersi, al quale fare riferimento. Come sempre la moda, insieme alla cultura, alla musica, ai video, ai luoghi di frequentazione è occasione di aggregazione per
persone che condividono gusti, sensazioni, a volte malesseri. La creazione di immagini-icone, riprodotte in migliaia di copie, offre elementi di ispirazione. Di fatto, le holding della moda, le grosse case discografiche e di editoria trasformano, amplificandoli, in offerta di mercato questi elementi aggregativi.
I giovani agiscono in questi giochi
di mercato liberamente, anche se questo processo, visto da distante, mostra come noi tutti siamo in realtà attori di un sistema che ci porta al consumo di beni. Queste sono le regole del gioco. È pressoché impossibile non fare parte di questo sistema: come in tutte le realtà industriali strutturate, le analisi di mercato permettono di prevedere
le tendenze e di creare successi.
I fenomeni di moda, che paiono solo ad uno spettatore ingenuo casuali, sono dunque frutto di ingegneria commerciale.
Il mondo della moda è per altro un mondo di professionisti che si muovono, in modo sinergico, all'interno di un progetto commerciale: ricerca di mercato, tecnologia, ideazione e soprattutto creatività. Ogni prodotto di qualità è il frutto di una grande capacità progettuale; spesso anche semplici metodologie artigianali, grazie a brillanti azioni
di marketing, possono fare di un oggetto comune un oggetto di culto per il mercato del lusso.
Ho frequentato la facoltà di architettura a Milano dove ho avuto la fortuna di partecipare ai corsi di Thomas Maldonado, Ezio Manzini, Andrea Branzi e altri grandi maestri del design e delle teorie del design. Da loro ho appreso l'importanza del progetto, del serissimo lavoro di ricerca che precede la realizzazione di ogni prodotto.
I giovani non sono solo passivi ricettori di prodotti, anzi spesso nella loro innata creatività determinata dalla voglia di trasgredire, nascono nuove tendenze che costringono gli stessi produttori a adeguarsi.
Per il mercato degli oggetti di lusso, occorre fare un discorso diverso: è limitato ed ha regole differenti, muove sistemi più difficili da analizzare. Il futuro delle aziende, tuttavia, è il low cost anche nell'abbigliamento, dunque i giovani saranno sempre più al centro di questo mondo.
Ho, fin da piccolo, provato amore per le cose belle, dall'arte agli abiti ai film; in particolare, per il meraviglioso spettacolo della natura che
ci insegna tutto: le proporzioni esatte, gli abbinamenti dei materiali, mettendo in armonia anche gli elementi più goffi e sgraziati. Basta solo osservare.
Marco Fournier
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