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Original or not?

Anticonformista. Non seguo una moda. Vesto come piace A ME. Espressione della propria personalità”. Non se ne può più. Frasi fatte e, spesso, in contraddizione riempiono vuote conversazioni di adolescenti che, tra i banchi di scuola, discutono di look; perle di saggezza che impreziosiscono dibattiti televisivi in cui i giovani sono solo un pretesto o una coreografia; aforismi di ragazzi che, da sempre, si pongono il problema dell'originalità.
Questo anche per noi, studenti del liceo classico e dell'istituto d'arte, sarebbe il vero bivio di ogni scelta sul look e sull'immagine: “Original or not?”. Questo il dilemma che i giovani cercano di risolvere dalla generazione dei Beatles, passando per quella dei movimenti autonomisti universitari del '76, fino all'epoca dei pantaloni a sigaretta. Una domanda che spesso ha radici proprio nel lento processo di costruzione e ricostruzione della nostra personalità cui noi ragazzi siamo chiamati.
Adolescenti che, davanti allo specchio, crescono. Si guardano: naso a patata, fianchi troppo larghi, rossi promontori sul viso e non si piacciono: è tutto uno schifo a scuola, a casa, con gli amici, con se stessi. Si esplorano: apatia nei confronti di un mondo lontano, lampada sul proprio “io”, ma non si conoscono. Chi è quell'“io”? Chi è quell'entità riflessa da cui si vorrebbe prendere le distanze? Domande, dubbi, delusioni, incertezze, fragilità caratterizzano la movimentata e travolgente fase transitoria dell'adolescenza, in cui si cerca di emergere e valorizzarsi soprattutto per se stessi. Eschimo verde, pantaloni a zampa, zeppe, piercing e cresta: il look è un modo che i giovani hanno per ricercarsi e identificarsi in una spilla con un simbolo particolare, in uno zaino di una determinata marca, in una tinta unita o in una fantasia. Il look ci caratterizza, ci rende unici, permettendoci di dire senza parlare. Per convenzione, parliamo di Stile.
Modo abituale di essere o di esprimersi o di comportarsi, lo stile è dato tanto dall'apparenza quanto dal comportamento di una persona. Nelle interviste all'istituto d'arte qualcuno si chiedeva cosa ci portasse a ritenere che una persona abbia "stile" oppure quali fossero le peculiarità di persone, spesso famose, che sono passate alla storia come simboli di stile ed eleganza. Tutti, chi più e chi meno, sono, infatti, capaci di riconoscere una persona che risulti particolarmente dotata di stile: non importa che questo appaia da una smodata eleganza nel vestire e da una cura particolare del corpo, o, da un lato più intimo, attraverso parole o azioni.
È quindi giustificabile ritenere il look parziale caratteristica di una persona, senza darvi troppa importanza o troppo poca; a patto di ricordarsi che non è l'unica peculiarità determinante.
Tuttavia se una mattina qualsiasi, nell'atrio e nei corridoi di una scuola qualsiasi, si osservassero i ragazzi che con i loro zaini e le borse a tracolla si precipitano in classe, allora, all'occhio dell'osservatore certo non sfuggirebbe la grande varietà di look che cercano di fare proseliti, per creare la moda e diventare trendy seguendola. Anche un raffinato spirito critico serio e distaccato non porterebbe a classificare coloro che seguono la moda in tutto e per tutto al di sopra di un gregge di pecore, che belano i soliti tre aggettivi: carino! bello! figo!
Ci è capitato di sentire affermazioni negative sull'imitazione del look provenienti da una ragazza sulle piste da sci che, non possedendo una giacca rosa come le sue amiche, restava con solo una felpa a 2000 metri di quota tremando pur di vestire un colore trendy. I ragazzi di oggi? Quasi un esercito di soldatini tutti uguali, che affonderanno nella fogna della globalizzazione per essere mangiati dal pesce dell'economia di mercato, alimentata da stilisti e modelli.
E così, alla fine di questo articolo, ci rendiamo conto che anche noi, pur cercando di essere anticonformisti, siamo forse caduti in luoghi comuni. Abbiamo cercato di dire quel che pensiamo davvero anche noi sul look, ma, tentando di prendere le distanze da quelle frasi fatte, ce ne siamo avvicinati più di quanto forse avremmo voluto. Dicendo “il look deve essere diverso e personale” ci siamo “conformati” e siamo stati influenzati proprio da quelle opinioni che tanto abbiamo criticato. Forse avere un proprio look è più difficile di quanto si creda, poiché sarà sempre plasmato da cose viste addosso agli altri. Cosa dire allora? Il look, forse, è proprio questo: un insieme di elementi copiati e approvati da noi stessi, e poi modificati, che ci rendono diversi e uguali insieme.

A cura degli studenti dell'Istituzione scolastica di istruzione classica e artistica di Aosta classe 5A del Liceo classico, classi 3A, 3B, 4A e 5A dell'Istituto d'arte

 

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