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Il fiocco

Come avrei fatto a vivere io piccolo piccolo in un posto così grande e smisurato? Non riuscivo a capacitarmene. Il mio primo impatto con la scuola era di timore e di fastidio Mi era tutto estraneo, un po’ ostile e il colletto di plastica mi raschiava il collo. E poi ero timido e il rumore mi sconcertava.
Avevo anche quasi disfatto l’enorme fiocco azzurro che chiudeva il colletto di plastica del mio grembiule infilandovi il dito per allargarlo infastidito dallo sfregamento e dal caldo. Mia mamma lo aveva amorevolmente rifatto già due volte. Ma il nylon…
Ero terrorizzato all'idea.
Non ero in grado di rifare quel viscido fiocco di nylon che stava sfilando uno dei suoi due riccioli dal nodo. Ci avevo provato… niente.
Come si fa a stringerlo? Se lo tiro di qua, si muove di là. Se lo tiro di là scivola”.
Mi sembrava di cadere inesorabilmente verso un infinito burrone.
Ma, diavolo, dov'è il cespuglio per aggrapparsi? Nei giornalini c’è sempre”.
Stringere, stringere, stringere. Ma io sapevo a malapena fare il laccio alle stringhe dei miei scarponcini. Cosa avrebbe detto il maestro severo e grande là sulla cattedra quando fossi arrivato lì con un misero fiocco senza forma, fatto solo da due lunghi nastri penduli? Stavo andando in panico e i miei movimenti diventavano inconsulti, a scatti, nervosi.
LUI ci aveva detto che LUI non avrebbe mai rifatto il fiocco a nessuno... ma il mio si stava sgretolando lentamente. Esattamente come il mio morale.
E, proporzionalmente, costruivo un muro di paura.
Poi, a forza di toccarlo, è successo.
Fracasso…”. A volte tre banali puntini di sospensione uccidono una coscienza e la costringono sotto il peso di una terribile colpa. “Cominciamo bene. Non siamo mica qui a giocare con i fiocchi. Abbiamo trovato un distratto disordinato…”.
Tre puntini di sospensione (ma, secondo me, c’era anche un punto esclamativo): una condanna all’ergastolo.
Sono rimasto a giacere lì, in mezzo a quell'aula, più disfatto del mio fiocco e più piatto del pavimento, contando le piastrelle a testa bassa.

Bruno Fracasso

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