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Le radici dell'uomo sono nella sua terra
Un numero de L’école valdôtaine dedicato alla geografia e alla musica, due temi in apparenza lontani, ma in realtà uniti dal forte legame che entrambi hanno con il nostro territorio regionale.
John Dewey affermava che “Il significato della
geografia è che essa presenta la terra come la sede duratura delle occupazioni dell’uomo. Il mondo all’infuori della sua relazione con l’attività umana non è mondo. L’operosità e l’azione dell’uomo sono appena un nome se vengono astratte dalle loro radici nella terra”.
Il fatto, quindi, di occupare uno spazio non chiude nell’egocentrismo, ma stimola l’essere umano ad ampliare i rapporti con altri spazi, con altre necessità, culture e stili di vita.
L’insegnamento scolastico della geografia offre perciò vari spunti di riflessione. Questa disciplina, infatti, comincia spontaneamente con la conoscenza della nostra ubicazione e si conclude con l’intelligenza delle relazioni che si strutturano con gli altri uomini.
Oggi si considera, per fortuna, ormai superato il concetto di geografia come insieme di nozioni da imparare a memoria e come semplice descrizione della superficie terrestre e si intende questa materia come studio esplicativo dell’organizzazione del territorio da parte degli uomini e dei problemi che ne scaturiscono.
Porsi la domanda di come le realtà naturali ed umane sono venute formandosi nel corso del tempo progredendo sino a giungere alle caratteristiche attuali e saper rispondere ad essa ci aiuta, da una parte, a capire il mondo nelle sue differenze e, dall’altra, a capire noi stessi e le nostre responsabilità rispetto all’ambiente che ci circonda.
Così come lo studio esclusivo e mnemonico di
luoghi o di dati statistici ha fatto perdere importanza nel passato al valore della geografia così la storia della musica intesa come storia di piccoli e grandi compositori, di correnti di pensiero, di scuole, storia scritta e non ascoltata o prodotta, ha fatto spesso dimenticare lo stretto antico rapporto tra uomo-suoni-musica ed ambiente, tra lo spazio e i suoni o il silenzio che lo popolano e lo caratterizzano.
Caratterizzare lo studio di un territorio anche attraverso quello della musica “in quanto cultura” di una regione e di chi la vive permette invece di mettere in luce i contenuti che i singoli gruppi sociali esprimono e i processi che essi mettono in opera attraverso l'attività musicale, colti nella loro diversità e specificità, e le rappresentazioni che essi elaborano del proprio e dell'altrui mondo.
Alla luce di queste riflessioni il connubio musica-territorio è stato uno dei filoni che ha caratterizzato le proposte dell’Assessorato di questi ultimi due anni con una serie di progetti che hanno interessato trasversalmente l’Istruzione e la Cultura, intrecciandosi nella giusta sinergia di valorizzazione di un settore che è patrimonio, nelle sue diverse forme, dell’intero territorio valdostano.
Laurent Viérin
Assesseur régional à l'éducation et à la culture
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