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Musica è
“Musica è / guardare più lontano e perdersi in se stessi / la luce che rinasce
e coglierne i riflessi / su pianure azzurre si aprono / su più su i miei pensieri spaziano / ed io mi accorgo che / che tutto intorno a me, a te / musica è”. (Eros Ramazzotti)
Di che genere sei? Ci avete mai pensato a quale tipo di musica rispondete con più partecipazione? E la partecipazione in cosa consiste? Facciamoci attenzione: i suoni e le musiche di cui ci poniamo in ascolto producono un moto dell'animo che si concretizza e materializza nel nostro corpo.
Pietro è il parroco di un paesino e sta concertando con il suo coro di parrocchiani:
“Dal momento in cui elevò le mani e le sospese all'altezza delle spalle tutti ebbero la sensazione che sotto i suoi palmi si fosse materializzato un corpo solido, così forte da paralizzare i loro polmoni prima di riempirsi d'aria e traboccare al nuovo segno, così magnetico da far confluire i pensieri di tutti sul parto congiunto che stava per avvenire”.
“Le ragazze e le donne mature si lasciarono tirare le voci come burattini dal filo invisibile in mano a Pietro, che guidò fin da subito il gioco dei volumi incitandoli a intensificare con esaltate spinte di braccia a elica, a diminuire portando l'indice alle labbra, ingobbendosi e formicolando con le dita davanti al naso come se imitasse lo sgattaiolare di un topo dalla tana”.(1)
Ho preso in prestito queste considerazioni dal romanzo Di un crescendo dell'amico Gianni Nuti che mi perdonerà per la lunga, ma insostituibile, citazione. Non v'è nulla di più concreto della musica, infatti, poiché essa è corpo, è movimento, è sensazione emotiva che si fa materia e si esprime in invisibili impeti, fremiti, sguardi, ticchettii, violenti sudori, delicati palpiti.
Per amare il proprio corpo, la propria vita e comprendere gli altri, la musica è un mezzo formidabile, una straordinaria ed insostituibile invenzione dell'uomo. Non si tratta d'essere musicisti o non musicisti, quanto d'essere curiosi “di scoprire le corrispondenze fra musica e vita, la saggezza che diventa comprensibile all'orecchio umano. Avremmo molto da imparare per la nostra vita da una struttura, dai principi e dalle leggi intrinseche della musica, indipendentemente che a farne esperienza sia l'ascoltatore o l'interprete”.(2)
Concediamoci il tempo che ci vuole per riflettere sull'esperienza, pensare, raccontare ciò che stiamo vivendo. Quel “pensiero lento”, definito da Franco Cassano(3), fatto di sguardi, osservazioni e ascolti di se stessi e degli altri, che ci aiuta a costruire un'autobiografia della nostra vita e ci concede l'opportunità di uno sguardo attento agli altri, al mondo in cui viviamo. “La musica, proprio in ragione delle sue caratteristiche di linguaggio simbolico, presenta sempre un largo spazio di interpretazione in cui si intrecciano la storia culturale, sociale e individuale di ciascuno”.(4)
Provate per una volta ad ascoltare differenti musiche, la musica che più vi piace o anche quella che vi pare stranamente estranea, difficile o antipatica, con la dovuta, lenta e calma attenzione ai segnali che il corpo inevitabilmente vi invia. Capirete a quale genere musicale appartenete, scoprendo quali sono il brano o, semplicemente, le poche note che più vi coinvolgono, la canzone meno amata, l'opera che più vi sollecita. Scoprirete che non si può rinunciare alla propria musica, così come non conviene abbandonare il proprio corpo, lasciarlo immergersi nei suoni, nelle vibrazioni senza seguirlo ed accompagnarlo con la mente, nei suoi micro e macro movimenti che giungono in risposta. “Questo pensiero lento è l'unico pensiero, l'altro è il pensiero che serve a far funzionare la macchina, che ne aumenta la velocità, che si illude di poterlo fare all'infinito”.
Paolo Salomone
Note
(1) NUTI G. (2007), Di un crescendo, Edizioni Il Filo, Roma.
(2) BARENBOIM D. (2007), La musica sveglia il tempo, Giangiacomo Feltrinelli Editore, Milano.
(3) CASSANO F. (1996), Il pensiero meridiano, Laterza, Bari.
(4) DISOTEO M., PIATTI M. (2002), Specchi sonori, Identità e autobiografie musicali, Franco Angeli, Milano.
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