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Suonare, suonare

“Stringo fra i denti le labbra e miei pensieri / ricordo come ero ieri / ma perché poi dovrei dimenticare / quel gioco d'oltre mare / no no, non ci sto, salgo su un auto che / mi porta via via via... / e allora si, torno a girare là / dove c'è musica”. (PFM)

Davanti ad uno spettacolo straordinario, l’uomo primitivo danza e canta. Tanto più grande la meraviglia, tanto più vivace la sua effusione. Guardate invece l’uomo civilizzato. La bellezza più sublime o la rarità più sorprendente non riescono a strappargli altro che aggettivi”. (Paul Valéry)
Il poeta conosce bene la forza delle parole, ma sa anche che vi sono più linguaggi per interpretare la realtà e ognuno rafforza e sviluppa l’altro.

L’idea del progetto Musica a Scuola era quella di valorizzare la musica…
E l’obiettivo? Duplice: favorire, da una parte, la formazione sul campo di competenze complementari per un gruppo di operatori musicali “tirocinanti” e poter insegnare, dall’altra, ad un materiale prezioso, malleabile ed incontaminato, quale la coscienza artistica dei più piccoli, le possibilità espressive della comunicazione musicale. Per dirla con C. Delfrati: “La musica è un mezzo di trasmissione dei pensieri, dei sentimenti. È un vero e proprio linguaggio”.
Non per ultimo, vi era l’obiettivo di concretizzare (direi finalmente) una fruttuosa collaborazione tra le Istituzioni scolastiche e la Scuola di Formazione e Orientamento Musicale della Fondazione Istituto Musicale della Valle d’Aosta in accordo con la Sovrintendenza agli Studi, Servizio Supporto Autonomia Scolastica ad iniziare dall’anno scolastico 2007/08. Oltre alla nostra Istituzione, Aosta 4, hanno aderito al progetto le istituzioni scolastiche Valdigne Mont Blanc, Saint Roch, Mont Emilius 2 e Mont Rose A.
L’attività degli animatori musicali prevedeva otto incontri di un’ora per classe, a cadenza quindicinale, nel periodo gennaio-aprile. Gli insegnanti di classe avevano il compito di riproporre o adeguare alle esigenze degli alunni le attività presentate nelle settimane in cui gli esperti non sarebbero intervenuti nelle classi, in alternanza, incasellando le pratiche didattiche in una tabella di lavoro, “ascoltare, cantare, eseguire”, ed intersecandole con modalità e ambiti di intervento, “comporre e improvvisare con la creatività, interpretare con il movimento e rappresentare con gli elementi linguistici”. Apparentemente un’operazione facile in realtà un’attività di catalogazione complessa!
A tutto ciò si aggiungeva, per gli insegnanti, un momento di formazione frontale con esperti (Paolo Salomone, coordinatore del progetto, Marco Giovinazzo, Luigina Stevenin, Silvana Germano) suddivisi in tre incontri iniziali. Una verifica in itinere e una raccolta dati finale avrebbero sancito la conclusione del progetto.
Inizialmente, la proposta sembrava andare oltre le nostre mere capacità curricolari organizzative di insegnanti. Quando, ad inizio anno, questa offerta di ampliamento del curricolo era pervenuta ai moduli delle classi prime e seconde della primaria del plesso, era sembrata una proposta di sostanza, ampia, variegata ma complicata.
Nel dipanarsi naturale degli eventi abbiamo, invece, scoperto come fosse chiaro e di semplice attuazione questo progetto che inizialmente appariva come calato un po’ dall’alto.
Nella verifica finale con i bambini, severissimi critici, è emerso che, per quanto fosse ludico e divertente l’appuntamento con la musica era diventato impegnativo ed importante.

Ecco alcune loro impressioni:
È un gioco, ma ci fa imparare” (Fabio); “Dobbiamo controllarci e concentrarci” (Matteo); “Capisco di più il mio vicino” (Samuele); “Mi fa emozionare” (Alexia).
Nelle nostre classi sono rappresentati nove paesi differenti: Italia, Congo, Marocco, Romania, Tunisia, Moldavia, Repubblica Dominicana, Polonia, Macedonia. Con la musica i bambini si sono sentiti tutti uguali ed anche creativi, artisti… e speciali! Poche note ben dirette sono bastate per improvvisazioni collettive di buon risultato. Si sono creati, a volte, particolari effetti espressivi di vera sinergia: come riempire di colori un disegno in bianco e nero!
Sicuramente questo progetto ha dato riscontro positivo nell’esperienza di chi lo ha vissuto. Dall’impressione di una nostra irrimediabile inadeguatezza iniziale, abbiamo sperimentato che può esprimersi con la musica non solo chi è esperto! Forse già lo sapevamo, ma ci voleva un piccolo incoraggiamento...
Gli insegnanti coinvolti auspicano ora il proseguimento di questa attività nei prossimi anni estendendola gradualmente, come previsto, anche alle altre classi e proponendo:
• una maggiore programmazione a monte degli interventi, possibilmente con gli esperti (anche già diplomati);
• la diffusione di materiali strutturati;
• la bibliografia necessaria per una buona e significativa documentazione;
• la costruzione di un impianto metodologico con un tessuto di concetti chiave forti e condivisi al fine di coinvolgere via via anche altri insegnanti (tutti?);
• la possibilità di creare e scambiare supporti audio-video (anche accedendo al sito internet regionale).
Lo scopo, raggiunto, era di rendere i bambini protagonisti attivi di un cammino che li porterà a vivere la musica come un linguaggio, al pari della parola o dell’immagine, ad esprimersi creativamente attraverso i suoni, con la voce e con gli strumenti.
Allora… Non tardate a tornare il prossimo anno!
Hanno collaborato alla riuscita di questa attività gli insegnanti Gabriella Billotti, Massimiliano Raimondo, Franco Zanin, Cristina Mosconi e gli operatori musicali Emanuela Ruiu, Sylvie Blanc, Enrico Bandito, Vincenzo Sparacio.

La musica nasconde una miniera di sorprese: consente di fare una quantità di scoperte sugli uomini, sulla loro vita, la loro storia. Basta che ci mettiamo ad esplorarla.” (Carlo Delfrati)

Anna Francesca Tosi

Bibliografia
DELFRATI C. (1997), Progetti sonori, Morano, Napoli.
SANGUINI S. (1985), Progetto Musica, Principato, Milano.
DISOTEO M., PIATTI M. (2002), Specchi sonori, Franco Angeli, Milano.

 

 

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