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Strada facendo
“Strada facendo vedrai / che non sei più da solo / strada facendo vedrai / un gancio in mezzo al cielo / e sentirai la strada far battere il tuo cuore / vedrai più amore, vedrai”. (Claudio Baglioni)
Insieme a te sto bene
“Che importa cosa fai / resta qui con me / finché vuoi che / freddo non avrai mai. / Insieme a te sto bene / fra le braccia tue così / adesso non parlare / anch’io, sai / non ho avuto più di quello che ora tu mi dai”. (Lucio Battisti)
La Taxi Orchestra nasce dall’evoluzione naturale di un gruppo di percussionisti. Attualmente è interamente formata da ragazzi diversamente abili, i loro insegnanti e gli educatori di sostegno. I ragazzi sono tutti allievi dei Percorsi misti dell’Istituto Musicale (SFOM) e provengono da svariate Istituzioni scolastiche superiori di Aosta.
Il gruppo ha formazione variabile e prevede la perfetta integrazione tra i ragazzi e i loro assistenti. Nell’esecuzione dei pezzi, ognuno ricopre un ruolo ben preciso e in totale autonomia svolge la propria parte musicale.
L’idea della costituzione di un gruppo è nata, all’interno della SFOM (Scuola di Formazione e Orientamento Musicale), da uno scambio di idee progettuali tra insegnanti, il docente responsabile dei percorsi misti Rémy Vayr Piova, l’insegnante di percussioni dell’Istituto musicale, Marco Giovinazzo, il quale ha dato la disponibilità a dirigere l’orchestra e seguirne la parte artistica, e il sottoscritto allo scopo di far produrre e fruire arte ai ragazzi. Gli estensori del progetto hanno la precisa convinzione che la musica sia un luogo dove tutti si possono riconoscere reciprocamente e apprezzare per quello che sono, con i propri limiti e le proprie peculiarità che fanno di ciascun uomo una creatura unica e dunque dal valore inestimabile.
Il nome del gruppo può apparire curioso, ma nasce dal fatto che molti dei componenti utilizzano il taxi come mezzo di trasporto per raggiungere la sala prove: dunque Taxi Orchestra.
Si tratta di un gruppo polistrumentale, di circa venti
elementi, a geometria variabile nel quale persone con
disabilità, insegnanti di sostegno, educatori, docenti e
studenti dell’Istituto Musicale suonano insieme buona musica, sicuri che la performance offerta al pubblico alimenterà energia vitale, gioia di vivere allo stato puro e impegno creativo: nelle nostre esistenze ordinarie e normali abbiamo un gran bisogno di tutto questo.
Le prove si svolgono una volta la settimana e durano
circa 60 minuti. Consistono in attività musicale di tipo differenziata: a volte si canta, altre si suona o si improvvisa liberamente per offrire un ventaglio ampio di possibilità espressive agli esecutori.
Oltre alla mia collaborazione e a quella dell’insegnante di percussioni, la Taxi Orchestra ne può vantare altre, speciali, quali quella del chitarrista Salvatore Livecchi o del sassofonista Manuel Pramotton i quali forniscono il loro contributo e sostegno per la parte musicale.
Il prossimo obiettivo della nostra orchestra è quello di aumentare il numero di possibili collaboratori reperiti tra gli insegnanti della scuola ma, soprattutto, tra gli altri allievi per rendere l’integrazione tra diversamente abili e gli altri sempre più concreta e continuativa.
Attualmente l’orchestra ha già eseguito concerti in occasioni di rappresentanza dando prova di essere un gruppo solido e ben strutturato. Dunque una garanzia anche su piano espressivo e una potenzialità espressiva in più per coloro che ne fanno parte.
La soddisfazione che i componenti ne ricavano è evidente, epidermica e palpabile. Basta sentire il parere di alcuni orchestrali: “La Taxi Orchestra mi fa sognare”, dice Enrica, mentre Andrea usa espressioni più moderne e di impatto “Nella Taxi Orchestra suono come un truzzo”; Auna sorride a ciò che fa e ai compagni “Taxi Orchestra è una bella cosa perché si suona in compagnia”, così come Fabrizio “Taxi Orchestra mi piace perché stiamo insieme”; Alex è più intellettuale “Taxi Orchestra è divertente e collettivo”; Fabio utilizza con sottigliezza il vecchio gioco Se fosse… “Taxi Orchestra è bella perché è divertente. Se fosse un colore, sarebbe gialla e verde. Se fosse uno strumento, sarebbe la batteria. Se i musicisti fossero animali, sarebbero dei topi”; il collettivo fatto di amici è fondamentale per i musicisti “Taxi Orchestra è un bel gruppo, i componenti sono simpatici e la musica è la più bella che ci sia” dice Luca, mentre Cinzia è doppiamente preoccupata, per gli amici e per la resa artistica “Io suono la marimba, la batteria e il djembé e sono molto contenta perché è una grande orchestra. Io mi sento benissimo e sono molto emozionata e molto preoccupata perché ho paura di sbagliare con le note della musica. Io sento il mio cuore battere forte perché sono emozionata e ho tanta paura per lo spettacolo di musica con gli amici, Remy e Marco”.
Leggiamola con l’angolazione che vogliamo, ma le due passioni di insegnanti e ragazzi, musica e amicizia, sono esaltate e trovano un grande sfogo in questa attività:
la Taxi Orchestra.
Paolo Salomone
La mia banda suona il rock
“Ci vedrete alla frontiera / con la macchina bloccata /
ma lui ce l'avrà fatta / la musica è passata / È un rock bambino / soltanto un po' latino / viaggia senza passaporto / e noi dietro col fiato corto”. (Ivano Fossati)
Sabato 7 giugno 2008 si è conclusa, assieme all’anno scolastico, la seconda edizione del progetto La Scuola suona.
La volontà comune di questo progetto era di coinvolgere i gruppi musicali giovanili di derivazione scolastica e le garage band nella partecipazione ad un concorso musicale che affrontasse l’argomento del dialogo fra culture, fra realtà differenti e, perché no, fra generazioni.
L’iniziativa è nata da un’idea dell’Associazione Girotondo e della SFOM, Scuola di Formazione e Orientamento Musicale, della Fondazione Istituto Musicale di Aosta.
Dal 2006 il progetto ha coinvolto progressivamente diversi soggetti: il Coordinamento Solidarietà Valle d’Aosta – CSV Onlus, il Progetto Giovani del Comune di Aosta, l’Assessorato Istruzione e Cultura della Regione Valle d’Aosta, l’Assessorato Servizi Sociali, Pari Opportunità e Diritti del Comune di Aosta, il Coordinamento Disabilità Valle d’Aosta e Europe Direct Vallée d’Aoste.
Queste istituzioni e realtà associazionistiche si sono
impegnate per trovare ai giovani dei luoghi in cui la loro creatività trovasse spunti, suggerimenti, sostegni utili.
La speranza era che da questa iniziativa nascessero
spunti e idee talmente coinvolgenti da provocare una
diffusione contagiosa della voglia di suonare.
Musica e solidarietà
La scelta di identificare la musica quale veicolo di integrazione e di inclusione sociale è rafforzata dalla universalità comunicativa del suo linguaggio. Essa è capace di tradurre le peculiarità del singolo, così come quella di intere popolazioni, mediando il sistema di conoscenze che spesso allontana due soggetti. Il fatto che sia studiata e coltivata in particolar modo dai giovani ne fa un investimento sul futuro del mondo.
Il concetto di solidarietà è sovente associato ad azioni di sostegno realizzate da organizzazioni conosciute a livello internazionale o ad un impegno gravoso e talvolta poco stimolante. La scelta del tema del concorso, proprio per smitizzare questa idea, è stata indirizzata nella direzione di sensibilizzare i partecipanti ai temi dell’inclusione sociale, del confronto tra culture e della valorizzazione delle differenze. Attraverso uno strumento di utilizzo comune per i giovani e di universale adozione si è quindi voluto trasmettere un messaggio di solidarietà e di impegno sociale. L’iniziativa rappresenta anche un’opportunità di coinvolgimento in una rete più ampia che, in questo specifico caso, ha coinvolto anche i cosiddetti educatori informali che hanno contribuito all’individuazione di strategie utili ad affrontare le problematiche connesse all’ampio tema della diversità.
Il concorso, in entrambe le sue edizioni, è stato promosso tra i gruppi spontanei che sono nati all’interno delle istituzioni scolastiche e ha avuto come promotori, tra gli altri, la Consulta degli studenti e il Servizio Supporto Autonomia Scolastica della Sovrintendenza agli studi della Regione Valle d’Aosta.
I gruppi partecipanti hanno presentato alcuni brani musicali, uno dei quali libero e l’altro che doveva essere ispirato al tema scelto alla SFOM nella logica della conoscenza e del confronto tra culture. Il tema scelto per il 2007 è stato la musica israeliana mentre nel 2008 era quella africana.
Le band iscrittesi al concorso sono state seguite e sostenute da alcuni formatori della SFOM che li hanno aiutati nella selezione e nella preparazione dei brani musicali e, naturalmente, durante il concerto finale.
Per l’edizione del 2008 sono stati selezionati quattro
gruppi esibitisi il 7 giugno al Teatro Giacosa di Aosta: AfroLab, Phil Kerkhof & Ba(l)kan Orkestar, Value Price e Wandering.
Tra gli ospiti del concerto, il Gruppo Rock dei docenti SFOM, Kassoum e Samana Diarra (Burkina Faso) e il Laboratorio Rock SFOM.
La Consulta Regionale degli Studenti, con il contributo del Progetto Giovani del Comune di Aosta, ha curato gli allestimenti e le scenografie della serata.
Il concerto finale è stato preceduto da due incontri formativi rivolti al mondo della scuola, docenti e studenti,
e alla comunità valdostana durante i quali sono stati approfonditi alcuni temi quali: la dimensione della musica e le sue influenze sul mondo giovanile e il coinvolgimento dei giovani tramite questo strumento.
L’idea di coinvolgere la popolazione valdostana nella promozione della solidarietà di prossimità, coniugando un momento piacevole, come può essere un concerto, con
la messa in evidenza del “mondo sommerso” dei gruppi studenteschi che spesso vengono presi poco in considerazione, vuole essere uno strumento per offrire ai ragazzi delle attività che li appassionano portando, nel contempo, dei messaggi profondi.
E per diffondere su di un territorio ancora più ampio questo messaggi si sta valutando, per la terza edizione, la possibilità di far esibire una band in un ulteriore concerto, che potrà tenersi durante un’iniziativa analoga realizzata in un altro luogo, nella logica dello scambio e del gemellaggio.
Simone Charbonnier
Fabio Molino
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