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Reinventare Pinocchio
La favola di Pinocchio si rigenera vestendo i paesaggi
e i personaggi di panni
in linea con le tendenze attuali.
Le nostre classi, attualmente (anno scolastico 2008-2009) IV e V della scuola primaria di Plan Félinaz (Charvensod, Ao), hanno imparato a leggere e a scrivere utilizzando come testo guida il libro di Pinocchio scritto da Carlo Collodi. Negli anni successivi, il lavoro didattico è stato improntato alla lettura di molti libri e alla scrittura creativa. Così, arrivati nelle ultime classi, abbiamo pensato che i bambini fossero pronti per questa avventura: riscrivere proprio il libro di Pinocchio.
Ci siamo avvalsi della consulenza della scrittrice Elena Soprano, che inviava tramite mail alle insegnanti un canovaccio di due o tre capitoli del Pinocchio originale con indicazioni su cosa fosse meglio tenere e cosa, invece, fosse possibile variare; poi rileggeva quanto veniva elaborato, correggeva le bozze e rispediva altri capitoli.
Riti e risultati - Ogni giovedì pomeriggio, un piccolo gruppo di bambini, che variava di volta in volta, sotto la guida di una di noi tre riscriveva il testo originale: il compito era quello di raccogliere le varie idee, cercare di formulare frasi adeguate e tenere le fila di tutto il lavoro. Le insegnanti prendevano nota di tutto quanto veniva detto, poi lo scrivevano e lo inviavano alla signora Soprano.
Quest’attività si è svolta dal 1° ottobre al 19 dicembre
del 2007 ed è stata trascritta fino a tradursi in un libro stampato a cura dell’amministrazione comunale di Charvensod, e con il sostegno particolare del sindaco Ennio Subet, che si è fatta carico delle spese di pubblicazione presso la casa editrice Vida.
Nel progetto è stata coinvolta anche la classe III che ha interamente illustrato il libro, mentre la copertina è stata realizzata dall’insegnante Fernanda Ronc.
I bambini si sono dimostrati da subito molto entusiasti. Essendo coscienti che si trattava di un impegno gravoso, è stato disegnato in classe un punto interrogativo che rappresentava le nostre perplessità. A mano a mano che il lavoro prendeva forma, il punto è stato cancellato.
Un altro rito era quello del giovedì, quando un gruppo di alunni, avendo finito la scrittura della sua parte, ne informava la classe intera. Lo scambio tra i vari gruppi di lavoro è servito anche come stimolo e ha prodotto un aumento del desiderio di tutti di contribuire al completamento del lavoro.
La scrittrice Elena Soprano, fin dai primi capitoli, si è dimostrata entusiasta e questo entusiasmo ha contagiato anche i ragazzi rinforzando in loro non solo la voglia di concludere positivamente il lavoro, ma anche la consapevolezza di poter portare a termine un’attività insolita sia per i contenuti sia per le dimensioni.
Apprendimento disciplinare - Se qualcuno pensasse che questo progetto ha costretto a sacrificare l’apprendimento tradizionale si sbaglia. Il raggiungimento di obiettivi di tipo cognitivo, affrontare la lettura di un testo classico, comprendere le sequenze della vicenda, cogliere i punti nodali e adeguare il proprio racconto a questa struttura, era nei nostri progetti. Siamo quindi riusciti ad inserire la nostra programmazione classica in un’attività motivante e innovativa.
Ulteriori obiettivi erano rappresentati dall’arricchimento della riflessione linguistica a partire dall’ampliamento del vocabolario, dalla ricerca della precisione lessicale attraverso l’utilizzo di termini specifici da impiegare
nel racconto, dall’uso di una punteggiatura adeguata
ed efficace.
Il progetto ha permesso di raggiungere anche obiettivi di tipo socio–affettivo: volevamo che i nostri alunni imparassero a lavorare e interagire con persone diverse da quelle abituali, a mediare le proprie idee con quelle altrui, a mantenere sempre viva l’attenzione e l’ascolto delle opinioni degli altri e ad essere consapevoli che l’apporto di ciascuno permette di superare le difficoltà e di ottenere risultati positivi e sovente inaspettati.
Quando il libro è stato stampato, i bambini si sono esercitati nella lettura ad alta voce allo scopo di leggere alcune parti centrali della storia durante le varie presentazioni che sono state fatte.
Per coinvolgere in modo attivo gli alunni, per gratificarli e ringraziarli dell’impegno profuso per la riuscita del progetto è stata chiesta la collaborazione dei genitori.
Il loro impegno, maturato in diversi incontri avvenuti nella scuola, era quello di scegliere alcune parti tratte dal testo originale, identificare i personaggi a loro più consoni, allenarsi alla lettura. Durante le varie presentazioni vi è stata un’alternanza nella lettura tra i brani letti dai genitori e quelli letti dai bambini. La collaborazione con i genitori è stata molto importante, in quanto gli alunni hanno avuto modo di constatare l’impegno e l’entusiasmo che gli adulti hanno messo in questo lavoro. Inoltre, questo ha fatto sì che, tra i genitori, si consolidasse una socializzazione che prosegue negli anni.
Il libro è stato presentato per la prima volta presso la Biblioteca comunale di Charvensod (Ao), quindi alla Biblioteca regionale di Aosta, al Salone del libro di Torino nello stand della Valle d’Aosta e a Chiari (Bs) durante la Rassegna della Microeditoria.
Per lasciare un segno del lavoro svolto, grazie a Eligio Seghesio, un abile scultore di Charvensod, è stato costruito un grande Pinocchio in legno, dipinto dai bambini, posto all’entrata della scuola primaria di Félinaz che, con una semplice frase scritta sulla lavagna, augura a tutti un buon anno scolastico. Il percorso per realizzare questo progetto è stato lungo, a volte difficoltoso, ma ha permesso agli alunni di mettere alla prova le loro capacità, d’interiorizzare l’importanza della lettura e della sua comprensione. E, non ultimo, ognuno di loro ha potuto tirar fuori quella parte di scrittore che ha e che può esercitare.
Marinella Cristoforo, Nadia Priante
Docenti
I.S.C.M. Monte Emilius 3 Charvensod
Donatella Corti
Docente
I.M.R. Maria Adelaide Aosta
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