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Autonomia
scolastica ed educazione bilingue
Il punto
sulla riflessione condotta nellambito del progetto regionale "Autonomia
e curricolo"
Il Gruppo "Autonomia e Curricolo", composto
da personale dei diversi gradi di scuola, è stato costituito allinizio
dellanno scolastico 2000/2001 con lintento di analizzare ed
elaborare alcune ipotesi per ladattamento del curricolo scolastico
alla realtà della Valle dAosta.
Il lavoro si è concluso nel giugno del 2001 ed è stato condotto contemporaneamente
ai lavori della Commissione Ministeriale istituita per definire il Piano
di progressiva attuazione di Riforma dei cicli e lapplicazione dellart.
8 del Regolamento dellAutonomia in materia di curricoli.
È su quella proposta che il Gruppo
regionale ha lavorato e ha prodotto il contributo che qui presento.
In questa breve sintesi affronterò esclusivamente le tematiche che hanno
riguardato il dibattito e le proposte concernenti leducazione bi/plurilingue.
Poiché le proposte del Gruppo sono state originate dal dibattito sul curricolo,
è naturale che il primo elemento considerato sia stato la metodologia
didattica, intesa come strumento fondamentale nellazione dei docenti.
La mediazione didattica è stata definita infatti come la capacità dellinsegnante
a coniugare gli statuti dei saperi, visti nella loro complessità e nelle
loro interrelazioni, con il bagaglio conoscitivo ed esperenziale che lalunno
va via via maturando.
Si sono poi presi in esame i diversi modelli di bilinguismo presenti nella
scuola di base.
Gli Adattamenti dei Programmi della scuola elementare e della scuola media,
pur essendo stati approvati a distanza di sette anni gli uni dagli altri,
seguono una linea di continuità e si fondano entrambi su due principi.
Luno concerne la centralità della
scuola, intesa come soggetto titolare e responsabile dellideazione
e della realizzazione del Piano dellofferta formativa nellambito
del quale trova spazio leducazione bilingue. Laltro riguarda
lalternanza delle lingue, linsegnamento si realizza cioè per
una parte del tempo nella L1 e per laltra, nella L2, senza che ciò
comporti una ripetizione dei contenuti.
La relazione: "tempi della
didattica bilingue - curricolo flessibile e modulare" ha costituito
il terzo elemento di riflessione.
Il Gruppo ha considerato fondamentale il principio che tutte le discipline
siano insegnate nel corso di tutta la scuola di base, nelle due lingue.
Questa scelta non comporta necessariamente una aprioristica ripartizione
di tempi. Dovrebbero essere infatti le scuole a organizzare in modo modulare
le attività; in questo quadro sarebbe necessario che progressivamente
scomparissero le rigide scansioni orarie, nella programmazione andrebbero
previsti ad esempio "moduli vuoti" per lutilizzo della
lingua francese da riempire quando si presentino valide opportunità.
Potrebbero far parte della quota bilingue sia moduli interamente svolti
in francese che percorsi strutturati allinterno delle varie discipline.
Non si deve infatti pensare alla sola lezione frontale, ma anche ad altri
momenti, quali: stages, conferenze, scambi, ricerca personale, tutti da
realizzare in orario curricolare. Per concretizzare tutto ciò sarebbe
necessario evidentemente che le scuole sfruttassero appieno le opportunità
offerte dallAutonomia.
In ultimo è stato affrontato il tema della certificazione delle competenze
riferita sia ai docenti che agli studenti.
Per quanto riguarda le competenze per linsegnamento in francese
delle discipline, potrebbe essere compito dellistituto di appartenenza
fare una ricognizione delle effettive risorse per programmare lutilizzo
e per decidere le azioni che concretizzano gli interventi formativi nelle
due lingue.
Il portfolio dellalunno invece potrebbe comprendere sia la documentazione
delle competenze acquisite nella scuola sia di quelle acquisite esternamente:
stages di lavoro in paesi francofoni, esperienze teatrali, seminari, scambi,
concorsi ecc., tutte iniziative utili alla creazione di un credito formativo
multilingue.
La domanda ed il dubbio più ovvio che sorgono spontanei rispetto ai risultati
di lavoro del Gruppo riguardano evidentemente la sua attualità, alla luce
delle scelte che sta compiendo il nuovo governo.
Lo sforzo di analisi e di riflessione ha una sua rilevanza pedagogica,
crediamo, indipendente dagli sviluppi del quadro nazionale, sia che si
confermino sia che vengano meno le scelte derivanti dallapplicazione
delle Riforme. Un elemento fermo che sembra costituire un punto di non
ritorno è certamente lAutonomia scolastica che anche in Valle dAosta
è un dato acquisito sotto tutti i profili.
È "lautonomia scolastica" infatti la chiave di lettura
per interpretare le ipotesi presentate e tutte le possibili azioni che
ne potrebbero conseguire.
In conclusione il lavoro svolto può essere considerato sia un utile strumento
di confronto per elaborare proposte di adattamento del curricolo nazionale
alla realtà valdostana sia un prezioso riferimento per le scuole che si
accingono a definire il loro curricolo dIstituto.
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