Fase ascendente


Per fase ascendente si intende la partecipazione delle istituzioni nazionali e, in particolare, del
Parlamento , in coordinamento con il Governo , alla formazione delle degli atti dell’UE.

In generale, i meccanismi di partecipazione propri della fase ascendente consentono di intervenire, presso il Consiglio dell’UE e il Parlamento europeo, su progetti di atto già approvati dalla Commissione europea, a cui spetta di norma il potere di iniziativa. È altresì possibile, anche attraverso canali di lobbying, intervenire in fase iniziale.

Nel processo di formazione della normativa e delle politiche europee è fondamentale il coinvolgimento delle Regioni, che costituisce una misura necessaria a bilanciare la crescente presenza dell’UE nelle materie di competenza regionale, ad avvicinare i cittadini alle decisioni assunte a livello europeo e a valutarne gli impatti sui territori e sulle comunità.

LE MODALITà DI INTERVENTO

Le modalità di partecipazione delle Regioni alla fase ascendente possono essere distinte in meccanismi di partecipazione diretta nell’ambito delle delegazioni del Governo in sede europea, di partecipazione indiretta volta alla determinazione della posizione italiana in merito agli atti del diritto europeo (nell’ambito di organismi di concertazione delle politiche europee tra Stato e Regioni, attraverso gli strumenti derivanti dagli obblighi di informazione posti in capo al Governo o attraverso strumenti di garanzia) e in altri strumenti di partecipazione, quali la verifica del principio di sussidiarietà e la partecipazione al dialogo politico.

PARTECIPAZIONE DIRETTA

La partecipazione alle delegazioni del Governo

Le Regioni e le Province autonome possono partecipare, nell’ambito delle delegazioni del Governo, alle attività del Consiglio e dei gruppi di lavoro e dei comitati del Consiglio e della Commissione europea. Deve essere sempre garantita la partecipazione di almeno un rappresentante delle Regioni a statuto speciale e delle Province autonome.
 

PARTECIPAZIONE INDIRETTA

La partecipazione indiretta delle Regioni alla fase ascendente si concretizza essenzialmente tramite due diversi meccanismi di cooperazione tra Stato e Regioni nella definizione della posizione italiana in sede europea, ovvero attraverso strumenti di raccordo organizzativo (organismi di concertazione delle politiche europee tra Stato e Regioni) e attraverso strumenti di raccordo procedimentale derivanti dagli obblighi di informazione posti in capo al Governo. 

Strumenti di raccordo organizzativo

a) Comitato interministeriale per gli affari europei (CIAE)

Istituito presso la Presidenza del Consiglio, è un vertice interministeriale finalizzato a concordare le linee politiche del Governo nella fase ascendente e a migliorare la qualità delle decisioni politiche europee e la puntualità del successivo adempimento interno degli obblighi comunitari.

b) Comitato tecnico di valutazione degli atti dell’Unione europea

Ha il compito di coadiuvare il CIAE nella preparazione delle riunioni. Qualora siano trattate materie di interesse regionale, il Comitato è integrato da un rappresentante di ciascuna Regione e Provincia autonoma.

c) Sessione europea della Conferenza Stato-Regioni

La Conferenza, convocata in sessione europea dal Presidente del Consiglio almeno una volta ogni quattro mesi o su richiesta delle Regioni e delle Province autonome, esprime, tra l’altro, pareri sugli indirizzi generali relativi all’elaborazione e all’attuazione degli atti dell’UE che riguardano le competenze delle Regioni.

Strumenti di raccordo procedimentale 

a) Obblighi di informazione alle Regioni e alle Province autonome

Al Governo sono conferiti specifici obblighi di informazione al Parlamento, a cui è in tal modo garantito un ruolo significativo nella negoziazione, nella concertazione e nella formazione della posizione italiana in sede europea, nonché nei confronti delle Regioni. In particolare, il Governo trasmette tutti gli atti e i progetti dell’UE alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e alla Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome, ai fini dell’inoltro alle Giunte e ai Consigli; assicura altresì agli stessi destinatari un’informazione qualificata e tempestiva in relazione a progetti di atti legislativi dell’UE nelle materie di competenza, curandone l’aggiornamento; convoca i rappresentanti delle Regioni e delle Province autonome, nelle materie di competenza, a partecipare a singoli gruppi di lavoro del Comitato tecnico ai fini della successiva definizione della posizione italiana; riferisce alla Conferenza Stato-Regioni, in sessione europea, prima delle riunioni del Consiglio europeo e del Consiglio dell’UE, sui contenuti in discussione in quella sede, illustrando la propria posizione.

Nelle materie di loro competenza, ai fini della formazione della posizione italiana, le Regioni e le Province autonome possono trasmettere osservazioni, entro trenta giorni dalla data del ricevimento degli atti, al Governo (al Presidente del Consiglio dei Ministri o al Ministro per gli affari europei), dandone contestuale comunicazione alle Camere, alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e alla Conferenza dei presidenti delle assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome.

b) Strumenti di garanzia

Il Governo è tenuto a convocare la Conferenza Stato-Regioni al fine di raggiungere un'intesa quando una o più Regioni ne facciano richiesta.

La Conferenza Stato-Regioni può richiedere che sulla disamina di un atto sia apposta dal Governo una riserva di esame in sede di Consiglio dell'UE.
 

ALTRI STRUMENTI DI PARTECIPAZIONE

La verifica del principio di sussidiarietà (allerta precoce)

Al fine di esprimere pareri sulla conformità al principio di sussidiarietà dei progetti di atti normativi, l’UE prevede che spetti a ciascun parlamento nazionale o a ciascuna camera dei parlamenti nazionali consultare all’occorrenza i parlamenti regionali con poteri legislativi. In Italia, i consigli regionali “possono far pervenire alle Camere le loro osservazioni” in tempo utile per l’esame parlamentare.
 

La partecipazione al dialogo politico con le istituzioni dell'UE

Le Camere possono far pervenire alle istituzioni dell’UE e, contestualmente al Governo, ogni documento utile alla definizione delle politiche europee. Tali documenti tengono conto di eventuali osservazioni e proposte formulate dalle Regioni e dalle Province autonome.

 

LA PARTECIPAZIONE DELLA REGIONE AUTONOMA VALLE D'AOSTA: GLI STRUMENTI OPERATIVI

In ambito regionale, le attività di partecipazione alla fase ascendente sono disciplinate dagli articoli 8 e 8bis della l.r. 8/2006. Il coordinamento spetta alla Struttura affari legislativi in collaborazione con l’Ufficio di Rappresentanza a Bruxelles.

In particolare, la proceduradi cui alla DGR 152/2015 prevede lo svolgimento delle seguenti attività. 

a) individuazione e selezione delle nuove iniziative e dei progetti di atto adottati di potenziale interesse regionale, sulla base del Programma di lavoro della Commissione europea per l’anno successivo e di eventuale ulteriore documentazione. I progetti di atto individuati sono oggetto di analisi tecnico-normativa, relativa ai potenziali impatti di carattere giuridico, amministrativo, tecnico ed economico, sul contesto specifico della Valle d’Aosta, tenuto conto dei criteri di rilevanza, efficienza, efficacia e fattibilita`.

b) esame da parte della Giunta regionale delle iniziative e dei progetti di atto selezionati, entro il 30 aprile di ogni anno;

c) monitoraggio delle iniziative (sin dall'avvio dell'iter legislativo nell'ambito della Commissione europea) e dei progetti di atto selezionati (nel successivo iter presso il Consiglio dell’Unione europea e il Parlamento europeo, attraverso i meccanismi propri della fase ascendente);

d) attivazione di iniziative di partecipazione.

 

IL RUOLO DEGLI ORGANI DELLA REGIONE AUTONOMA VALLE D'AOSTA NELLA FASE ASCENDENTE

Alla Giunta regionale spetta:

- l’attuazione degli indirizzi del Consiglio regionale;
- la partecipazione al dialogo politico con le istituzioni dell’UE;
- la partecipazione nelle delegazioni del Governo;
- la partecipazione alla sessione europea della Conferenza Stato-Regioni;
- la partecipazione ai gruppi di lavoro del Comitato tecnico di valutazione;
- l’esame del programma di lavoro della Commissione;
- la presentazione di osservazioni al Governo sui progetti di atti dell’UE;
- l'attivazione di iniziative di partecipazione;
- la proposta al Consiglio di una deliberazione in merito alla posizione della Regione.

Inoltre, ogni anno, il Presidente della Regione presenta al Consiglio una relazione sulle attività di rilievo europeo e internazionale svolte dalla Regione, tra cui la partecipazione alla fase ascendente.

Al Consiglio regionale della Valle d'Aosta spetta:

- un ruolo di indirizzo nei confronti della Giunta;
- la partecipazione al dialogo politico con le istituzioni dell’UE;
- la presentazione di osservazioni al Governo sui progetti di atti dell’UE;
- la presentazione di osservazioni alle Camere relative alla verifica del principio di sussidiarietà.

GLI ATTI DELLE REGIONI ITALIANE

Fase ascendente e sussidiarietà

 



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