Con tutta l’energia possibile. Leonardo Maugeri, Sperling&Kupfer, 2008.
In un momento in cui i problemi energetici sono sulla bocca di tutti, il libro recentemente uscito di Leonardo Maugeri, direttore Strategie dell’Eni, si pone come uno strumento fondamentale di chiarezza. Adottando un linguaggio tecnicamente corretto ma ridotto in termini di comprensibilità anche per il profano, l’autore propone una disamina di tutte le fonti energetiche, della loro resa e dei loro costi. Il libro dimostra come l’opzione del nucleare non sia di fatto praticabile, sia in quanto i costi di smantellamento di un impianto – che ha comunque una durata limitata – uguagliano gli altissimi costi di installazione, rendendo in totale il costo per Kwh dell’ energia nucleare circa una volta e mezzo quello prodotto dalle centrali alimentate con i combustibili tradizionali; sia per il problema della produzione di scorie radioattive di difficile trattamento, e quindi per gli altissimi costi ambientali conseguenti.
Ma se neppure il nucleare è competitivo, quali risorse ci restano? Il saggio di Maugeri analizza quindi tutte le fonti energetiche, tradizionali e alternative, e dimostra che la fonte energetica a più basso costo resterà ancora, anche nel futuro, il carbone; mentre le energie alternative potranno avere un ruolo di forte razionalizzazione della distribuzione e dei consumi privati, ma resteranno sempre marginali rispetto alla domanda totale.
Non resta che trovare il modo di diminuire i consumi, soprattutto evitando gli sprechi - un processo che si innescherà da solo, a fronte del crescente costo dell’energia.
Cambiamenti climatici in Valle d’Aosta. Opportunità e strategie di risposta. Società Meteorologica Subalpina, 2006.
Il cambiamento climatico, già evidente anche in Valle d’Aosta, con l’aumento delle temperature e la rapida riduzione dei ghiacciai, propone al tempo stesso sfide e opportunità per il futuro delle regioni montane. Turismo, agricoltura, sanità, edilizia, riserve idriche, produzione energetica e trasporti saranno in qualche modo influenzati dai nuovi assetti climatici e ambientali che andranno delineandosi nel XXI secolo, quali che siano le cause, antropiche, naturali o verosimilmente una combinazione di entrambe.
La Società Meteorologica Italiana cominciò a studiare il clima della Valle d'Aosta attorno al 1870 e - dopo un periodo di stasi - è ritornata a portare il proprio contributo di ricerca e di divulgazione a partire dal 1993, con l'attività della Società Meteorologica Subalpina, che ne costituisce il braccio operativo per le Alpi Occidentali.
La Valle d’Aosta diviene così tra le prime regioni in Italia, insieme alla Toscana, a dotarsi di uno studio di sintesi che descriva i rischi ma anche i potenziali vantaggi legati agli scenari climatici futuri, individuando soluzioni e strategie per la mitigazione di un problema complesso, in analogia a quanto già fatto da anni in altri paesi alpini.
Lungi dal voler dare risposte definitive ed esaustive a un problema che in Italia si apre da poco al dibattito pubblico, essendo stato perlopiù lasciato in balìa di chiacchiere confuse, questo lavoro vuole semplicemente informare e sensibilizzare tecnici e amministratori locali sui problemi connessi con i cambiamenti climatici, in modo che possano operare le proprie scelte strategiche con piena coscienza dei principali caratteri evolutivi attesi nei prossimi decenni, effettuando eventualmente ulteriori studi e approfondimenti nei singoli settori applicativi.
Sono certo infine, che oltre alla competenza tecnico-scientifica del gruppo di lavoro, da queste
pagine emergerà anche il profondo coinvolgimento e l'appassionata affezione che tutti
noi nutriamo per il meraviglioso territorio alpino della Vallée.