RELAZIONE STATO DELL'AMBIENTE
COME LEGGERE LA RELAZIONE
di Giovanni Agnesod e Sara Tornato
La Terza Relazione sullo Stato dell’Ambiente dell’ARPA della Valle d’Aosta, proseguendo l’impostazione della precedente Relazione 2003, è basata su schede-indicatore, suddivise in capitoli per temi ambientali. Le informazioni riguardano gli argomenti ambientali di competenza dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente, e provengono in massima parte dall’attività dell’ARPA VdA. Solo alcuni indicatori di fattori determinanti generali sono elaborazioni ARPA sulla base di dati acquisiti da altri Enti.
Raccogliendo le osservazioni ricevute alla precedente edizione, si è lavorato ad un impianto redazionale funzionale all’organizzazione dei contenuti, per facilitare sia l’utilizzo pratico della Relazione, pensata come strumento di lavoro, che l’approccio conoscitivo generale alla medesima, da parte di tutto il pubblico interessato all’ambiente, ai suoi temi, alle sue sfide e ai suoi problemi.
L’organizzazione dei contenuti e l’impianto redazionale della Relazione
L’informazione è organizzata per indicatori
La caratteristica di base dell’impianto costruttivo della Relazione è inalterata rispetto alla precedente edizione 2003. Essa è comune a molti rapporti ambientali prodotti negli ultimi anni, tra cui le diverse edizioni dell’Annuario dei Dati Ambientali APAT, dal 2002 al 2005.
Gli indicatori, validati a livello di Sistema Informativo Nazionale Ambientale (rete SINANET) ed europeo (rete EIONET), elaborano secondo modalità condivise e sintetizzano l’enorme mole dei dati ambientali delle misure e dei monitoraggi, e rendono possibile i confronti, sia in senso temporale che spazio-territoriale, permettendo di definire tendenze e confrontare le situazioni di regioni e stati diversi.
La presentazione di tutti gli indicatori segue uno schema definito
Come nell’edizione 2003, ma in una forma grafica completamente rinnovata, ogni indicatore viene presentato seguendo uno schema standard, che comprende le seguenti etichette:
• Classificazione per tema-sottotema-settore ambientale e tipo (DPSIR – Determinante, Pressione, Stato, Impatto, Risposta). I settori riguardano le attività umane. Rispetto all’edizione 2003, si è aggiunto il settore “Gestione del territorio alpino”.
• Riferimenti normativi, ovvero relazioni dell’indicatore con le richieste informative contenute nella legislazione nazionale, europea e regionale; eventuale presenza di livelli normativi di riferimento.
• Copertura spaziale e temporale dell’indicatore, con riferimento alla Valle d’Aosta, evidenziando data e periodicità di aggiornamento, e rappresentatività dell’informazione disponibile e presentata rispetto all’intero territorio regionale.
• Elaborazione e presentazione dell’indicatore, dispiegamento dei contenuti informativi dell’indicatore.
Le prime tre voci, con taglio schematico-sintetico, sono contenute nella prima pagina dell’indicatore.
L’elaborazione e presentazione dell’indicatore occupa la seconda pagina e le eventuali pagine successive, in forma varia, per mezzo di grafici, tabelle, testi di commento, e con la possibilità di diversi gradi di declinazione dell’indicatore, ovvero di elaborazioni in forme e direzioni diverse, a partire dall’unico oggetto dell’indicatore.
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Rispetto ad ogni indicatore sono espressi giudizi sintetici di qualità dell’informazione e stato e tendenza ambientale
Raccogliendo la suggestione critica più frequente all’edizione precedente, si sono introdotti in questa Relazione 2005 giudizi sintetici di stato e tendenza ambientale, risultanti dai valori degli indicatori. Ad essi è premessa la valutazione sulla qualità dell’informazione.
Questi giudizi sono riportati in evidenza nella prima pagina dell’indicatore, al piede della prima colonna, nella seguente forma grafica:
Nel cerchietto giallo è contenuto il giudizio, con i simboli e i significati seguenti:
• Qualità dell’informazione.
Il giudizio non si riferisce allo stato dell’ambiente, ma al grado di soddisfacimento dell’informazione disponibile e presentata rispetto alle esigenze conoscitive. Queste ultime provengono da richieste esplicite della normativa, indicazioni di linee guida per le attività di monitoraggio ambientale, necessità di descrizione esauriente del territorio regionale.
Il giudizio sottintende anche una valutazione dell’affidabilità dei dati singoli di base su cui è costruito l’indicatore, che provengono da attività analitiche e/o di monitoraggio ambientale gestiti direttamente da ARPA VdA, oppure acquisiti da enti esterni.
Il giudizio è espresso con simboli aventi il seguente significato:
Si osserva che l’informazione presentata in questa Relazione non è tutta quella prodotta e posseduta da ARPA, e che uno dei criteri di selezione è necessariamente proprio il giudizio sulla qualità dell’informazione, nei termini sopra indicati. Ci si aspetterebbe di trovare quindi solo giudizi “buono”, o “sufficiente”. Compare tuttavia qualche faccina triste, nei casi in cui l’indicatore è costruito su dati acquisiti, per lo più da Enti terzi, secondo modalità istituzionali che non sempre sono pienamente adeguate alla descrizione completa dell’effettiva situazione territoriale.
• Stato.
Per molti indicatori, in particolare per tutti gli indicatori di Stato (S) e Impatto (I), si tratta di un vero e proprio giudizio diretto sullo stato dell’ambiente e sull’entità degli impatti su di esso agenti.
Per gli indicatori di Pressione (P) il giudizio è dato con riferimento alle condizioni di Stato e Impatti ambientali prodotte dal fattore di pressione medesimo. Gli indicatori di Determinanti (D) nella maggior parte dei casi non si prestano ad una valutazione di stato ambientale, che viene eventualmente rimandata a pressioni, stato e impatti ad essi conseguenti.
Per gli indicatori di Risposta (R) si tratta infine di una valutazione dello stato di avanzamento di procedure previste da leggi o decreti, o della diffusione di pratiche rilevanti in positivo per l’ambiente.
Il giudizio è espresso in questi termini:
Nell’espressione del giudizio si è tenuto conto:
• del rispetto di limiti fissati dalla normativa;
• del raggiungimento di obiettivi fissati dalla normativa;
• del confronto con la situazione di altre regioni, con valori medi nazionali, con situazioni a scala transnazionale;
• di dinamiche intrinseche all’oggetto dell’indicatore medesimo.
In alcuni casi l’indicatore stesso è soggetto ad una classificazione di qualità secondo indicazioni contenute nella normativa, sulla base dei valori da esso assunti. In questi casi (vedi gli indicatori riguardanti la qualità delle acque superficiali) per il giudizio di stato si rimanda direttamente alla classificazione dell’indicatore.
• Tendenza.
Il giudizio si riferisce alla variazione temporale dei valori assunti dall’indicatore, ed è espresso in questi termini:
Per quanto riguarda gli indicatori di Stato e Impatto la valutazione è diretta. Per gli indicatori di Pressione, un aumento della pressione corrisponde ad un peggioramento ambientale, mentre una diminuzione della pressione porta ad un miglioramento ambientale.
Nei casi in cui i giudizi di qualità dell’informazione, stato e tendenza ambientali richiedono ulteriori spiegazioni, queste sono riportate immediatamente di seguito.
La presenza dell’indicatore in altre Relazioni sullo Stato dell’Ambiente è visualizzata graficamente
Come si è già osservato, gli indicatori permettono il confronto di stato e tendenze di realtà territoriali diverse, e rendono possibile una contestualizzazione dell’informazione altrimenti problematica. Quando ritenuto particolarmente significativo, il confronto con altre regioni italiane, sull’intero territorio nazionale, o con altre regioni transfrontaliere, è contenuto direttamente in forma grafica o tabellare nello sviluppo dell’informazione dell’indicatore. Le fonti sistematicamente considerate per tale confronto, a livello nazionale, sono l’Annuario APAT dei Dati Ambientali (edizione di riferimento: 2004), e la Relazioni sullo Stato dell’Ambiente, o Annuari ambientali, delle 21 Regioni e Province Autonome. In tutti i casi, si sono indicate le regioni nella cui Relazione sullo stato dell’ambiente l’indicatore medesimo è preso in considerazione. L’indicazione è riportata nell’angolo in alto a destra della seconda pagina di ogni indicatore come grafico di una piccola Italia con le regioni di popolamento dell’indicatore evidenziate in colore:
L’elenco completo delle Relazioni regionali sullo stato dell’ambiente, o degli Annuari regionali dei dati ambientali a cui si è fatto riferimento è riportato in bibliografia. È necessario sottolineare che esso è ben lontano dall’esaurire tutte le pubblicazioni di informazione ambientale prodotte dalle varie regioni, attraverso le ARPA o le Amministrazioni regionali. Esistono numerose pubblicazioni tematiche prodotte a livello regionale, che approfondiscono l’informazione della Relazione sullo stato dell’Ambiente. In alcuni casi, un indicatore non è presente nella Relazione sullo stato dell’ambiente di una regione, ma lo stesso indicatore è popolato per la medesima regione nell’Annuario nazionale APAT. Tuttavia, si è ritenuto di fornire un’indicazione utile per la ricerca di materiale documentale ad un livello di elaborazione e di diffusione tale da renderlo reperibile con facilità presso le singole Agenzie regionali (oltrechè, per consultazione, presso ARPA VdA). Si sono indicati i siti internet di tutte le Agenzie regionali e delle Province Autonome, dove sono reperibili le Relazioni suddette, oltre ad una gran mole organizzata di informazione tematica specifica dettagliata.
Gli indicatori sono organizzati per temi ambientali, contrassegnati dal colore delle pagine
Come detto all’inizio, gli indicatori sono presentati in capitoli corrispondenti ai temi ambientali di competenza dell’ARPA VdA. I Temi corrispondono a quelli SINANET (Servizio Informativo Nazionale Ambientale) e si riferiscono a macro-ambiti del sistema ambiente: aria, acque superficiali, terreno, radiazioni, ecc. I sottotemi, corrispondenti anch’essi alla classificazione SINANET, introducono specificazioni all’interno dell’ambito tematico. Essi sono indicati nella classificazione dell’indicatore.
Ogni capitolo è contrassegnato da un colore-guida, presente nelle intestazioni e nelle pagine successive degli indicatori, e ricorrente nella classificazione e nella elaborazione in tabelle. Il colore-guida è riconoscibile anche sul taglio frontale del libro.
Agli indicatori a valenza generale sul territorio sono intercalati paragrafi di approfondimento di argomenti, problemi e situazioni specifiche
L’organizzazione dell’informazione per emi e sottotemi ambientali trova un tradizionale riscontro nell’organizzazione iniziale degli ambiti di attività delle Agenzie. Al crescere di competenze e attività delle ARPA, in connessione a problemi ambientali che manifestano sempre più la loro complessità e richiedono risposte urgenti e adeguate, si è imposta la necessità di affrontare in modo integrato l’analisi di problemi specifici. I temi, collegati a comparti e matrici ambientali, e riflessi nell’organizzazione delle attività dei tecnici dell’ambiente, sono stati così integrati, o meglio, intersecati, dai Settori, ambiti problematici collegati e definiti, per lo più, dalla multiforme presenza di attività umana sul territorio.
Analisi settoriali di argomenti, problemi, situazioni specifiche trovano posto in paragrafi di approfondimento, inframmezzati alle schede indicatore. Questi paragrafi sono presenti in questa edizione 2005 in numero più che doppio rispetto alla precedente (16 contro 7), a segnalare lo sforzo in atto di rispondere alla necessità di congiungere l’approccio analitico con la considerazione complessiva dei problemi, l’interpretazione con l’intervento, la conoscenza con le azioni.
I paragrafi di approfondimento hanno a che fare con l’attualità. Il loro aggiornamento non riguarda la sezione temporale degli indicatori, necessaria per statistiche e confronti, ma la cronologia dinamica e urgente dei problemi emergenti, delle situazioni in divenire, delle risposte in corso.
Nonostante l’impegno di aggiornamento allo stato dei fatti, alcuni eventi importanti sono già intervenuti in corso di redazione. Tra gli altri, non ci si può esimere dal citare l’approvazione della Legge regionale sull’inquinamento acustico. La considerazione delle attività che da questo e altri provvedimenti conseguiranno sarà oggetto interessante della prossima edizione 2007. Il reporting ambientale fatica a stare dietro alle cose, ed è giusto così, a patto che esso medesimo entri nella dinamica delle cose!
La Relazione sullo stato dell’ambiente si presta a diversi livelli di lettura
L’organizzazione dei contenuti e l’impianto redazionale descritto portano ad una Relazione che si presta a diversi livelli di lettura:
• uno sguardo diretto a cogliere positività e criticità nello stato attuale delle cose, potrà rivolgersi prima di tutto ai giudizi di qualità dell’informazione e di stato e tendenza ambientale;
• interessi tematici condurranno ad una considerazione di indicatori o gruppi di indicatori considerati nel loro complesso, con particolare valorizzazione delle sezioni di elaborazione e presentazione;
• la ricerca di approfondimenti settoriali si rivolgerà direttamente ai paragrafi di approfondimento, che hanno un taglio espositivo più tecnico;
• l’interesse, o la necessità, di reperire ulteriori informazioni su altre realtà territoriali potrà trovare, a partire da indicatori definiti, commentati e contestualizzati nella presente relazione, utili riferimenti nelle indicazioni bibliografiche generali e di siti web istituzionali;
• la semplice curiosità di sfogliare questo libro ci auguriamo trovi sostegno in una presentazione viva, alla ricerca di chiarezza espositiva e sintesi dei contenuti, e nel continuo e puntuale riferimento a luoghi, località, situazioni, a permettere riscontri con l’esperienza del territorio che è patrimonio di ciascuno.
Ricordiamo infine che questa “Terza Relazione sullo Stato dell’Ambiente” dell’ARPA della Valle d’Aosta si inserisce in un percorso di informazione già avviato, e alle cui tappe precedenti è utile fare riferimento. In particolare, si rimanda all’introduzione dell’edizione 2003 per una discussione generale del ruolo degli indicatori nella reportistica ambientale contemporanea, e ai diversi capitoli dell’edizione 2001 per un inquadramento generale di temi, problemi, e la spiegazione di concetti e grandezze utilizzate nei vari ambiti tematici ambientali. Queste pubblicazioni sono disponibili presso ARPA VdA. I contenuti sono anche riportati sul sito web www.arpa.vda.it.
Ci auguriamo che ciascuno trovi elementi utili e interessanti rispetto a ciò che cerca...
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EDITORIALE
INTRODUZIONE
INDICATORI PER MONITORARE L'AMBIENTE
COME LEGGERE LA RELAZIONE
MONITORARE LA QUALITA DELL'ARIA
LE ACQUE SUPERFICIALI
SUOLO, SOTTOSUOLO E FALDA ACQUIFERA
BONIFICA DI SITI INQUINATI
I RIFIUTI
AGENTI FISICI
GLI EFFETTI DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI
RAPPORTI AMBIENTALI: ESPERIENZE A CONFRONTO
LA RETE SINANET DEL SISTEMA INFORMATIVO NAZIONALE AMBIENTALE (RETE SINANET)
IL SITO INTERNET ARPA-VDA
RECENSIONI
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