Il regalo di un alveare a 14 anni ha cambiato la vita di Marcello Merivot. Adesso ne ha circa trecento, che gestisce insieme ai famigliari e ai figli.
La sede dell'azienda è a Fénis, ma soprattutto in estate le api vengono dislocate in varie zone: in valle di Gressoney, in val Clavalité, a Cervinia e a Torgnon. Si ricavano così due tipi di miele: quello di alta montagna e quello di rododendro. In inverno, invece, nuclei di api sono portate anche in Liguria, a svernare.
Il miele d'acacia viene prodotto vicino a Novi Ligure, intorno al lago di Viverone e a Scarmagno. Appena inizia il bel tempo si spostano gli alveari in montagna, sopra i 1800 metri, non prima del 20 giugno. Alla discesa viene prodotta un po' di melata, dove vengono ingabbiate le regine per fare la lotta biomeccanica contro la varroa (è un acaro che succhia l'emolinfa delle api), tra la prima metà di luglio e i primi cinque giorni di agosto. Quando la varroa si sviluppa si fa un trattamento di acido ossalico, un acido organico che acidifica tutto l'alveare e uccide quasi tutti i parassiti. Poi la regina comincia a deporre sul pulito. Praticamente le api che nascono sono perfettamente in grado di superare l'inverno, periodo in cui si fanno di nuovo dei trattamenti per arrivare all'agosto successivo. Da dieci anni questa tecnica viene praticata con successo.
Da almeno sei anni la cera viene utilizzata per produrre un certo numero di candele sotto Natale. La produzione conta anche una piccola quantità di pappa reale, venduta direttamente.