MEDIEVALIA
La vie aux alentours du couvent Saint-François
31 maggio - 15 giugno 2014
Sotto il coordinamento del MAR, della Struttura Restauro e Valorizzazione, archeologi e restauratori hanno contribuito alla formazione dei giovani e recettivi studenti/apprendisti dell’Istituzione scolastica San Francesco, la più antica della città di Aosta, che hanno approfondito le loro conoscenze sulla storia dell’antico convento di San Francesco, sulla quotidianità e le articolate attività medievali.
Attivi fin dalla loro rentrée gli studenti, dalla scuola dell’infanzia dei plessi di Signayes, di Excenex e della Rodari di Aosta, la scuola primaria e la secondaria di primo grado, hanno partecipato al progetto interdisciplinare denominato Patrimoine, la cui finalità di base era quella di stimolare la curiosità degli alunni attraverso l'apprendimento attivo.
Per dare ai ragazzi la consapevolezza di come la storia della scuola, del quartiere, della città di Aosta e della Valle d’Aosta s’inserisce, di fatto, in una realtà di più ampio respiro sono stati realizzati 5 inediti laboratori:
- "Braghe… pillole di moda medievale" (Katia Gianotti)
- "Geometria di Dio" (Cinzia Payn)
- "Lo scriptorium"(Leila Colombo e Sara Pellicoro dello Studio Vellum di Cividale del Friuli)
- "La ceramica in architettura" (Katia Gianotti)
- "Sinopia? Il buon fresco" (Katia Gianotti)
I laboratori completavano le lezioni frontali e il lavoro svolto nelle classi sullo studio e la rielaborazione del Cantico delle Creature, sulle esperienze grafiche e musicali, sull’educazione all’interpretazione delle architetture sacre e militari. Sono stati anche realizzati erbari e ricerche sulle principali piante officinali per ricreare la «Farmacia di Dio». Coordinati dagli insegnanti e dagli “addetti ai lavori” gli studenti si sono messi in gioco in concreto diventando affrescatori, scribi, artigiani dediti alla preparazione del buon fresco sui cui dipingere, o di formelle in terracotta su cui imprimere, eccezionalmente, i propri stemmi araldici. E non solo: con tessuti recuperati, hanno saputo realizzare, rivisitandoli, interessanti modelli di abiti medievali sulla base di quelli rappresentati nelle lunette del castello di Issogne.