In generale
Le fibre tessili sono fibre di origine animale o vegetale che possono essere trasformate in filati e quindi tessute secondo vari sistemi di intreccio. Grazie alla loro capacità di creare legami stabili con i gruppi cromofori presenti nei coloranti, sono state tinte fin dall’antichità.
Informazioni svelate
La caratterizzazione del tipo di fibra impiegata e l’analisi dell’armatura di un tessuto, ossia dell’intreccio dei fili di ordito con quelli della trama, consentono di comprenderne la tecnologia esecutiva. Lo studio dei coloranti e dei mordenti impiegati approfondisce la conoscenza del manufatto e, in alcuni casi, fornisce delle indicazioni cronologiche. Essendo i tessuti dei materiali sensibili ai parametri ambientali come luce, inquinanti gassosi e agenti biodeteriogeni, la conoscenza della tipologia di fibra e colorante risulta fondamentale per una corretta conservazione del bene.
Indagini del LAS
XRF: identificazione di eventuali elementi caratteristici di un colorante (ad esempio il bromo nel caso della porpora di Tiro) e della tipologia di lega nel caso di filati metallici.
Microscopia portatile: osservazione della morfologia delle fibre e del loro stato di conservazione.
FORS: individuazione della maggior parte dei coloranti impiegati.
Osservazioni in MO: valutazione della morfologia e caratterizzazione della fibra (lana, seta, cotone, canapa) mediante opportuni reagenti chimici.
SEM-EDS: osservazioni morfologiche e identificazione degli elementi della lega nel caso di un filato metallico.
Micro-Raman (SERS): caratterizzazione dei coloranti mediante uno specifico pretrattamento delle fibre.