Torna, miei cari concittadini, la Festa della Valle d'Aosta in quel 7 settembre, pieno di richiami storici importanti e dedicato a San Grato, Patrono della Diocesi. Una festivita' laica - sarei tentato, alla francese, di aggiungere "repubblicana" - nella parte che concerte le istituzioni regionali, ma tenendo conto delle radici profonde ed evocatrici del nostro passato.
Mi auguro che il gradimento della prima edizione cresca ancora e cio' avvenga nel nome del forte senso identitario che contraddistingue il popolo valdostano. Un collante importante per una piccola comunita' come la nostra, specie nell'anno in cui il nostro respiro europeista e stratificati rapporti di prossimita' ci hanno consentito di far parte, con un ruolo fortemente propulsivo, della neonata Euroregione Alpi-Mediterraneo.
Se il ricordo di Sarre è ancora vivo perché la manifestazione si dimostro' partecipata e suggestiva, questa volta tocca alla Città di Aosta prendere il testimone per la seconda edizione e gran parte del programma si sviluppera' nelle piu' bella piazza della Valle, dedicata non a caso ad Emile Chanoux, resa ancora piu' suggestiva dai giochi di luce.
Questa nostra Festa per ora resta in fase di rodaggio e dunque del tutto perfettibile. Sono certo che nel tempo diventera' tradizione.
Il Presidente della Regione
Luciano Caveri