La Becca di Nona, con i suoi 3142 metri di quota, domina insieme al fratello maggiore Mont Emilius la conca di Aosta. Impossibile non notare la sua forma piramidale. Basta distogliere per un attimo gli occhi dalla routine della città e alzarli verso sud per accorgersi della possente mole che svetta 2500 metri sopra. Ebbene sì, sono proprio tanti duemilacinquecento metri di dislivello... ma non spaventano di certo gli atleti che annualmente partecipano alla celebre gara podistica che collega Piazza Chanoux alla Becca di Nona. I vincitori, in poco meno di 3 ore, salgono in vetta da Aosta e tornano al Plan Felinaz! Ma loro sono atleti professionisti, si allenano costantemente per mantenere una perfetta condizione fisica in tutte le stagioni.
L’escursionista classico invece parte da Pila per salire ai 3142 metri della Becca di Nona. Così facendo è possibile effettuare una gita che riempie egregiamente la giornata, lungo il consueto percorso che passa per il Colle di Plan Fenêtre.
In questo modo però si perde tutto il patrimonio della rete sentieristica che si snoda tra Charvensod e il pianoro di Comboé. Già, perché l’automobile o la telecabina Aosta-Pila ci hanno fatto dimenticare che è possibile effettuare bellissimi percorsi a piedi... anche partendo dalla città.
Prendendo spunto quindi dalla manifestazione podistica, proponiamo qui in chiave escursionistica lo stesso percorso della gara, svelando però il trucco per una buona riuscita della gita. Dividendo l’itinerario in due giorni, si avrà la possibilità di diluire meglio lo sforzo fisico e soprattutto di vivere più armoniosamente la montagna.
Il tramonto osservato dalla vetta della Becca di Nona oppure la vista stessa della città di Aosta dall’alto resteranno sicuramente impressi a lungo nella memoria.
Ma questo itinerario non è solo Becca di Nona, bensì un lungo cammino molto vario che passa attraverso la fitta rete sentieristica della collina di Charvensod. Per entrare poi nel vallone di Comboé proprio al cospetto della frana nei pressi dell’Alpeggio Ponteille, ora controllata con sofisticati sistemi di monitoraggio.
Un altro angolo di indubbia bellezza è la conca di Comboé, tipico luogo bucolico con un pianoro erboso solcato da un caratteristico corso d’acqua. Niente di meglio per rilassarsi e apprezzare la tranquillità della media montagna. Considerato il fascino di Comboé e il comodo accesso da Pila, non bisogna stupirsi nel vedere svariate decine di persone che stazionano nel pianoro, compromettendo magari un’immagine paradisiaca prefigurata. Il consiglio è quindi quello di affrontare l’itinerario possibilmente nei periodi di scarsa affluenza turistica, escludendo quindi a grandi linee il mese tra la metà di luglio a ferragosto.
Fine giugno e fine settembre sono indubbiamente i periodi più indicati, sia per la scarsa frequentazione sia per le luci e i colori che si possono ammirare.
Concludendo, quello proposto è sicuramente un itinerario lungo e faticoso, che però non presenta nessuna difficoltà tecnica se non il considerevole dislivello. Si consiglia di affrontarlo con la dovuta preparazione fisica per poter godere appieno dell’ambiente circostante. Inoltre, un pernottamento in uno dei due bivacchi nei pressi del Col Carrel (vedi scheda nella pagina seguente) sarà un’esperienza particolare e in grado di regalare emozioni senza tempo.
L'Itinerario
Quota di partenza: 580 m.
Quota di arrivo: 3142 m.
Dislivello: 2562 m.
Tempo di salita: 8/9 ore.
Periodo consigliato: da metà giugno a metà ottobre.
Punti d’appoggio (vedi foto a lato): quasi al termine della salita, nei pressi del Col Carrel, sorgono due bivacchi utilizzabili come base d’appoggio.
Si tratta del bivacco Federigo Zullo, classica semibotte da 9 posti, e della nuova costruzione (di proprietà del Comune di Charvensod) situata sulla riva del laghetto appena a nord del Col Carrel.
Per informazioni e per richiedere la chiave è possibile rivolgersi direttamente presso gli uffici del comune (+39 0165 279711).
Partenza: Aosta città, ma forse è più pratico lasciare l’automobile nei pressi di Plan Felinaz.
Itinerario.
Il percorso di salita ricalca quello descritto nel box a lato per la gara podistica.
L’unico consiglio che diamo all’escursionista è che può diluire la gita in due giorni.
Purtroppo il dislivello da affrontare resta cospicuo, in quanto i punti d’appoggio si trovano in alto, ma il percorso è molto vario e si svolge gran parte nel bosco, cosa che rende più piacevole il cammino specialmente in piena estate.
Per quanto riguarda la discesa esistono due possibilità. Ripercorrere integralmente il percorso di salita oppure, da Comboé, risalire brevemente al Colle di Plan Fenêtre per scendere a Pila lungo una piacevole pista forestale. Di qui, la comoda telecabina Aosta-Pila potrà risparmiare muscoli e articolazioni di coloro che non desiderano scendere a piedi.
IL PERCORSO DELLA GARA PODISTICA
La corsa podistica ha come punto di partenza la Piazza Chanoux nel centro di Aosta. Il primo tratto risulta pianeggiante e collega la suddetta piazza al Ponte Suaz; da qui ci si inerpica lungo la vecchia e ripida strada per Charvensod costeggiando i numerosi vigneti. Giunti nei pressi del Capoluogo ci si dirige in direzione della Chiesa di Santa Colomba dove la strada asfaltata lascia spazio ad una caratteristica mulattiera, che con numerosi tornanti, porta a lambire l’abitato di Bondina.
Il tracciato prosegue poi in direzione della frazione di Champex, dove si attraversa la strada regionale, il che permette al numeroso pubblico di incoraggiare e applaudire gli atleti. La mulattiera inizialmente larga si fa sempre più stretta e prende le sembianze di un sentiero all’interno di un fitto bosco di conifere.
In breve si raggiungono gli ampi pascoli di Charvensod che accompagnano gli atleti fino alle imponenti e spettacolari cascate di Ponteilles che vengono superate in destra idrografica fino a giungere all’imbocco del conosciuto Vallone di Comboé. Le pendenze qui si fanno più dolci e permettono agli atleti di rifiatare un poco. Dopo circa un chilometro, seguendo la traccia di un sentiero scavato dal bestiame nel periodo estivo, si svolta a sinistra seguendo un’evidente e altrettanto ripido canalone che raccorda il suddetto vallone al sovrastante pianoro di Plan Valé. Qui le verdi praterie lasciano spazio a diffuse coltri detrititiche che rendono più difficile la corsa e più severo l’ambiente.
Giunti al colle Carrè, sella posta tra le piramidi della Becca di Nona e del Monte Emilius, si svolta nuovamente a sinistra per compiere gli ultimi 150 metri di dislivello che conducono alla vetta.
Il primo tratto di discesa non segue l’itinerario di salita ed opta per il costone sud-occidentale della Becca di Nona, che in breve, porta al pianoro di Plan Valé. Da tale punto il tracciato di discesa ripercorre quello di salita fino al borgo storico di Charvensod, dove si prosegue diritti fino alla Chiesa del capoluogo e poi si segue una strada carrozzabile che collega il capoluogo alle frazioni alte di Felinaz.
Il traguardo è collocato all’interno del campo sportivo di Plan Felinaz.
Alex Chabod