TERRITORIO AL FUTURO
Il telelavoro è una modalità di lavoro grazie a cui, impiegando infrastrutture telematiche ed informatiche, è possibile valicare i tradizionali confini fisici e logistici dell'ufficio.
UNA NUOVA POSSIBILITA: IL TELELAVORO
di Luigi Malfa
Villa Cameron a Courmayeur, sede della Fondazione Montagna Sicura, una delle isole polifunzionali del progetto VINCES.Nell’ambito dell’anno europeo delle “Pari opportunità”, si è prospettata la possibilità di sostenere un’iniziativa regionale diretta a rendere operativo a livello locale, inizialmente in fase di sola sperimentazione, il modello organizzativo del lavoro a distanza (tele-lavoro) nell’ambito degli enti del comparto unico del pubblico impiego della Valle d’Aosta, anche in analogia con quanto previsto dall’articolo 4, comma 4, della legge 16 giugno 1998, n. 191 (cosiddetta “Bassanini ter”).
Per telelavoro si intende la prestazione di lavoro effettuata dal dipendente in un luogo ritenuto idoneo dal datore di lavoro, collocato al di fuori della sede di servizio, in cui la prestazione sia tecnicamente possibile utilizzando le tecnologie informatiche che consentono il collegamento del dipendente stesso con l’ente di appartenenza e sotto la direzione del relativo dirigente.

Il telelavoro può svolgersi con le seguenti modalità:

• domiciliare, se svolto nell’abitazione del dipendente stesso;

• telecentrale, se svolto in una sede periferica gestita con altre istituzioni;

• convenzionato, se svolto presso la sede di un ente diverso da quella di appartenenza, ma convenzionato con lo stesso.

Il telelavoro - teso a fronteggiare le esigenze dei lavoratori disabili e di coloro che devono conciliare l’attività lavorativa con gli impegni familiari, nonché le situazioni di disagio imputabili alla distanza tra la propria abitazione e la sede lavorativa - è altresì una delle azioni previste dal Piano triennale (2007-2009) di azioni positive predisposto dal Comitato per le pari opportunità e adottato dalla Giunta Regionale. Tra le aree d’intervento dello strumento di programmazione, è stato privilegiato l’ambito della “Conciliazione lavoro-famiglia”, a sostegno del quale è prevista l’implementazione di azioni specifiche, tra cui il telelavoro e l’asilonido aziendale.
Allo scopo, a partire dallo scorso mese di febbraio, ha operato un gruppo di lavoro composto da dirigenti regionali e dal referente politico della maggioranza per il telelavoro, ed è stata da poco ultimata la stesura di uno schema di disegno di legge regionale sul quale si è già espresso positivamente il Comitato esecutivo del CPEL – e che sarà proposto all’approvazione del Consiglio dopo l’approvazione del bilancio pluriennale 2008/10, che reca la copertura finanziaria necessaria alla sperimentazione. Il disegno di legge prevede l’introduzione del telelavoro, in via sperimentale, per un periodo di tre anni, con modalità da definirsi nel rispetto del sistema di relazioni sindacali.
Il Dipartimento del personale si occuperà della fase di informazione delle organizzazioni sindacali e del Comitato Pari Opportunità in merito alla sperimentazione dei progetti di telelavoro. Questa attività sperimentale dovrà fornire indicazioni per la successiva contrattazione collettiva prevista nel disegno di legge.

Le attività che possono essere svolte con modalità di telelavoro devono:

• essere informatizzabili;

• prevedere un livello di collaborazione e interazione con altri dipendenti, compatibile con la modalità del telelavoro;

• essere programmabili;

• non prevedere interazioni con il pubblico (ad esempio attività di sportello).

Per quanto concerne la scelta delle attività oggetto di sperimentazione si è già provveduto a:

• censire i profili telelavorabili;

• mappare le “isole polifunzionali” attive sul territorio regionale (progetto VINCES);
• individuare i dipendenti regionali con sede lavorativa diversa dal Comune di residenza;

• analizzare congiuntamente le informazioni ottenute, al fine di conoscere il dato quantitativo dei potenziali fruitori del telelavoro.

Occorre concludere questa attività con ilcensimento - nell’ambito dei profili già individuati - delle mansioni che potranno essere svolte in telelavoro. A tale scopo, il Gruppo di lavoro ha ritenuto opportuno attivare la consultazione preventiva dei Coordinatori regionali e degli Enti Locali, in modo da poter acquisire una prima ricognizione delle mansioni telelavorabili.
A seguito della consultazione si provvederà a definire le caratteristiche delle postazioni di telelavoro in termini di dotazione informatica, cablaggi e connettività e ad indicare gli accorgimenti, in termini di arredi e impianti, necessari per il rispetto della normativa in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro.

Quali vantaggi può offrire alla montagna lo strumento del telelavoro?

Innanzi tutto, considerando la particolare struttura del nostro territorio, può permettere a chi vive in località decentrate di svolgere il suo lavoro evitando lo spreco dei tempi di trasferimento, e contribuendo così anche a diminuire l’inquinamento e l’intasamento del traffico veicolare. Lavorare più vicino a casa significa poi per molte persone agevolare l’organizzazione della vita familiare, conciliare il lavoro con i tempi di cura di bambini ed anziani, partecipare più attivamente alla vita locale: e questo vuol dire anche evitare l’effetto-dormitorio che purtroppo grava spesso sulle località periferiche, dove si torna solo la sera, stanchi, e dove quindi la vita sociale si è ridotta al minimo. Il telelavoro può quindi migliorare la qualità della vita nelle località decentrate e di conseguenza favorirvi la permanenza di popolazione, che costituisce uno degli obiettivi primari per la sicurezza del nostro ambiente; e collateralmente può allentare l’eccessiva pressione e il congestionamento dei centri urbani del fondovalle, nonchè la riduzione dei costi di trasporto, tanto pubblici che privati. Tutto ciò in un’ottica di razionalizzazione dell’organizzazione del lavoro e di realizzazione di economie di gestione attraverso un impiego più flessibile delle risorse umane, considerate come soggetti sociali e non come oggetti sul mercato del lavoro.
   
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