2002: ANNO DELLA MONTAGNA
Il turismo non è sempre direttamente coniugabile con la tutela ambientale; nascono perciò progetti per migliorare questo rapporto.
PROGETTI DI TURISMO SOSTENIBILE
di Jean-Pierre Fosson
Il rifugio Quintino Sella, nel massiccio del Monte Rosa.Gressoney-Saint-Jean ha ospitato, il 3 e 4 settembre scorsi, un interessante Convegno dal titolo Turismo, Qualità, Ambiente - Ambiti per una politica integrata di prodotto, organizzato da Environnement Park e dall'ANPA (Agenzia Nazionale per la Protezione dell'Ambiente) e con il patrocinio del Comune e della Regione.
È stata un'importante occasione per dibattere gli aspetti strettamente strategici legati al turismo sostenibile e le problematiche di finanziamento (a livello nazionale e comunitario) tra diversi operatori del settore, tutti accomunati dal considerare la corretta gestione della variabile ambiente come un vantaggio competitivo.
È stata altresì un'importante occasione per verificare, in situazioni differenti tra loro, l'applicazione concreta di diverse esperienze di sviluppo sostenibile.
Per quanto riguarda la Valle d'Aosta sono stati presentati alcuni interessanti progetti -se n'è già fatto cenno nei precedenti numeri di Environnement- di cui si fornisce nel seguito una sintetica traccia riassuntiva. Si tralasciano per il momento, rinviandoli ai prossimi approfondimenti, i contributi forniti dall'Espace Mont Blanc.
Modello per uno sviluppo sostenibile -Progetto sperimentale di sostenibilità ambientale locale nel Comune di Valgrisenche.
Si tratta di un progetto inerente lo sviluppo di un turismo compatibile con l'ambiente, avviato nel Comune di Valgrisenche nel mese di agosto 2001. L'iniziativa è stata promossa dall'Assessorato Territorio, Ambiente e Opere Pubbliche in collaborazione con il Comune di Valgrisenche e con il Centro VIA Italia.
Il progetto consiste nell'individuazione di un modello di valutazione che permetta agli amministratori di avere sufficienti basi per delineare un'idonea politica in materia di gestione e sviluppo di un turismo sostenibile della propria località.
Il modello utilizza un sistema di indicatori che prendono in considerazione tre componenti: l'ambiente, la popolazione residente e i turisti.
Sono previste la raccolta e il confronto di misure fisiche e di realtà percepite. I valori fisici si ottengono attraverso la raccolta di dati sull'ambiente, per definire un quadro sintetico della realtà territoriale, mentre i valori percepiti si ottengono dai risultati dei questionari distribuiti a residenti e a turisti. Per ogni indicatore vengono poi attribuiti dei valori che consentono di valutare se la misura dell'indicatore è buona, sufficiente o scarsa.
I risultati sono poi elaborati per ottenere una valutazione finale, individuando i punti critici e le potenzialità della propria località, sulla base delle esigenze espresse dalla popolazione locale e dai turisti e sulla base delle caratteristiche fisiche del proprio territorio.
I risultati di quest'indagine possono:
- fornire uno strumento in grado di supportare l'amministrazione nella conduzione di una corretta politica di gestione e sviluppo di un turismo sostenibile con l'ambiente;
- essere confrontati con analisi successive per verificare l'efficacia delle politiche adottate in funzione degli obiettivi prefissati;
- essere confrontati con i dati di altre località con caratteristiche simili alla località esaminata con la quale si condividono priorità;
- rappresentare, eventualmente, un primo passo verso l'attivazione di una Agenda 21 locale che ponga come elemento fondamentale la partecipazione della cittadinanza e di conseguenza la necessità di conoscere le percezioni e le aspettative della popolazione.
Il mio bivacco - Mon bivouac.
Una fase della pulizia dei bivacchi.Progetto pilota 2001 di pulizia ambientale dei bivacchi valdostani.

Con l'arrivo dell'autunno si è concluso, per quest'anno, il progetto pilota Il mio bivacco - Mon bivouac, inserito nel programma delle iniziative ambientali 2001 dall'Assessorato Territorio, Ambiente e Opere Pubbliche.
Questo progetto, del tutto innovativo, coniuga la volontà di perseguire concretamente uno sviluppo sostenibile della montagna con una necessaria e immediata opera di riqualificazione dei bivacchi valdostani. In più occasioni su Environnement si è riferito in merito; è comunque utile ricordare che per la sua realizzazione è stato istituito un apposito gruppo di lavoro formato da rappresentanti degli Assessorati competenti del territorio e del turismo, da rappresentanti dell'Unione Valdostana Guide di alta montagna e del Cai (Delegazione regionale Valle d'Aosta e Commissione centrale rifugi e opere alpine).
Attraverso la disamina delle criticità segnalate dalle sezioni delle guide alpine, tale gruppo di lavoro ha stabilito una graduatoria degli interventi da eseguire e ha definito un elenco di trentasei bivacchi su cui operare, ubicati prevalentemente nelle zone di Cogne, Courmayeur e del Cervino.
A partire da giugno sono stati avviati gli interventi, conclusi poi lo scorso settembre. Oltre ad un'accurata pulizia interna ed esterna, si è provveduto, in numerosi casi, alla verniciatura del ricovero e alla sostituzione di materiale vario divenuto inservibile: materassi, coperte, reti, ecc.; in alcune situazioni le guide sono intervenute mettendo in sicurezza parti terminali dei sentieri, attrezzandoli con corde fisse e catene.
A titolo puramente esemplificativo vale la pena sottolineare che in alcuni bivacchi si sono raccolti fino a 4 quintali di rifiuti, recuperate numerose bombole di gas e legname. Inoltre, sono stati riportati a valle i resti giacenti del bivacco Grauson bruciato nell'incendio dello scorso 11 luglio.
Infine, a margine del progetto, sono stati anche recuperati parte dei resti dell'ex rifugio Scavarda di Valgrisenche, andato interamente distrutto in un incendio nel 1991, attraverso la raccolta di 50 quintali di materiale (20 bombole del gas, lamiere di zinco, brande e porte, ferraglie, ecc.), per un totale di nove rotazioni d'elicottero.
L'intera operazione bivacchi ha richiesto oltre 36 ore di volo di elicottero e ha impegnato 30 guide d'alta montagna, divise per turni e settori.
A commento di questi dati occorre evidenziare le numerose situazioni critiche rilevate, nonché la necessità di effettuare più interventi su alcune strutture, soprattutto quelle più utilizzate.
Una realtà su cui merita decisamente riflettere; senza generalizzazioni, pratica dell'alpinismo e pulizia dell'ambiente non sempre procedono di pari passo!
   
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