In Valle d’Aosta quattro film di Cinemambiente
Una tartaruga marina nel suo lungo e periglioso viaggio finisce in una bidonville del Cairo a riciclare rifiuti dove l’acqua, di proprietà privata, è patrimonio delle grandi aziende estrattive del Cile. Decide allora di vivere per un anno senza prodotti derivati dal petrolio….STOP, riavvolgiamo: nell’ultimo mese grandi e piccini hanno potuto vedere quattro dei tanti film proposti da “Cinemambiente” di Torino, il red carpet della cinematografia che affronta sempre con serietà le tematiche ambientali. Come tradizione, in collaborazione tra l’Assessorato regionale territorio e ambiente e l’Assessorato regionale istruzione e cultura, alle scuole primarie e secondarie della Regione sono stati presentati tre titoli che abbracciano le diverse tematiche dell’ambiente: “Il lungo viaggio della tartaruga”, dedicato ai più piccini, narra la storia di una (ma anche mille) tartaruga marina che, da una spiaggia della Florida, si spinge fino ai Carabi per tornare, vent’anni dopo, a nidificare sulla stessa spiaggia nella quale è nata che, però, il tempo, l’uomo, l’urbanizzazione hanno profondamente cambiato. È rimasto un angolo, preservato da ambientalisti e appassionati, dove potrà deporre le proprie uova che ripercorreranno, una volta schiuse, il viaggio delle progenitrici.
“Garbadge dream” per le scuole secondarie, è un sogno, un sogno di pattumiera: un intero quartiere del Cairo vive sull’economia del riciclo dei rifiuti: ragazzi, bambini, adulti, sono impegnati, giorno per giorno, a raccogliere, separare, sminuzzare e avviare al riciclo, tutti i rifiuti del Cairo. Gli “Zabaleen”, sono rispettati dalla società, hanno il proprio ruolo e vivono di un’economia parallela In Valle d’Aosta quattro film di Cinemambiente che porta a livelli impensabili di riciclo dei rifiuti: si parla dell’80%. Il sogno però si spezza, arrivano le multinazionali della spazzatura, tutto finisce in discarica, indifferenziato, la loro economia crolla, così come crollano i livelli di raccolta differenziata che passano a un misero 20%. Cosa fare quindi se non cercare lavoro nelle multinazionali della spazzatura?
Sempre per i ragazzi il film “Life for sale” (vita in vendita): si tratta di un reportage di ciò che accade in Cile, dove i diritti dell’acqua sono in mano ai privati (la legge è stata fatta nel corso della dittatura di Pinochet) i quali la vendono al miglior offerente e in Cile nessuno offre di più delle aziende estrattive, vero motore del Paese. Il risultato: nei villaggi una volta fiorenti grazie alla pastorizia e all’agricoltura, manca l’acqua, quella che arriva è inquinata. È necessario portarla con camion, treni o, se vicino al mare, desalinizzarla. Tra gli abitanti indigeni la preoccupazione cresce e così anche la povertà, ma l’economia non è dalla loro parte.
“Recipes for Disaster” (Ricette - per ovviare - al disastro) presentato dall’Assessorato regionale territorio e ambiente durante la Settimana della Famiglia realizzata dall’Assessorato regionale alla sanità e politiche sociali: una famiglia finlandese decide consapevolmente e con ironia di vivere per un anno senza prodotti derivati dal petrolio, consci che tanti mali della Terra derivano dall’oro nero. Fin dall’inizio si capisce che non è facile, anzi, è complicatissimo. Quanti sono i prodotti derivati dal petrolio che ogni giorno ci circondano, che usiamo, che ci servono, di cui non sappiamo fare a meno? Beh, loro ce la fanno, non senza sacrifici, ma è possibile, il bilancio è positivo, il messaggio del film: se ciascuno di noi facesse qualcosa, anche poco, i benefici per la Terra e, di conseguenza, per i suoi abitanti potrebbero essere evidenti.
Valeria De Vecchi
Le Ecolo-fêtes sono una realtà
La settimana europea di riduzione dei rifiuti 2010 in Valle d’Aosta Si tratta di un’iniziativa dell’Assessorato regionale territorio e ambiente che ha visto le sagre autunnali all’insegna dell’utilizzo di stoviglie biodegradabili e/o riutilizzabili, acquisto o noleggio di gassificatori per l’acqua potabile e/o di lavastoviglie. L'idea ''Ecolo-fêtes 2010'' è inserita nel quadro del Piano di comunicazione, educazione e formazione in materia ambientale. Concertata in collaborazione con gli Assessorati regionali al turismo, sport, commercio e trasporti e all’agricoltura e risorse naturali è la concretizzazione dell’accordo firmato con la Presidenza delle Pro-loco, nel corso della “Settimana europea per la riduzione dei rifiuti 2009”. L’iniziativa è stata pensata con lo scopo di incentivare le esperienze virtuose di riduzione rifiuti, di raccolta differenziata e di riciclaggio dei rifiuti. Grazie al messaggio proposto e al materiale in uso dagli addetti che ha marchiato la sagra ''Ecolo-fêtes” è stato possibile, nel corso della stessa manifestazione, coinvolgere e sensibilizzare un alto numero di persone divulgando il messaggio fondamentale che richiama l’importanza di ridurre i rifiuti e, comunque, di differenziarli correttamente.
Valeria De Vecchi
La settimana europea di riduzione dei rifiuti 2010 in Valle d’Aosta
Anche quest’anno l’Assessorato territorio e ambiente della Valle d’Aosta ha aderito all’invito del Comitato promotore nazionale (Ministero dell’Ambiente, Federambiente, Rifiuti 21 Network, Provincia di Torino, Legambiente, AICA, E.R.I.C.A., Eco dalle Città) a partecipare alla seconda edizione della Settimana Europea di Riduzione dei Rifiuti (European Week for Waste Reduction - EWWR) che si è tenuta in Italia dal 20 al 28 novembre 2010.
Nata all’interno del Programma LIFE+ della Commissione europea, la Settimana Europea EWWR ha l’obiettivo di promuovere azioni sostenibili volte alla prevenzione del volume dei rifiuti, evidenziando l’impatto dei nostri consumi sull’ambiente e sui cambiamenti climatici.
L’idea ruota intorno ad azioni di comunicazione e sensibilizzazione di diversa portata, coordinate dalle autorità pubbliche competenti nella gestione integrata dei rifiuti, e mira a renderne pubbliche le politiche di prevenzione e riduzione dell’Unione Europea, a evidenziare il lavoro svolto in tali settori, a sottolineare i rapporti tra riduzione dei rifiuti e sviluppo sostenibile, incoraggiando i diversi target a perseguire buone pratiche in questa direzione.
L’Assessorato regionale territorio e ambiente, insieme al Comune di Aosta, alle Comunità Montane, a Coldiretti Valle d’Aosta, ad Ascom-Confcommercio e ADAVA, AVCU (Association Valdôtaine Consommateurs et Usagers), all’Unione Cuochi Valle d’Aosta, alle Donne del Vino, anche quest’anno ha deciso di rinnovare l’appuntamento con la Settimana Europea di Riduzione dei Rifiuti 2010. Un camper appositamente allestito ha girato nelle piazze della regione invitando i cittadini a partecipare ai vari appuntamenti e alle azioni volte alla riduzione e alla differenziazione dei rifiuti. Inoltre 5 chalet informativi sono stati allestiti in Piazza Chanoux ad Aosta. Ulteriori interessanti iniziative hanno avuto luogo dal 20 al 28 novembre, nell’ambito della Settimana Europea: l’Unione Cuochi Valle d’Aosta ha proposto una degustazione di piatti realizzati con gli avanzi che possiamo trovare nei nostri frigoriferi; nel convegno sullo spreco dedicato alle scuole sono stati presentati tre spot sul riuso a cura di Chicco Margaroli e Luca Bich; sabato 28 ottobre, Andrea Segré, preside della Facoltà di Agraria dell’Università di Bologna (che ha proposto in Italia il Last Minute Market, un esempio di riconversione degli sprechi alimentari in risorse) e Massimo Cirri, conduttore del seguitissimo programma di Radio2 Rai Caterpillar hanno presentato “– SPR+ECO, formule per non aumentare lo speco”, una conferenza scenica per guardare allo spreco con occhi diversi e trasformarlo in risorsa in un mondo più sostenibile e solidale. Testimonial della Settimana Europea i dARI, che hanno interrotto il loro SPAZZA-TOUR per salutare i molti fans in Piazza Chanoux, autografando per loro simpatici shopper riutilizzabili.
S.L.
Eart, interessante rivista solo sul web
Eart magazine, acronimo di Environment, Art, Research and Technology nasce come environmental media nel 2009. Una pubblicazione in formato digitale la cui produzione, diffusione e fruizione è di gran lunga meno impattante rispetto all’editoria di tipo tradizionale, grazie all'impaginazione orizzontale, l'utilizzo di un green font, i testi posti al fondo e tanto altro. Anche l'attività si ispira a principi di sostenibilità, i contenuti e le interviste, infatti, vengono realizzati per quanto possibile tramite videoconferenza, e-mail e telefono, evitando gli spostamenti fisici. Lo stesso vale per le riunioni di redazione e l'impaginazione. Ogni numero monografico ospita il lavoro di un giovane artista, invitato ad esplorare il rapporto tra l’uomo ed il suo ambiente. In un mondo letteralmente inondato di informazione e su di una tematica come quella della sostenibilità, che gode ormai di un posto privilegiato sui mezzi di informazione e nelle agende internazionali, l'obiettivo principale della pubblicazione rimane la diffusione di contenuti di qualità. Hanno già contribuito al progetto, il canadese John Brown fondatore di Slow Home, John Grant autore di “The Green marketing Manifesto” e “Co-opportunity”, il jazzista Paolo Fresu, il premio Nobel Woodrow Clark, Karl-Ludwing Schibel della Climate Alliance, Erik Balzaretti coautore di “Comunicazione Ambientale: sistemi scenari e prospettive”, Barbara Ferrieri di Discovery Channel, Gennadi Nikolaevic Bogdanov direttore del Centro di Studi Internazionale di Biomeccanica Teatrale, Fred Pearce giornalista scientifico del Guardian e molti altri. Nel nuovo numero, scaricabile gratuitamente dal sito:
www.eartmagazine.eu, un'anteprima del nuovo libro di Gunter Pauli “Blue economy”.
http://www.eartmagazine.eu
Marco Cassinera
Esperienze di turismo in ambiente alpino: un convegno a Saint-Marcel
Si sente spesso dire che la montagna è diversa e che per questo ha bisogno di strumenti specifici che possano far emergere le sue peculiarità. L’esperienza del comune di Saint-Marcel e il convegno internazionale “Esperienze di turismo in ambiente alpino: innovazione e buone pratiche - Cultura alpina a confronto” tenutosi proprio a Saint-Marcel il 12 e 13 giugno scorso è riuscito a condensare tutto questo sia nella forma che nella sostanza. A partire dalla tensostruttura montata sul prato davanti al castello, unica possibilità per ospitare relatori e partecipanti provenienti da vari Paesi alpini. Una tensostruttura che, a ben guardare, seguiva l’andamento del terreno e pendeva leggermente. Anche questo è specificità della montagna. Le Alpi, con il loro capitale di biodiversità e le riserve di acqua e legno, sono un ambiente naturale, culturale, di vita e di lavoro per quasi 14 milioni di persone nonché un’importante destinazione turistica che attira circa 120 milioni di visitatori ogni anno. I flussi turistici, però, non sono uniformemente distribuiti né sul territorio alpino né durante l’anno: più di un terzo dei quasi 6000 comuni dell’arco alpino non dispone di infrastrutture turistiche, ma in 135 di questi il numero di posti letto disponibili supera il numero degli abitanti. Il convegno, organizzato dall’associazione “Lou Tourbiillet” in collaborazione con il Segretariato permanente della Convenzione delle Alpi, parte dall’esperienza del comune di St. Marcel che ha deciso di farsi “Paese albergo” puntando sulla ricettività diffusa invece che sul “classico” sistema di alberghi. Un approccio che risponde appieno alla filosofia della Convenzione delle Alpi, il trattato internazionale sottoscritto dai Paesi alpini (Austria, Francia, Germania, Italia, Liechtenstein, Monaco, Slovenia e Svizzera) e dall’Unione Europea con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo sostenibile e tutelare gli interessi della popolazione residente, tenendo conto delle complesse questioni ambientali, sociali, economiche e culturali. Per realizzare questo obiettivo sono stati adottati una Convenzione quadro e otto Protocolli tematici, tra cui uno dedicato al turismo. Dopo la presentazione dell’esperienza del Comune di St. Marcel da parte di Andrea Bionaz, Presidente dell’associazione “Lou Tourbiillet”, sono intervenuti relatori provenienti da Austria, Francia, Italia e Slovenia. Tra i numerosi stimoli lanciati durante il convegno si ricorda l’intervento di Roland Kals, che ha presentati i
“Villaggi dell’alpinismo”, un’iniziativa del Club alpino austriaco per promuovere forme di turismo meno impattanti nelle località in cui l’alpinismo ha visto muovere i suoi primi passi. Antonio Zambon ha sottolineato l’importanza di mettere in rete le esperienze, proponendo l’esempio della rete di Comuni “Alleanza nelle Alpi”. Molte le presentazioni di esperienze analoghe attuate a livello locale in Slovenia (Matej Ogrin), in Provincia di Biella (Emanuela Baietto) e in Val d’Ayas (Stefano Lunardi).
Marcella Morandini
Errata corrige
Piccola segnalazione relativa all’articolo pubblicato sul n. 48: “Pellegrini, viandanti e mercanti”. Gli autori sono Gabriele Sartorio e Stella Bertarione, non solo quest’ultima come erroneamente indicato.