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Formazione professionale
A partire dall'obiettivo n. 24 del Piano regionale per la salute ed il benessere sociale 2006-2008, la Direzione politiche sociali, in stretta collaborazione con il Dipartimento del lavoro e della formazione, ha avviato un'azione volta a definire il repertorio delle qualifiche professionali delle figure sociali e dei relativi standard formativi minimi di competenza dell'amministrazione regionale.
Sono così state regolamentate le professioni del mediatore interculturale, della tata familiare e dell'assistente personale, descrivendone il profilo professionale e il percorso formativo. Sono stati previsti anche degli appositi elenchi regionali a cui possono iscriversi le persone interessate e in possesso dei requisiti previsti dalla normativa. Un discorso a parte merita l'OSS– operatore socio sanitario – regolamentato a livello nazionale dall'accordostato-regioni siglato nell'anno 2001 e il cui standard formativo è stato approvato dalla Regione Valle d'Aosta con DGR n.744/2018 e DGR 1765/2019.
L'operatore socio sanitario é un operatore che lavora in situazioni caratterizzate da limitazione o da mancanza dell'autonomia psico-fisica dell'assistito ed è indirizzata a soddisfare i bisogni primari e favorire il benessere e l'autonomia della persona.
Le attività dell'operatore socio-sanitario sono rivolte sia alla persona che al suo ambiente di vita e di cura e, nello specifico, riguardano:
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l'assistenza diretta e l'aiuto domestico alberghiero;
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l'intervento igienico-sanitario e di carattere sociale;
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il supporto gestionale, organizzativo e formativo.
Destinatari degli interventi dell'operatore socio-sanitario possono essere: anziani, minori, persone con handicap fisico e psichico, in stato di disagio sociale o di emarginazione, persone con problemi di salute in fase acuta, cronica e terminale.
L'operatore socio-sanitario lavora sia nel settore sociale che in quello sanitario, in servizi di tipo socio-assistenziale e socio-sanitario, residenziali o semiresidenziali, in ambiente ospedaliero e al domicilio dell'utente.
L'operatore socio-sanitario svolge la sua attività in collaborazione con gli altri operatori professionali preposti all'assistenza sanitaria e a quella sociale, secondo il criterio del lavoro multiprofessionale.
La figura dell'operatore socio-sanitario è regolamentato a livello nazionale dall'accordo Stato-Regioni siglato nell'anno 2001. L'amministrazione regionale, con DGR n. 744 del 14 giugno 2018 ha approvato lo standard formativo dell'operatore socio-sanitario e il relativo percorso formativo. Con DGR n. 1765 del 13 dicembre 2019 ha approvato alcune modifiche agli allegati 2 e 3 della DGR n. 744/2018 relative allo standard formativo dell'Operatore socio-sanitario (OSS) e al percorso di istruzione professionale a indirizzo "servizi socio-sanitari".
Il corso, della durata di 1000 ore (550 di teoria e 450 di tirocinio) prevede, previo superamento dell'esame finale, il rilascio della qualifica di operatore socio-sanitario.
Le competenze professionali dell'operatore socio-sanitario sono:
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realizzare l'assistenza ai bisogni primari alla persona;
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svolgere attività di supporto sanitario;
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realizzare interventi di socializzazione e promozione del benessere psicologico e relazionale della persona;
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curare igiene e sicurezza degli ambienti di vita e di cura.
OSS - Formazione autofinanziata riconosciuta
Il provvedimento dirigenziale n. 942 in data 23 febbraio 2022 recante “Approvazione delle disposizioni applicative e degli standard documentali per la realizzazione dei servizi di individuazione, validazione e certificazione delle competenze, in attuazione delle DGR n. 103/2021 e n. 83/2022” all’Allegato 1, SEZIONE II, Art. 11 (Attività formative realizzate in regime di autofinanziamento) stabilisce che il soggetto, accreditato dalla Regione per la realizzazione delle attività di formazione professionale ai sensi della disciplina di accreditamento vigente, che intenda organizzare e finanziare interventi di formazione rivolti a cittadini e finalizzati al rilascio di una certificazione di competenza o di una qualifica professionale è tenuto a richiedere, preliminarmente, il riconoscimento del corso, quale condizione per il rilascio, al termine, della certificazione prevista.
Ai fini dell’ottenimento del riconoscimento della formazione, l’organismo di formazione deve presentare apposita domanda in bollo da euro 16,00 (da assolvere in modo virtuale) su apposito modulo, a mezzo posta elettronica certificata all’indirizzo politiche_sociali@pec.regione.vda.it, unitamente agli allegati richiesti.
Gli organismi di formazione interessati possono scaricare qui la modulistica necessaria al riconoscimento del corso.
Ufficio regionale di riferimento
Struttura assistenza economica, trasferimenti finanziari e servizi esternalizzati
Ufficio Formazione
Loc. La Maladière, 12 - Saint-Christophe
Referenti
Per informazioni scrivere al seguente indirizzo e-mail: u-formazione@regione.vda.it
Tel. 0165527117
Il mediatore interculturale è un operatore sociale, di preferenza immigrato, facilitatore della comunicazione e dei rapporti tra cittadini immigrati, servizi e istituzioni, con competenze socio-educative, una buona conoscenza della lingua e della cultura italiana e della lingua e della cultura dei soggetti cui il servizio è rivolto.L'amministrazione regionale, con DGR n. 2531 del 1° settembre 2006 ha individuato le seguenti competenze professionali del mediatore interculturale:
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gestire l'attività professionale di mediazione interculturale;
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identificare i bisogni specifici e definire le caratteristiche dell'intervento di mediazione interculturale;
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gestire le relazioni con i beneficiari ed i contesti;
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svolgere le attività di mediazione interculturale;
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programmare il servizio di mediazione interculturale, valutarne e migliorarne la qualità.
Il corso di formazione per mediatori interculturali è di 500 ore, di cui 200 di tirocinio e 300 di teoria. Al termine del percorso formativo è previsto un esame per l'ottenimento della qualifica professionale.
Al momento non sono previsti corsi per mediatore interculturale, ma è possibile accedere al percorso per la certificazione delle competenze, con riferimento alla DGR n. 1313 del 9 maggio 2008 e alla DGR n. 2506 del 28 dicembre 2012.
La tata familiare è un operatore che accoglie uno o più bambini (massimo 4) in età compresa tra i tre mesi e i tre anni, presso il domicilio (proprio o della famiglia) o in un luogo terzo appositamente attrezzato, favorendone - in accordo con la famiglia - la crescita, la socializzazione, l'autonomia e lo sviluppo nel rispetto dei tempi individuali. La tata familiare crea opportunità di sviluppo e socializzazione adeguate all'età e al livello psico-fisico del bambino, in collaborazione con i servizi socio-educativi di riferimento. La tata familiare garantisce inoltre l'adeguatezza degli ambienti alle esigenze dei bambini in termini di allestimento, igiene e sicurezza.
L'amministrazione regionale, con DGR n. 3086 del 7 novembre 2007 ha individuato le seguenti competenze professionali della tata familiare:
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gestire l'attività professionale di tata familiare;
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identificare i bisogni e definire le caratteristiche dell'intervento assistenziale ed educativo;
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gestire le relazioni con il beneficiario ed il contesto;
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svolgere attività di accudimento del bambino;
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realizzare attività a valenza educativa;
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mantenere le condizioni di igiene e sicurezza degli spazi utilizzati;
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programmare, valutare e migliorare la qualità del servizio di tata familiare.
Il corso di formazione per tate familiari è di 500 ore, di cui 200 di tirocinio e 300 di teoria. Al termine del percorso formativo è previsto un esame per l'ottenimento della qualifica professionale.
Al momento non sono previsti corsi per tata familiare, ma è possibile accedere al percorso per la certificazione delle competenze, con riferimento alla DGR n. 1364 del 23 agosto 2013.
L'assistente personale è un operatore che si prende cura della persona non autosufficiente, sia essa anziana, disabile o portatrice di patologie invalidanti, anche a sostegno dei familiari, contribuendo a sostenere e promuoverne l'autonomia e il benessere psico-fisico in funzione dei bisogni della persona e del suo contesto di riferimento. L'assistente personale può anche agire in collegamento con i servizi socio-sanitari coinvolti, garantendo una continuità di presenza nella casa della persona e svolgendo attività di assistenza diretta, in particolare nella routine quotidiana (p.e. alzarsi, lavarsi, vestirsi, preparare ed assumere pasti, uscire, …) ed occupandosi della pulizia della casa.L'assistente personale, che interviene a favore della persona adulta disabile, fisica e/o sensoriale, può prestare la sua opera non solo a domicilio, ma anche presso la sede di lavoro del disabile e durante il tempo libero, agendo in base alle indicazioni del beneficiario (suo diretto datore di lavoro), al fine di raggiungere la sua completa autonomia, compensando le difficoltà che incontra, permettendogli di realizzare delle attività, di integrarsi e di partecipare alla vita sociale. L'amministrazione regionale, con DGR n. 142 del 25 gennaio 2008 ha individuato le seguenti competenze professionali dell'assistente personale:
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gestire l'attività professionale di assistente personale;
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identificare i bisogni alla base dell'intervento di assistenza personale;
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gestire le relazioni con le persone beneficiarie dell'intervento di assistenza e con il loro ambiente circostante;
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svolgere attività di accudimento e di aiuto per l'inserimento nella vita sociale di persone con diversi livelli di autonomia;
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mantenere le condizioni di igiene e sicurezza degli spazi utilizzati;
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organizzare il servizio, verificarne e migliorarne la qualità.
Il corso di formazione per assistenti personali è di 120 ore, di cui 40 di tirocinio e 80 di teoria. Sono escluse dal dover frequentare il tirocinio le persone che hanno in corso un contratto di lavoro di assistenza personale.
Al termine del percorso è previsto un attestato di frequenza. In esito all'esame finale verrà rilasciata la certificazione delle competenze professionali acquisite.