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I mieli e la loro promozione
Gli alimenti fino a non molto tempo fa erano legati alle tradizioni, agli ambienti geografici che li originavano e la scelta dei medesimi ricadeva spontaneamente sul prodotto che si coltivava o su quello che era possibile acquistare sul mercato (.. quello delle chiassose colorate bancarelle!) senza preoccuparsi troppo della provenienza visto che "si sapeva essere della zona". Mentre i piatti e la gastronomia hanno riempito libri fin dai secoli passati rendendo famosi i loro autori, i prodotti della terra nati dalle mani del contadino, la loro valorizzazione ed il loro riconoscimento in un mercato allargato, internazionale e ricco di mercanti salgono agli onori della cronaca e catturano l'interesse dei consumatori solo di recente.
Il miele non è certo una eccezione ed anche in Valle d'Aosta si è sempre parlato di miele senza grandi accezioni specificando però quando era prodotto in montagna, si ricordi ad esempio le due strisce di controllo distribuite dal Consorzio Apicoltori tanti anni fa grazie alle quali sui contenitori di miele di montagna veniva applicata la striscia di controllo verde mentre sui mieli della vallata centrale o di bassa quota, veniva applicata la striscia di controllo rossa.
Il miele non è certo una eccezione ed anche in Valle d'Aosta si è sempre parlato di miele senza grandi accezioni specificando però quando era prodotto in montagna, si ricordi ad esempio le due strisce di controllo distribuite dal Consorzio Apicoltori tanti anni fa grazie alle quali sui contenitori di miele di montagna veniva applicata la striscia di controllo verde mentre sui mieli della vallata centrale o di bassa quota, veniva applicata la striscia di controllo rossa.