Le specie botaniche

Diverse comunque le specie botaniche e quindi i relativi pollini che si possono riconoscere nei mieli valdostani; più ricchi quantitativamente di presenze polliniche sono evidentemente i mieli multiflorali che, raccolti sulle fioriture dei prati e dei pascoli di montagna e di alta quota, possono fare registrare più di 30-35 specie botaniche. Tutto ciò rende questi mieli ricchi di profumi e gusti che riescono ad esprimersi con continuità negli anni, anche se evidentemente le condizioni climatiche, i periodi di smelatura, e le zone di raccolta possono influire annualmente sul quadro sensoriale, dando vita a mieli comunque caratteristici che catturano il consumatore e per l'immagine stessa della natura valdostana che li origina. Sono mieli i cui nettari sono raccolti in diversi areali dai prati alle radure, dagli incolti ai luoghi umidi. Gli alveari vengono portati ad altitudini diverse a seconda delle abitudini e dell'esperienza per evitare escursioni termiche estive esagerate il che comprometterebbe il raccolto ed è quindi facile trovare le postazioni estive anche a 1500- 1800 metri. Il periodo di racolta, come per gli altri mieli, è ristretto e compreso tra metà giugno e la prima decade di agosto.
Tra i pollini dominanti vi sono quelli di Leguminosae, Rosaceae, presenze importanti di Borraginaceae, Apiaceae, P.bistorta, Echium sp. e presenza meno importanti o isolate di Fagaceae, Ericaceae, Scrophulariaceae, Crassulaceae.
Tra le forme polliniche indicatrici, che sono cioè caratterizzanti o traccianti di certi mieli anche se non influenti sulle caratteristiche sensoriali, delle nostre produzioni monoflorali si possono ricordare l'Onobrychis v., l'Heliantenum sp., le Apiaceae e pochi altri che, presenti anche in percentuali importanti , possono essere usati per confermare l'origine botanica, cosa peraltro non facile.
Le stesse piante dalle forme polliniche indicatrici sono presenti anche nei mieli monoflorali dove, ad esempio, la predominante di castagno è spesso accompagnata anche da elevate percentuali di Miosotys mentre il miele monoflorale di rododendro non raggiunge quasi mai presenze polliniche superiori al 50% il che, pur mantenendo la predominanza pollinica per la classificazione di miele monoflorale, conferisce profili organolettici più intensi.
In assenza oggi di una norma specifica ma sulla base dei risultati raccolti in più di dieci anni di lavoro si può comunque provare a classificare il miele valdostano ipotizzando la redazione di un documento, prima traccia di un possibile disciplinare, il quale spieghi che per " Miel du Val d'Aoste " si può intendere il prodotto alimentare che le famiglie di api domestiche producono dal nettare di fiori spontanei o coltivati presenti nel territorio della Regione Autonoma Valle d'Aosta e dalle secrezioni provenienti da parti vive di piante o che si trovano sulle stesse, che esse bottinano, trasformano, combinano con sostanze specifiche proprie immagazzinano e lasciano maturare nei favi dell'alveare.

Il " Miel du Val d'Aoste " dovrebbe quindi avere un contenuto in acqua non superiore al 18% ed un contenuto in HMF (Idrossimetilfurfurale)non superiore a 10 mg/Kg, ottenuto esclusivamente per centrifugazione di favi disopercolati non contenenti covata. All'analisi pollinica il "Miele della Valle d'Aosta" presenta pollini in percentuali diverse, a seconda delle sottodenominazioni:

Miele della Valle d'Aosta Rododendro
polline dominante di Rododedron superiore al 20%

Miele della Valle d'Aosta Castagno
polline dominante di Castanea sativa Miller superiore al 90%

Miele della Valle d'Aosta Millefiori di montagna
con prevalenza di Leguminosae, Rosaceae, Ericaceae, Fagaceae Boraginaceae, Umbrelliferae e Polygonaceae in percentuali variabili e non sempre presenti contemporaneamente.


All'analisi organolettica il Miele della Valle d'Aosta si presenta fluido, denso o cristalizzato, con caratteristiche diverse a seconda delle sottodenominazioni:

Rododendro: colore chiaro, odore tenue caratteristico, sapore delicato e poco persistente;

Castagno: colore ambrato con diverse tonalità, odore deciso e aromatico, sapore persistente con retrogusto amarognolo;

Millefiori di montagna: colore da chiaro ad ambra scuro, odore florale a volte più deciso, sapore fruttato, floreale con toni aromatici.

Il miele valdostano si ottiene da famiglie di api presenti sul territorio della Regione Autonoma della Valle d'Aosta che riposano durante il periodo invernale, si sviluppano nel periodo primaverile, producono miele su fioriture tardo primaverili-estive con l'utilizzo prevalente della tecnica del nomadismo spostando gli alveari a quote superiori su fioriture di montagna, o da alveari stanziali. La maggior parte degli apicoltori provvede al posizionamento dei melari quando le famiglie lo richiedono, e generalmente, in condizioni climatiche nella norma, quando gli alveari sono ancora ubicati nella postazione invernale. Pertanto quando si provvede "all'inarpa" delle famiglie verso quote altimetriche superiori, i melari possono già contenere nettare.

 



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