IL MATERIALE ORGANICO
Riciclare la carta contribuisce in misura significativa a ridurre le emissioni di anidride carbonica nell'atmosfera, che sono tra le principali responsabili dell'effetto serra.
CARTA E RICICLO
di Matteo Giglio
Un po' di storia.
La parola carta deriva dal latino (charta) e significa foglio, mentre in altre lingue europee viene adoperata la radice della parola papiro (papier - francese, paper - inglese, papel - spagnolo, papier - tedesco). Gli Egizi disegnavano geroglifici su rotoli di papiro, una specie di canna che cresce lungo le rive del Nilo, ottenuti scortecciandone il midollo, in sottili lamelle, poi sovrapposte, incollate e martellate per farle diventare piatte. Si otteneva così un foglio che veniva fatto asciugare sotto un peso, levigato con la pietra pomice e unto con olio di cedro.
La carta vera e propria è stata inventata da un ministro cinese, Ts'ai Lun, che nel II secolo d.C., usando vecchi stracci, reti da pesca e scorze d'albero, riuscì a fabbricare un materiale adatto alla scrittura. La tecnica della sua fabbricazione è arrivata in Europa, passando attraverso il mondo arabo, soltanto a partire dal XII - XIII sec. In Italia nel 1283, documenti di sicura attendibilità storica, attestano che a Fabriano si fabbricava carta di alta qualità. La vera invenzione italiana è la filigranatura, una sorta di "marca d'acqua", ornamento caratteristico visibile in trasparenza. Ma i cartai italiani hanno non pochi meriti nel processo di perfezionamento della produzione. Essi meccanizzarono la molitura degli stracci (prima eseguita manualmente), la collatura dei fogli con gelatina animale (anziché con colle e succhi vegetali), la creazione e la regolamentazione di diversi tipi e formati di carta. Amalfi, Venezia, Prato, Cividale del Friuli e Fabriano sono state le sedi delle maggiori cartiere, e nei secoli, hanno perfezionato la tecnica di fabbricazione, rendendo la carta più resistente e più bianca.
Il sopravvento di questo materiale, come supporto per la scrittura, è comunque contestuale all'invenzione e alla diffusione della stampa a caratteri mobili a metà del XV secolo. Senza la carta, la stampa - che consentiva la riproduzione meccanica di un testo in centinaia di migliaia di esemplari - non sarebbe mai diventata un veicolo di diffusione della cultura scritta, cioè uno strumento di comunicazione molto più potente e capillare di quanto fosse consentito dai supporti dei testi scritti nel mondo antico e medievale. La stampa è stata uno strumento indispensabile per l'alfabetizzazione delle masse. Senza la stampa a caratteri mobili, anche la carta non avrebbe mai avuto la diffusione che ha oggi, e non solo nel campo della parola scritta, ma in molti altri usi a cui si prestava un foglio di carta. Prima della carta, la scrittura si era avvalsa di molti altri supporti: la pietra scolpita, il papiro, la mattonella d'argilla, le tavolette spalmate di cera, etc.
Curiosità.
750 d.C. È stato un prigioniero cinese, cartaio, a insegnare agli Arabi la tecnica di fabbricazione della carta diffusasi poi in Spagna.
1550 Primo esempio di imballaggio usa e getta. I produttori di carta tedeschi usavano carta di qualità inferiore, stampata a disegni, per avvolgere i prodotti di carta di qualità migliore.
Caratteristiche e impiego.
La carta è un prodotto formato da un sottile strato di fibre di cellulosa intrecciate e da varie sostanze aggiuntive (collanti, coloranti, sostanze minerali). La materia prima della carta è dunque il legno ricavato dagli alberi. La carta è facilmente infiammabile e altrettanto facilmente si umidifica; è fragile e ingiallisce all'aria.
Inizialmente la carta si produceva con processi manuali e la materia prima era costituita da stracci, triturati, macerati e sbiancati. Solo nell'800 il legno incomincia ad essere impiegato a questo scopo, ottenendo carta da una miscela contenente il 60% di segatura (pasta di legno) e il 40% di pasta di stracci. Più tardi si riuscì ad estrarre dai vegetali la cellulosa e ad ottenere così una carta più bianca e robusta.
Moderni processi industriali di produzione della carta non si discostano fondamentalmente da questo modello, se non per il fatto che sono stati meccanizzati, automatizzati e utilizzano additivi quali colle, resine, polveri, coloranti. Il tutto per ottenere una gamma infinita di carte diverse, partendo però dalla cellulosa: una pasta ricavata dal legno di alberi a crescita rapida, triturato e liberato dalla lignina, la sostanza che conferisce al legno durezza e rigidità. Per liberare il legno dalla lignina si usano vari sistemi, che danno luogo a paste di tipo diverso: cellulosa pura, pasta chimica, pasta meccanica, da cui dipendono la qualità e le prestazioni della carta che si otterrà.
La resa del legname utilizzato nella produzione di cellulosa è bassa: per produrre una tonnellata di carta ci vogliono da 2,0 a 2,5 tonnellate di legname. Solo il 41% della cellulosa utilizzata proviene da fibra di legno. Il resto è fibra riciclata o d'altre colture, come paglia e bambù.
Per produrre la carta, oltre alla cellulosa, si possono utilizzare riso, lino, cotone, seta, stracci, mais, luppolo, alghe ed altri materiali naturali.
Gli imballaggi di carta.
Il consumo annuo di carta e cartone in Italia è stato di circa 11 milioni di tonnellate nel 2002, vale a dire 188 kg. per abitante all'anno, compresi i consumi dell'industria. Di questi, più di 4 milioni di tonnellate sono costituiti da carta e cartone da imballaggio. La parte più cospicua della produzione è costituita da cartone ondulato, seguito da cartoncino per astucci pieghevoli e dalla carta utilizzata per sacchi e sacchetti. Questo materiale può presentare caratteristiche molto diverse tra loro, ovvero essere:
· resistente, carta da pacco;
· fragile, carta da giornale;
· filtrante, la bustina del the;
· oleata o cerata, quella per alimenti;
· morbida, i fazzolettini di carta;
· assorbente, i pannolini.
Ri-produrre carta.
La carta è un prodotto di natura organica: la materia prima da cui si ricava è il legno e la carta riciclata. L'avvio a riciclo di carta e cartone consente di risparmiare risorse ed energia.
Il riciclo di oltre 1,6 milioni di tonnellate di materiali cellulosici ha ridotto fortemente l'emergenza rifiuti nelle aree ove si era in passato manifestata. Non solo, il riciclo ha anche contribuito in misura significativa a ridurre le emissioni di anidride carbonica (CO2) nell'atmosfera, che sono tra le principali responsabili dell'effetto serra. Secondo uno studio sull'impatto ambientale dei sistemi di raccolta differenziata, realizzato da Ambiente Italia, il riciclo di una tonnellata di carta e di cartone determina un risparmio di circa 210 kg CO2 eq. Questa stima è la risultanza della differenza tra le emissioni generate dalla produzione di carta e cartone utilizzando come materia prima la carta da macero, e quelle che sarebbero state generate utilizzando fibre vergini.
Anche il mancato smaltimento in discarica produce un sensibile risparmio delle emissioni di anidride carbonica nell'atmosfera, pari a ben 1.098 kg CO2 eq. In una parola, per ogni tonnellata di prodotti cellulosici avviati a riciclo si realizza un taglio di ben 1.308 kg CO2 eq.
Riportati questi dati alle reali proporzioni della raccolta differenziata nel nostro paese si verifica che la riduzione di potenziali emissioni nocive per l'atmosfera raggiunge un totale di ben 1,9 milioni di tonnellate, pari a circa lo 0,37% di tutte le emissioni di CO2 eq. italiane. Per avere una riduzione delle emissioni di pari peso, bisognerebbe bloccare completamente tutto il traffico su strada - auto, camion, mezzi pubblici compresi - per 6 giorni e 6 notti!
Il processo del riciclo.
Sono i recuperatori della carta a farne, sempre più spesso, anche la raccolta. Questo accade soprattutto presso i grandi produttori da macero (tipografie, distributori di giornali, supermercati, banche, uffici, ecc.), che divengono recapito per il conferimento della carta raccolta da imprese pubbliche e private di igiene urbana. Mentre Comieco, il Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base cellulosica, si occupa di organizzare, coordinare e promuovere la raccolta.
La selezione della carta, da cui si ottiene il macero, è per lo più svolta dagli operatori del recupero, che nel comparto specifico di carta e cartone sono chiamati cartacciai.
La selezione ordinaria è un processo meccanico, mentre quella spinta viene fatta a mano, facendo scorrere la carta sopra un nastro trasportatore. Operatori manuali, opportunamente addestrati, prelevano ciascuno una tipologia di carta e la depositano quindi in contenitori separati.
Alle operazioni di selezione segue l'adeguamento volumetrico, ossia la pressatura e legatura in balle della carta selezionata. La carta da macero non è, ovviamente, tutta uguale. Il suo valore, sia tecnico che economico, aumenta quanto più definita è la selezione per tipologia e qualità: ci sono circa 60 diversi tipi di macero!
Il processo del riciclo vero e proprio inizia con uno spappolatore che trita e trasforma tutto in poltiglia con l'aggiunta di acqua calda. Questo impasto viene filtrato per eliminare le impurità più grossolane e posto in un depuratore che separa la pasta di cellulosa da altre scorie. Alla pasta proveniente dalla carta di recupero viene mescolata la cellulosa vergine, in proporzioni diverse a seconda dell'utilizzo futuro.
I prodotti del riciclo.
Qualsiasi tipo di carta può essere prodotta con carta riciclata. Sia la carta per usi grafici di alta qualità, carta da disegno o per fotocopie, che quella per la produzione dei giornali può essere realizzata con il 100% di carta riciclata. Non solo, gli scatoloni di cartone, il cartone ondulato, la carta da pacchi e i vassoietti per uova, frutta e verdura sono realizzati con carta da riciclo.
Riprodurre carta consente anche un risparmio di risorse. Quando la carta di fibra riciclata non ha più la consistenza indispensabile per produrre altra carta, può essere utilizzata come combustibile per produrre energia. La stessa funzione può avere quella sporca di terra e alimenti, che finisce nel rifiuto indifferenziato. La carta è un materiale combustibile con un buon potere calorifico. Si tratta, infatti, di fibra derivata dal legno.
Cosa differenziare.
Per quanto concerne la raccolta differenziata, è opportuno sottolineare che è estesa a tutti i tipi di carta, incluso quella per usi grafici, carta da disegno o per fotocopie, e quella per la produzione dei giornali. Pertanto si segnala che vanno raccolti in maniera differenziata i seguenti prodotti:
· sacchetti di carta;
· cartoni;
· scatole per alimenti, detersivi e scarpe;
· fascette di carta dei vasetti di yogurt e bevande;
· giornali e riviste, libri, quaderni e opuscoli.
La carta sporca di terra o di alimenti non va conferita nei contenitori della raccolta differenziata, perché contamina la carta riciclabile. Va dunque gettata con i rifiuti indifferenziati (secco non riciclabile).
Lo sapevate che…
· Quasi il 90% dei quotidiani italiani viene stampato su carta riciclata.
· Quasi il 90% della scatole per la vendita di pasta, calzature e altri prodotti di uso comune sono realizzate in cartoncino riciclato.
· Il 100% delle scatole per prodotti più fragili o voluminosi sono realizzate in cartone riciclato.
· Per ogni tonnellata di prodotti cellulosici avviati a riciclo si realizza un taglio di ben 1.308 kg CO2 eq. che, riportati alle reali proporzioni della raccolta differenziata nel nostro paese nel 2002 hanno fatto risparmiare potenziali emissioni nocive per l'atmosfera, equivalenti al blocco totale di tutto il traffico su strada - auto, camion, mezzi pubblici compresi - per 6 giorni e 6 notti!
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