Il progetto
AUGUSTO
ROLLANDIN
Presidente
della Regione
autonoma
Valle d'Aosta
Il 15 ottobre 2000 ha segnato la vita dei valdostani. Alcuni hanno sofferto per la perdita di persone care.
Tanti hanno subito danni, per fortuna solo materiali, ma comunque dolorosi.
Tutti hanno collaborato a lenire le sofferenze e a ricostruire quello che era distrutto.
I giorni successivi a quella data saranno ricordati per la grande solidarietà che ha attraversato i nostri borghi, aiutando chi aveva bisogno.
I Sindaci dei paesi colpiti, i volontari, i tecnici, le imprese, tutti insieme hanno lavorato per ripristinare le strade interrotte e i servizi, pulire dal fango le case o ricostruirle se distrutte, realizzare nuovi argini e consolidare frane.
A Natale del 2000 la neve, ricoprendo tutto, dava un'immagine serena e gioiosa della nostra regione, accogliendo i turisti che si affollavano nelle località sciistiche.
In quegli stessi giorni si decise che la protezione civile, che stava comunque dando il meglio di sé, doveva essere ulteriormente migliorata e potenziata.
Si prese nota delle carenze e delle inefficienze, si fece tesoro dell'esperienza che sul campo veniva, giorno dopo giorno, acquisita per far evolvere il sistema.
Oggi, i volontari sono diventati parte integrante e fondamentale di questo sistema, è stata avviata una rete di allertamento per rischi idrogeologici e, da qualche mese, è stata messa in funzione la Cus, Centrale Unica di Soccorso.
Nella Centrale, gli operatori del 118, dei vigili del fuoco, del corpo forestale valdostano e del soccorso alpino lavorano fianco a fianco per rispondere con rapidità e in modo coordinato alle richieste di assistenza.
Da quel terribile ottobre, la protezione civile valdostana è stata chiamata più volte ad intervenire in Italia e nel mondo, per la sua professionalità e efficienza, sempre più di alto livello.
E i progetti di sviluppo non sono terminati. Sono infatti in programma per i prossimi anni ulteriori investimenti per l'evoluzione del sistema regionale di protezione civile per garantire una sempre maggiore sicurezza a cittadini e turisti, senza cancellare la memoria del passato.
MARCO
VIERIN
Assessore
alle Opere pubbliche,
Difesa del Suolo e Edilizia
residenziale pubblica
della Regione autonoma
Valle d'Aosta
Il ricordo di quanto accaduto dieci anni fa è per i valdostani particolarmente intenso, commovente e ancora oggi doloroso.
Oggi, l'esperienza, che mi ha visto coinvolto in quei giorni nell'attività di coordinatore dei soccorsi nell'ambito del Centro Operativo Comunale del mio paese, mi permette di meglio comprendere, come responsabile dell'Assessorato competente in difesa del suolo, come sia necessario poter contare su di un efficiente sistema regionale di protezione civile e di difesa dai rischi idrogeologici basato sulla previsione e sulla prevenzione .
E' importante ricordare che la strategia regionale prevede di impedire che si vada a costruire nelle aree a maggior rischio, di pianificare gli interventi di protezione civile e di realizzare opere di difesa dai dissesti e, dove non dovessero essere sufficienti, di impostare anche eventuali interventi di delocalizzazione.
Una delle più significative realizzazioni è l'attivazione del Centro Funzionale regionale che ha il compito di avvisare, con un congruo anticipo e tramite la Protezione Civile, i Comuni sui rischi derivanti da condizioni meteo avverse e, attraverso appositi bollettini, supportare i Centri Operativi Comunali e gli altri organi di Protezione civile della Regione nelle azioni di protezione da intraprendere.
Sono convinto che tanto è stato realizzato dal 15 ottobre 2000, ma il ricordo del passato dimostra che la sicurezza totale non potrà mai essere raggiunta e che il lavoro non finisce mai: il sistema delle conoscenze e dell'allertamento è in continua crescita, seguendo il progresso scientifico, così come si evolvono le tecniche di realizzazione delle opere di protezione che devono tenere sempre in maggiore conto anche gli aspetti ambientali.
Per questo motivo, questa ricorrenza deve essere utile anche ai giovani, sia nel ricordo che nella conoscenza del territorio dove si vive.
E' dunque compito dell'Amministrazione, anche in questo triste anniversario, promuovere la “cultura del rischio” affinché, dall'esperienza da noi vissuta, si sappiano trarre le giuste indicazioni per ottenere le condizioni di vita le più sicure possibili.
10 settembre 2010 - L'alluvione in Valle d'Aosta 10 anni dopo