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XII edizione del Cervino CineMountain Festival: festival internazionale del cinema di montagna
Dal 24 luglio al 2 agosto 2009, si è svolta a Breuil-Cervinia e a Valtournenche, la XII Edizione del Cervino CineMountain, manifestazione organizzata dall'Associazione Culturale Strade del Cinema e dal Comune di Valtournenche, con il sostegno dell'Assessorato regionale del turismo. Sono stati 31 i film in concorso, e tante le iniziative parallele, come Antropomount, una finestra sull'antropologia visuale di un popolo di montagna della terra, dedicata all'Atlas e ai popoli del Maghreb. Durante la manifestazione, in collaborazione con la Cervino s.p.a., si è celebrato il 70° anniversario della funivia del Plateau Rosa e, nell'ambito di Espace montagne, si sono svolti molti incontri editoriali e le "Interviste Verticali" con ospiti come Alberto Gnerro e Silvio "Gnaro" Mondinelli. Si è parlato poi di "Alpinismi" con Simone Moro, Hervé Barmasse ed Enrico Camanni e per gli sportivi ha avuto luogo lo "Street Boulder Contest". Tra gli eventi anche quattro serate di musica live al Club Bianconiglio di Breuil-Cervinia, con la partecipazione di Irene Grandi. Durante la cerimonia di premiazione, che si è svolta con il patrocinio della Presidenza del Consiglio della Regione Autonoma Valle d'Aosta, sono stati proclamati i film vincitori della XII edizione del Cervino CineMountain: il "Grand Prix des Festivals 2008-2009" è andato al film francese "Dolma du bout du monde" di Véronique, Anne e Erik Lapide. Il premio Speciale della Giuria - composta da Amanda Sandrelli, Luca Maspes, Jean Troillet, Joan Salarich e Françoise Foucault - scelto all'unanimità, è stato vinto da "Grozny dreaming" di Mario Casella e Fulvio Mariani. L'Assesso-rato territorio e ambiente, per la prima volta quest'anno, ha riservato un premio speciale al film che si è distinto per aver trattato il rapporto uomo-ambiente facendo emergere temi sulla sostenibilità. Il film che si è aggiudicato il "Prix EcoMountain 2009" è stato "Prezzemolo, sensa pile e sensa curent eletrica" dei piemontesi Sandro Gastinelli e Marzia Pellegrino. La storia raccontata è quella di Mario Collino, detto "Prezzemolo" che va nelle piazze a far divertire i bambini con i suoi giochi d'antan fatti con materiali di recupero.

SuperAlp! Una traversata sostenibile delle Alpi
L'Assessorato territorio e ambiente ha organizzato nel mese di giugno, con il Segretariato Permanente della Convenzione delle Alpi, l'arrivo a Gressoney-La-Trinité della terza edizione di SuperAlp!, la traversata sostenibile delle Alpi, volta quest'anno alla scoperta dell'acqua. Al progetto hanno collaborato il Ministero per l'Ambiente e la Salute della Baviera, il Ministero sloveno per l'ambiente e la pianificazione territoriale e la Provincia di Belluno, oltre all'Assessorato territorio e ambiente e al BIM della Valle d'Aosta, con il supporto dell'Ufficio Federale svizzero dello Sviluppo Territoriale, della Provincia Autonoma di Trento, della Regione Carinzia e dell'Ufficio per le Foreste, la Natura e il Paesaggio del Principato del Liechtenstein. Per dieci giorni un gruppo di giornalisti appartenenti a testate di spicco a livello mondiale ha attraversato l'arco alpino utilizzando mezzi di trasporto sostenibili. Il gruppo ha percorso più di 1600 km tra Slovenia, Austria, Germania, Liechtenstein, Svizzera e Italia in treno, bicicletta, bicicletta elettrica, autobus e a piedi. Attraverso questa iniziativa si è voluto dimostrare che è possibile muoversi nelle Alpi con mezzi sostenibili facilmente disponibili, un messaggio che oggi riveste un ruolo particolarmente importante di fronte ai mutamenti climatici. Il progetto ha inoltre consentito di far conoscere la Convenzione delle Alpi, un insieme di strumenti per lo sviluppo sostenibile di un unico territorio diviso fra otto Stati, caratterizzato da peculiarità culturali, opportunità e problematiche comuni. Ancor più di un viaggio nello spazio alpino, l'edizione 2009 di SuperAlp! si è proposta come un viaggio alla scoperta dell'acqua nelle sue diverse forme - ghiacciai, laghi, fiumi, sorgenti, canali - ed in relazione ai diversi utilizzi: acqua ai fini energetici, agricoli, ricreativi, di trasporto, etc. La carovana è partita da Bovez, sorgenti del Soca/Isonzo, e si è spostata via via lungo l'arco alpino toccando i più importanti corsi d'acqua quali la Drava, il Piave, l'Adige, il Reno, l'Adda, il Ticino, il Sesia, così come i laghi di Costanza, di Como, Maggiore, d'Orta. Durante le varie tappe, il gruppo ha avuto occasione di conoscere le esperienze che fanno vivere la Convenzione delle Alpi a livello regionale e locale. SuperAlp! si è inserita nell'opera di "territorializzazione" della Convenzione, priorità del Segretario generale della Convenzione Marco Onida, che ha preso parte personalmente alla traversata. La traversata sostenibile delle Alpi è giunta domenica 28 giugno a Gressoney-La-Trinité.

Due nuovi master universitari
Si segnala l'attivazione per l'A.A. 2009/2010 di due Master universitari relativi all'ambiente e al territorio. Si tratta dei Master in:
- Sviluppo Sostenibile e Promozione del Territorio dell'Università degli Studi di Torino
(http://www.masp.formazione.corep.it/masp09/);
- Tecniche per la Progettazione e la Valutazione Ambientale del Politecnico di Torino
(http://www.meia.formazione.corep.it/meia09/).
Il primo Master (Sviluppo Sostenibile e Promozione del Territorio) offre, in un'ottica internazionale, strumenti di analisi storica, sociologica, ecologica, economica, giuridica, urbanistica e politica per lo studio del territorio e delle imprese e per la formazione e riqualificazione di esperti e professionisti delle istituzioni pubbliche e private dediti all'ideazione, esecuzione e valutazione dei progetti di sviluppo sostenibile locale. Il Master, che prenderà avvio il 17 novembre 2009 e si concluderà a Ottobre 2010, prevede 448 ore di didattica frontale e 250 ore di stage. La scadenza delle iscrizioni è il 15 Ottobre 2009. Il secondo Master (Tecniche per la Progettazione e la Valutazione Ambientale), giunto alla XX edizione, forma esperti in grado di utilizzare le principali tecniche per la progettazione di interventi di difesa, per la gestione del territorio, consapevoli dei principi di sostenibilità, per la valorizzazione della qualità ambientale e per la valutazione degli effetti ambientali di progetti, piani e programmi.Il Master prenderà avvio il 26 Ottobre 2009 e si concluderà a Settembre 2010. Prevede 533 ore di didattica frontale e 800 ore di stage. La scadenza delle iscrizioni è il 29 Settembre 2009. Entrambi i Master saranno presentati per l'approvazione e il finanziamento al Bando Master della Regione Piemonte (Fondo Sociale Europeo). Ulteriori informazioni sui Master COREP possono essere consultate sul sito www.formazione.corep.it o richieste alla Segreteria Master COREP (tel. +39 011 0905107 - e-mail formazione@corep.it).

Le thermomètre du Mont Blanc
L'organisation internationale proMont-Blanc œuvre pour la protection transfrontalière du massif du Mont-Blanc. Elle a notamment mis au point et testé, le "Thermomètre du Mont-Blanc". Il s'agit d'une série d'indicateurs qui permet de mesurer l'état de santé du massif alpin du point de vue de la durabilité. Ce thermomètre doit aider les décideurs, les associations, les acteurs économiques et les citoyens à comprendre quelles sont les mesures qui contribuent au développement durable et quels sont les correctifs qui doivent être appliqués.
Le projet pilote et le rapport de synthèse transfrontalier désormais disponible "Thermomètre du Mont-Blanc" ont pu être mis en œuvre grâce au soutien de l'Association for Conservation EOG, du programme alpin européen du WWF et des entreprises Grivel et Patagonia. Le rapport est actuellement disponible en français mais va être traduit dans d'autres langues.
Pour en savoir plus, consultez le site de l'organisation proMont-Blanc: www.pro-mont-blanc.org.
Le "Thermomètre du Mont-Blanc" se trouve dans la section projets.

V Congrès mondial d'éducation relative à l'environnement: "Vivre ensemble sur terre"
Le thème du congrès " Vivre ensemble sur terre " invite à contribuer au plus important projet de notre humanité contemporaine: celui d'apprendre à mieux habiter la Terre, cette "maison" partagée entre nous les humains et aussi avec les autres formes de vie. Les changements climatiques, tout comme la contamination des sources d'eau potable, l'accumulation des déchets ou l'érosion de la biodiversité, sont des questions environnementales d'une très grande complexité, dont témoignent les controverses qu'elles soulèvent. Elles doivent être envisagées dans une perspective globale. La détérioration des écosystèmes va de pair avec l'augmentation des problèmes de santé et des conflits sociaux. Plus que jamais, l'éducation relative à l'environne-ment a un rôle majeur à jouer. Elle vise le développement d'une citoyenneté informée, critique, éclairée et compétente, capable d'innovations et d'influence politique pour la résolution de problèmes et pour l'avènement de sociétés écoresponsables. Cette rencontre internationale avait pour but celui de permettre aux participants de cibler les défis contemporains qui se posent en éducation relative à l'environne-ment et d'envisager des approches et des stratégies pour les relever. Le choix des thèmes fait référence aux trois sphères d'interaction à la base du développement des personnes et société : la sphère du rapport à soi, celle du rapport à l'autre (humain et autre qu'humain) et celle du rapport à l'environnement, notre Oïkos. Ces thèmes ont été choisis dans une perspective de complémentarité avec ceux des congrès précédents et tiennent compte des résultats des diverses consultations menées par les coresponsables du congrès. L'ensemble des 12 thèmes retenus a offert un large éventail de possibilités de participation.

1. Les relations entre l'écologie et l'économie : l'enjeu de la viabilité
Les travaux de cette niche thématique ont exploré comment l'éducation relative à l'environne-ment peut contribuer à comprendre et à transformer les liens entre ces deux modes d'appréhen-sion du monde. Vivre dans cette maison commune nous amène à prélever, transformer, produire, échanger, consommer et finalement, à disposer de la matière même dont est constituée la Terre. Comment traiter des problématiques qui en résultent : changements climatiques, épuisement et concentration des ressources, exploitation, maldéveloppement, perte de biodiversité, pollutions, ressourcisme, risques d'aliénation entre nous et avec la Terre, etc. dans une perspective éducative ? Comment aborder l'analyse critique et la mise en œuvre des solutions proposées : agriculture soutenue par la communauté, biorégionalisme, certification biologique, commerce équitable, décroissance, développement durable, économie sociale, écotourisme, écologie industrielle, fonds verts et éthiques, gestion du cycle de vie, etc. ?

2. Les questions d'équité socio-écologique
Sur Terre, sociétés et divers groupes sociaux ont des points de vue différents sur les réalités et les problématiques environnementales. De plus, certaines sociétés et certains groupes sociaux sont davantage affectés par les problèmes environnementaux. Les travaux de cette niche thématique ont abordé l'éducation relative aux enjeux environnementaux liés aux questions de genre, de race, de classe, de pauvreté, de justice. Ces questions font appel à l'engagement critique des éducateurs à promouvoir la prise de conscience des divers problèmes d'équité socio-écologique et la mobilisation en faveur des transformations sociales (politiques, économiques, culturelles, etc.) qui s'imposent. De telles questions d'équité se posent également en ce qui concerne le rapport aux diverses formes de vie autres qu'humaine. Quelle contribution l'éducation relative à l'environne-ment peut-elle apporter à cet effet?

3. La santé environnementale
La santé de la Terre et celle de ses habitants sont solidaires. Les travaux de cette niche ont porté sur les liens étroits entre la santé humaine et celle des écosystèmes. Non seulement s'agit-il de prévenir, de traiter et d'éradiquer les maladies et dysfonctions, mais aussi d'assurer les conditions de bien-être et d'équilibre. Aborder en ce sens les questions de la qualité de l'eau, de la sécurité et souveraineté alimentaires, des choix agro-alimentaire, des biotechnologies, des diverses formes de contamination, fait notamment appel à l'approche écosystémique, mais aussi à la créativité pour inventer et pour mettre en place des projets alternatifs : l'agriculture urbaine, les initiatives du " slow food ", les technologies de traitement de l'eau, etc.

4. Les défis urbains
En ce début du XXIe siècle, plus de la moitié de la population humaine sur Terre vit dorénavant en ville. La vie urbaine comporte des avantages et soulève des défis spécifiques. Comment l'éducation peut-elle contribuer à relever les défis que posent par exemple l'urbanisation et les modes de vie que cela entraîne? Comment peut-elle contribuer à résoudre les problèmes de gestion des ressources (eau, énergie, déchets, etc.), d'aménagement, de transport, de sécurité, etc.? Comment l'éducation peut-elle être associée à la création de milieux sains et conviviaux, propices à la paix sociale et à la solidarité? Qu'en est-il du croisement entre nature et culture en ville?

5. L'écologisation des institutions d'enseignement supérieur
Au sein des institutions d'enseignement supérieur, les activités d'enseignement, d'appren-tissage et de recherche de plus en plus spécialisées transforment notre conception du monde, notre rapport au monde et contribuent aussi à transformer notre maison de vie partagée. Inversement, les collèges et les universités ainsi que les activités qui y ont cours sont aussi influencés par les transformations du monde où ils s'insèrent. Qu'en est-il de l'écologisation de ces établissements? Les travaux de cette niche thématique ont traité d'enjeux stratégiques et pédagogiques tels que les politiques institutionnelles, les choix curriculaires, la formation des enseignants, les pratiques de gestion et d'aménage-ment, etc. Qu'en est-il de la prise en compte de l'environnement dans les programmes et la pédagogie de ces établissements? Les universités ou les instituts pédagogiques assument-ils leur rôle de former des enseignants capables et désireux de prendre en compte le rapport à l'environne-ment dans leur pratique éducative?

6. L'école au sein de sa communauté
Les 10 à 12 années d'école constituent une importante médiation entre le " vivre ensemble " de la maison familiale et le " vivre ensemble " au sein de la grande maison partagée, la Terre. Comment le rapport au monde est-il abordé durant les années de l'éducation préscolaire, primaire et secondaire? Comment favoriser et renforcer la création de liens entre l'école, la communauté et la société afin d'induire ou d'enrichir une dynamique d'éducation ancrée dans le milieu de vie? Comment améliorer la pertinence des apprentissages scolaires et stimuler le développement d'une écopédagogie? Quelles sont les voies de développement professionnel continu en éducation relative à l'environne-ment pour les enseignants et les autres éducateurs? Comment les jeunes peuvent-ils s'engager de manière critique et authentique dans une démarche éducative afin de connaître, de comprendre, d'apprécier, de soigner et de transformer le monde auquel ils appartiennent?

7. L'éducation sociocommunautaire
Pour apprendre à vivre ensemble sur Terre, à l'échelle de la communauté, des collectivités locales ou à l'échelle de plus grands ensembles socio-écologiques comme les biorégions, les démarches éducatives se déploient dans une grande diversité de contextes et d'organisations, outre le milieu scolaire. Les questions socio-écologiques invitent à élaborer et à partager des savoirs et des savoir-faire associés à des environnements et des défis particuliers. L'éducation relative à l'environ-nement trouve ainsi de très nombreux créneaux de déploiement dans les milieux non formels, au sein des organisations communautaires et des autres lieux d'action sociale. Comment l'éducation relative à l'environne-ment peut-elle s'arrimer à des projets d'action sociale? Comment enrichir l'éducation des adultes d'une dimension environnementale? Quel rôle les medias jouent-ils ou peuvent-ils jouer à cet effet?

8. L'interprétation du patrimoine
L'histoire de la vie sur Terre, incluant la vie humaine, inscrit chaque être et chaque société au sein d'un héritage considérable, complexe et hautement diversifié. Ce patrimoine est aussi une composante de l'environnement, du milieu de vie, de notre " maison partagée ". Un nombre grandissant d'initiatives en éducation relative à l'environnement ont lieu dans les musées d'histoire naturelle (comme les zoos, les aquariums, etc.), dans les parcs, dans les écomusées et les autres institutions où se développe une riche expertise d'interprétation du patrimoine naturel, mais aussi du patrimoine construit, historique, artistique, etc. De quelle façon le rapport à l'environnement y est-il considéré? Comment harmoniser la gestion de telles institutions avec leur message éducatif concernant le rapport à l'environne-ment? Les musées, les parcs et autres institutions d'interpréta-tion peuvent-ils contribuer à une approche multi ou interdisciplinaire de l'environnement : sciences, art, histoire, etc. ? Comment évaluer l'action éducative dans un contexte d'interprétation?

9. Le savoir et les pratiques autochtones
La Terre met au monde et soutient une très grande diversité biologique, étroitement liée à la diversité culturelle des peuples. La diversité des maillages entre nature et culture se traduit en une foule de savoirs, de pratiques et de réalisations pour habiter la Terre : agriculture, chasse, cueillette, pêche, cuisines, langues, mœurs, habitations, modes de déplacements, etc. Ce thème invite à se pencher sur la dimension éco-culturelle du rapport à l'environ-nement. Il invite à explorer les relations entre les peuples, les territoires et les paysages, vers les " paysages intérieurs ". Comment l'éducation relative à l'environne-ment peut-elle aborder la diversité des modes de rapport au savoir, de narration et d'insertion dans le monde? Comment peut-elle prendre en compte les liens étroits entre l'héritage culturel, la culture, l'apprentissage, le savoir et l'agir?

10. L'éthique, la philosophie environnementale et les visions du monde
Au quotidien, vivre sur Terre nous engage dans une diversité de relations qui font appel à des choix éthiques plus ou moins réfléchis et délibérés. Notre manière de vivre sur Terre est toujours informée par une philosophie de l'environnement et par une certaine vision du monde que nous avons apprises, qui nous ont été transmises, que nous reconstruisons et qui sont au cœur de nos pratiques éducatives de manières plus ou moins explicites. Les travaux de cette niche thématique ont porté sur les liens entre l'éducation relative à l'environne-ment et l'éthique, la philosophie environnementale et les visions du monde. Quelles avenues pédagogiques devrait-on privilégier, explorer : approches expérientielle, participative, systémique, etc.? Quels liens y a-t-il entre éthique et praxis?

11. L'art : imaginaire, créativité et signification
Pour les êtres humains, vivre sur Terre donne lieu à des productions chargées de sens et d'esthétique au-delà des seules questions utilitaires : arts premiers, art aborigène, arts traditionnels, beaux-arts, arts et métiers, artisanat, art populaire, art contemporain, etc. L'art est une forme de rapport au monde, souvent avec la matière de la Terre, comme il est aussi une forme d'expression du rapport au monde. L'éducation relative à l'envi-ronnement invite à aborder la dimension esthétique du rapport à nos milieux de vie, de même que la dimension symbolique qui s'expriment à travers divers modes de production artistique : arts graphiques, cinéma, danse, installations, littérature, musique, théâtre, etc. Comment stimuler le développement d'une sensibilité environnementale et le déploiement du potentiel créatif des personnes à travers une démarche artistique? Comment intégrer l'apprentissage des arts et l'expression artistique en éducation relative à l'environnement?

12. L'identité écologique
Partout sur Terre, la constitution de l'identité personnelle et culturelle comporte une composante écologique plus ou moins refoulée, explicitée ou valorisée. Les identités sont construites et évoluent, dans un réseau de relations avec le monde où nous vivons. L'expérience de la nature, des êtres et des choses est ainsi au fondement de notre identité écologique, c'est-à-dire de la perception de soi et de notre société dans le monde et de nos modes d'interactions avec l'environne-ment. Qu'en est-il du processus d'écoformation chez l'enfant, l'adolescent, l'adulte? Quelles expériences du monde l'éducation relative à l'environ-nement peut-elle favoriser afin de contribuer à la réflexion sur le processus identitaire et à la construction ou reconstruction de l'identité écologique, individuelle et collective? Quels liens y a-t-il entre l'identité et l'agir environnemental? Comment l'action éducative sur la question identitaire du rapport au monde, dans un contexte de mouvances et de migrations, peut-elle induire des conduites écologiquement et socialement responsables?

La partie didactique du congrès a été concentrée dans la soirée du 10 mai, et tout au long des trois jours suivants (11-13 mai). Le système utilisé, à mon avis pratique et intéressant, a été celui d'alterner des moments de conférence plénière (surtout au début et à la fin du congrès) avec plusieurs activités divisées par niches thématiques, dans lesquelles on a eu l'opportunité de choisir la présentation la plus intéressante pour chaque participant parmi les nombreuses qui avaient lieu en même temps dans les différentes salles du Palais de Congrès. En particulier j'ai suivi les thèmes liés aux niches " Défi urbain " et " Identité écologique ", qui ont offert la possibilité de m'approcher à des expériences internationales sur ce sujet.
Je signale également que comme Assessorat au territoire et à l'environnement on a contribué avec la présentation d'un poster ayant pour titre : " L'environne-ment de haute montagne : un milieu sensible aux changements de climat et peu connu ".
La présentation a été conçue de façon de permettre aux congressistes intéressés de poser des questions au sujet de l'expérience présentée et de créer un échange d'opinion intéressant.

Paolo Bagnod

   
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