La prima edizione del Festival ha raccontato le parole dell’esilio a oltre 4000 persone (Casa di Babel), mentre la Libreria Agorà ne ha ospitate oltre 10.000. Il Festival è stato preceduto da un evento autunnale tenutosi nella suggestiva cornice del Castello di Sarre (AO) in cui sono stati presentati la missione interdisciplinare e il tema di Babel, accompagnati dalla musica di Lucio Dalla e dalle letture Marco Alemanno.
Voluto e organizzato dall’Assessorato Istruzione e Cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta, la manifestazione è stata un momento di incontro e di confronto su grandi tematiche di attualità e in particolare sull’esilio, condizione complessa ed esperienza universale, oltre che strumento di ogni potere, da sempre, per eliminare il confronto di idee. Sono molteplici i modi di essere esiliati. Compreso quello di esiliati volontari. La parola, come strumento di conoscenza e creativitàè, a seconda dei casi, causa, espressione, metafora e oggetto stesso dell’esilio. Il Festival ha presentato parole, musica e immagini di esili (compreso quello della parola stessa) e di esiliati.
I valdostani, ma anche i turisti presenti in Valle d’Aosta per le festività, hanno avuto la possibilità di partecipare in prima persona a dibattiti con personaggi quali Forattini, il filosofo Massimo Donà, Mogol, i giornalisti e scrittori Marcello Veneziani e Stefano Zecchi, gli scrittori Tahar Ben Jelloun, Lorenzo Pavolini ed Enrica Bonaccorti, il giornalista Attilio Romita, condotti con grande vivacità da Arnaldo Colasanti. Questi importanti nomi hanno permesso alla manifestazione di entrare, già alla sua prima edizione, nel circuito nazionale dei grandi festival.