AMBIENTE
Conclusa la parte valdostana del programma italiano di adesione alle direttive europee in materia di conservazione della natura.
PROGETTO BIOITALY
di Santa Tutino
Il quadro legislativo comunitario in materia di conservazione della natura è composto essenzialmente da due direttive: la 79/409, concernente la conservazione degli uccelli selvatici, e la 92/43, relativa alla conservazione degli habitat naturali, della fauna e flora selvatiche. Entrambe rappresentano il contributo comunitario al mantenimento della biodiversità, in base all'impegno assunto dalla Comunità e dagli Stati Membri nel 1992, a Rio, in occasione della firma della Convenzione internazionale.
Parco del Gran Paradiso: Rhemes Notre Dame.La direttiva UE 92/43 rappresenta un importante passo avanti nell'ambito legislativo europeo poiché stabilisce il principio della conservazione degli habitat naturali in quanto tali e non soltanto in funzione delle specie presenti. Essa prevede infatti la creazione di una rete ecologica europea, coerente, di zone speciali di conservazione, denominata Natura 2000. Questa rete, costituita anche dalle Zone di Protezione Speciale, designate ai sensi della direttiva Uccelli, deve contribuire a garantire uno stato di conservazione soddisfacente degli habitat e delle specie di interesse comunitario. Come conseguenza, gli stati membri dell'Unione sono tenuti ad individuare sul proprio territorio i siti che ospitano habitat o specie animali e vegetali elencati negli allegati della direttiva Habitat.
Il Progetto Bioitaly, avviato dal Ministero dell'Ambiente, in collaborazione con l'Enea, la Società Botanica Italiana, l'Unione Zoologica Italiana e la Società Italiana di Ecologia, rappresenta il programma italiano di adesione alla direttiva Habitat. Il Ministero ha stipulato con tutte le regioni specifici contratti i cui compiti consistono: nell'individuazione sul territorio di competenza dei siti che contengono habitat e specie degli allegati 1 e 2 alla direttiva UE/43; nella compilazione delle relative schede standard europee Natura 2000; nell'individuazione di siti ritenuti di importanza nazionale o regionale.
Orchis militaris nei pressi di Cly (Saint-Denis).La Regione Autonoma Valle d'Aosta ha aderito al Progetto Bioitaly avviando già dal maggio 1994 i lavori di rilevamento, schedatura e valutazione dei biotopi presenti sul territorio. Lo studio, in considerazione del fatto che la regione non è sede universitaria, è stato affidato con un incarico di consulenza ad un gruppo di professionisti locali. La presenza di botanici, zoologi, ecologi ha permesso un'analisi multidisciplinare dei biotopi. Ogni sito è stato oggetto di indagini specifiche riguardo la vegetazione, la flora, la fauna; sono stati fatti, inoltre, sopralluoghi per un riscontro tra lo stato effettivo dei siti e le indicazioni bibliografiche preesistenti. Il Servizio Tutela dell'Ambiente dell'Assessorato dell'Ambiente, Territorio e Trasporti ha coordinato i lavori con la supervisione del Prof. Gian Paolo Mondino, docente presso l'Università di Torino.
Il Progetto, ormai al termine, si è articolato in due fasi. La prima, conclusasi nel dicembre 1995, ha individuato 35 siti SIC (Siti di interesse Comunitario) e 1 ZPS (Zona di Protezione Speciale), identificata con il Parco Nazionale del Gran Paradiso. La seconda ha invece individuato i siti Bioitaly di interesse nazionale o regionale. L'elenco comprende aree già tutelate, come il Parco Nazionale del Gran Paradiso, il Parco del Mont Avic, le riserve naturali regionali e zone di notevole interesse botanico o faunistico, meno conosciute, come Pont d'Ael, Chameran-Grand Brison-Cly, la stazione di Salvia aethiopis di Ozein e Comba Thuilette in comune di La Thuile. I dati raccolti sono stati codificati secondo un questionario standard, predisposto dalla Commissione Europea.
Canneto al Lago di Villa (Challant Saint-Victor).Le informazioni contenute sono state successivamente informatizzate ed ora fanno parte del software Bioitaly, predisposto dall'Enea. Le informazioni riversate saranno pertanto patrimonio comune attraverso una rete coordinata dall'Enea e costituita da apposite stazioni informatiche, collocate nelle varie regioni. Tutto questo è stato possibile grazie all'impegno dei soggetti coinvolti e a finanziamenti sia statali che comunitari.
Il Progetto Bioitaly ha così permesso l'avvio della prima banca dati naturalistica a livello nazionale. Il Ministero dell'Ambiente a conclusione della prima fase ha trasmesso all'Unione Europea una lista contenente circa 2400 siti di importanza comunitaria per l'Italia e le relative informazioni. Questi siti, una volta entrati a far parte delle rete Natura 2000, potranno beneficiare dei contributi comunitari previsti in virtù dell'applicazione della direttiva Habitat attraverso il regolamento Life.

   
Pagina a cura dell'Assessorato territorio, ambiente e opere pubbliche © 2024 Regione Autonoma Valle d'Aosta
Condizioni di utilizzo | Crediti | Contatti | Segnala un errore