In generale la valutazione positiva di un progetto che interessa vaste aree deve forzatamente passare attraverso la risoluzione delle problematiche evidenziate dal progettista e/o rilevate dai servizi di controllo competenti.
• Per quanto riguarda il Minimo Deflusso Vitale l’Amministrazione Regionale disponeva già all’epoca di una legge che definiva in maniera cogente il valore di portata minima da rispettare, e a tale valore il progetto si è adeguato.
• In merito allo smaltimento del materiale di scavo le scelte sono andate nella direzione della riduzione della lunghezza della galleria mediante un tracciato diverso che ha interessato una zona prativa con scavo in trincea e attraverso la riduzione della sezione di scavo della parte in galleria grazie all’utilizzo di una fresa meccanizzata (TBM).
• L’opera di presa in alveo è stata ridotta al minimo indispensabile e, in funzione della buone caratteristiche reali dei substrati, non sono neanche state realizzate le opere spondali sul lato orografico destro.
• È stata inserita la rimozione della pista di cantiere alla fine delle lavorazioni. Il layout finale del progetto ha quindi previsto:
• opera di presa sostanzialmente ipogea;
• galleria di lunghezza pari a 1.650 m con diametro 390 cm scavata in roccia con TBM. Condotta da 130 cm di diametro posata su selle;
• tratto in trincea di circa 600 m con condotta interrata;
• centrale di produzione realizzata all’interno di una caverna in roccia alla quale si accede mediante un tunnel di circa 70 m e contenente al suo interno due gruppi Pelton uguali;
• restituzione delle acque “turbinate” alla Dora di Rhêmes in località Thumel;
• consegna dell’energia mediante cavidotto da 20 kV presso la sottostazione elettrica in località Champagne nel comune di Villeneuve.
Il valore aggiunto