Seduto vicino alla piramide in pietra che domina i 3300 metri del Col Lauson, mentre il senso di pace regalatomi dal panorama, che da qui si gode durante questa tiepida giornata di settembre, pervade la mia mente, il mio corpo… all’improvviso vengo distratto da voci lontane ed indistinguibili, ora sempre più vicine e comprensibili, ed eccoli… due francesi, il primo sorridente e felice, il secondo rosso paonazzo con il battito cardiaco accelerato che si percepisce in lontananza. Dalla breve chiacchierata vengo a sapere che stanno percorrendo una tappa dell’Alta Via n° 1 e che si fermeranno al rifugio per passare la notte. Poche parole e ripartono, ma è ora anche per me e quindi, zaino in spalla, comincio la lunga discesa verso la Valsavarenche.
Un episodio di semplice quotidianità per chi ama percorrere la fitta rete dei sentieri della nostra regione, ma carico di mille emozioni e riflessioni: la soddisfazione nel raggiungere l’obbiettivo, quasi sempre un colle o una cima, sconfigge finalmente lo sconforto, fido compagno nell’ultimo tratto del tragitto che, per la fatica, sembra essere sempre il più ripido; il panorama sulle vette che si innalzano verso il cielo; la vista di un camoscio che fugge sulle erte pareti rocciose, l’indifferenza di uno stambecco alla vista dell’uomo ed infine i vivaci colori dei fiori assieme al persistente profumo delle praterie alpine regalano momenti di grande rilassamento e caloroso abbandono che, per alcuni istanti, permettono di allontanare la frenesia e lo stress di tutti i giorni. Sport, passione o passatempo, il trekking di una o più giornate vede l’incalzare di numerosi praticanti, ahimè, per lo più di età matura e di origine straniera, sintomo che la gioventù valdostana poco si avvicina, forse per inconsapevolezza o semplicemente per pigrizia, a questa sana pratica di montagna.
La fievole conoscenza che negli anni si è trasformata in una radicata consapevolezza nei confronti di questa grande risorsa, così invidiata da chi purtroppo non la possiede, ha permesso e permette tuttora un’accurata pianificazione dei mezzi a disposizione, che garantiscono e migliorano la diffusione e la pratica delle attività legate alla frequentazione degli ambienti montani e alla percorrenza dei sentieri. Poiché il fitto reticolo dei percorsi, costituito da strade poderali, mulattiere e tracciati pedestri, si sviluppa sul territorio valdostano per oltre 5000 km, la gestione di tutte le iniziative volte allo sviluppo del turismo escursionistico è necessariamente il frutto di una forte cooperazione tra Amministrazione Regionale (e dei suoi diversi servizi) ed Enti Locali.
Gli sforzi congiunti perpetrati per anni si rinnovano oggi sia nella programmazione degli interventi da eseguire sui percorsi accidentati, sia nella divulgazione dei risultati conseguiti.
La gestione degli itinerari locali, ossia di quei percorsi che si sviluppano prevalentemente all’interno di un territorio comunale, è affidata alle Amministrazioni Comunali che possono avvalersi della collaborazione delle Comunità Montane. Gli interventi vengono generalmente programmati su piani annuali e pluriennali con l’approvazione di impegni finanziari per lo stanziamento di fondi impegnati sui propri bilanci. I lavori in programma, che spesso prevedono anche solo interventi di manutenzione e pulizia del piano di calpestio dei tracciati, il taglio della vegetazione e la messa in opera di dispositivi per la sicurezza dei fruitori, conseguono da un’attenta progettazione, che oltre ad individuare gli aspetti prettamente tecnici, prevedono anche una serie di informazioni, quali il numero di identificazione del sentiero, il grado di difficoltà, le località presenti ed i tempi di percorrenza, utili all’implementazione del catasto dei sentieri regionale, ultimo progetto, in fase di realizzazione, previsto dall’Amministrazione per il controllo e la gestione di questa risorsa. Ma la Regione interviene direttamente anche su iniziative proposte dai singoli comuni tramite la concessione di agevolazioni e l’erogazione di contributi, oppure tramite l’esecuzione in amministrazione diretta di interventi di competenza prettamente comunale, inseriti su un piano lavori approvato annualmente con Deliberazione della Giunta Regionale. A titolo statistico, risulta che nel corso della stagione estiva 2006 sono stati realizzati quasi 200 interventi in cui sono state impiegate circa 230 maestranze.
L’Amministrazione Regionale gestisce invece direttamente gli itinerari che, per le particolarità del proprio tragitto, sono ritenuti più idonei a promuovere lo sviluppo del turismo escursionistico. Gli stessi sono individuati dalla Legge Regionale n° 21/1993 che li definisce “percorsi di interesse regionale”, e rappresentano i tracciati di trekking, generalmente di più giorni, che attraversano territori intervallivi o internazionali al cospetto dei nostri panorami naturalistici più conosciuti e significativi. Detti percorsi sono stati riportati in una cartina per meglio inserirli nel contesto territoriale, dei quali segue sommaria descrizione.
Come si potrà facilmente notare, i percorsi degli intervallivi n° 102 e n° 105 si sviluppano lungo un percorso di media-alta montagna, il primo, in sinistra orografica della Dora Baltea, congiunge in 63 Km, attraversando il parco regionale del Mont Avic, Champdepraz a Charvensod, mentre il secondo, sui versanti dell’adret unisce in un itinerario di 98 Km il Col Valdobbia, nella Valle del Lys, a Porossan.
Molto interessanti anche i tours, che, sviluppandosi su di un tragitto internazionale a circuito, ci permettono di scoprire le montagne da cui traggono la loro stessa denominazione: è il caso del Tour du Mont Blanc (TMB) che collega, nel suo tratto italiano di 77 km, attraversando la Val Ferret e la Val Veny il Col de La Seigne al col Grand Ferret, del Tour du Mont Rose (TMR), che nei suoi 34 km nazionali permette di scoprire anche gli insediamenti tipici e tradizionali della cultura Walser, e del Tour des Combins (TDC) che ripercorrendo in 38 km il tragitto dal Gran San Bernardo alla fenêtre Durand, alle pendici del massiccio omonimo, segue parte del rû de By, importante canale di adduzione delle acque verso i pascoli di Doues ed Ollomont.
Ma gli itinerari senza dubbio più rinomati e conosciuti sono quelli delle alte vie: l’Alta Via n° 1 (AV1) che in direzione est-ovest percorre la sinistra orografica della Dora Baltea congiungendo dopo circa 123 Km Gressoney-Saint-Jean a Courmayeur, e l’Alta Via n° 2 (AV2) che da Champorcher, attraversando lo splendido Parco Nazionale del Gran Paradiso, raggiunge in 132 Km Courmayeur.
Da quest’anno però anche il famoso Collegamento tra le due altevie, per molto tempo solo immaginato, è completamente percorribile nei suoi 94 km e permette di visitare lo splendido vallone della Legna (Champorcher), di percorrere lo spartiacque con il Piemonte e di raggiungere il centro di Gressoney-Saint-Jean.
Sommando quindi gli ultimi tre percorsi su descritti si è infine realizzato il sogno di poter disporre di un unico tracciato che, a fronte di uno sviluppo di circa 350 km, permette di abbracciare le meraviglie d’alta quota di 24 comuni, disponendo inoltre dell’assistenza di numerosi bivacchi, rifugi e posti tappa.
Merita infine un accenno uno studio, attualmente in fase di realizzazione, commissionato dall’Amministrazione Regionale, relativo al censimento con strumentazione GPS ha inoltre fornito un valido strumento per la georeferenziazione dei tracciati con il successivo ottenimento di carte di sintesi dei sentieri più dettagliate ed aggiornate che saranno a disposizione degli utenti sul mondo di internet. Una corretta gestione dell’escursionismo non deve infatti prescindere da una capillare divulgazione verso il pubblico: un’informazione continua che relazioni sulle possibilità escursionistiche locali e regionali è di fondamentale importanza. Oggigiorno, pur non trascurando il classico dépliant e formati cartacei simili, la diffusione trova negli strumenti telematici il campo più proficuo. Infatti la possibilità di scambiare informazioni e opinioni in tempo reale con una pluralità di appassionati, il potenziale e reale aumentato di visibilità della Valle d’Aosta in tutto il mondo, la nascita di blog specifici e la condivisione di immagini fanno del mondo informatico l’indiscusso protagonista della comunicazione moderna. L’Amministrazione Regionale, così come quelle Comunali, si è dotata di specifiche pagine web in cui vengono presentate esaurientemente le caratteristiche naturalistiche, tecniche, ricettive ed i consigli per la percorrenza in sicurezza delle vie escursionistiche nonché la possibilità di comunicare gli eventuali suggerimenti per il miglioramento del servizio o per informare gli operatori su potenziali problematiche riscontrate sul territorio: a titolo d’esempio andando a visitare i portali www.regione.vda.it/altevie oppure www.regione.vda.it/turismo/randonne_i.asp si troverà la descrizione relativa a trekking da effettuare in più giornate oppure gli itinerari da percorrere in poche ore.
Ma le iniziative non si fermano ancora. L’impegno nella valorizzazione della rete sentieristica proseguirà anche con la rivalutazione di percorsi storico-culturali, come il Gran sentiero Walzer (GSW), la via francigena e le vie alpine, indice che la collaborazione tra i vari enti si sta rafforzando per la creazione di una rete escursionistica di alto livello.
I SENTIERI DELLA VALLE D’AOSTA SUL WEB
- www.regione.vda.it/altevie
- www.regione.vda.it/turismo/randonne_i.asp