ITINERARIO
Chi ha detto che per intraprendere un’escursione a piedi occorre necessariamente allontanarsi dalla città? Questi sono alcuni spunti per ri-scoprire angoli caratteristici di Aosta, spesso dimenticati nella vita di tutti i giorni.
ABBIAMO ANCHE LE GAMBE
di Palmira Orsières
Un dettaglio del Palazzo Nicole de Bard, in via De Sales.Camminare è l’attività fisica più semplice e naturale che l’essere umano possa praticare. È un esercizio fisico alla portata di tutti e per tutte le età. I benefici che esso può generare sono straordinari: contribuisce al mantenimento del benessere psico-fisico dell’individuo, combatte lo stress e i disturbi legati ai ritmi frenetici della vita del giorno d’oggi.
Camminare non è solamente raggiungere un colle, una cima per annotare il dislivello o i chilometri percorsi. Significa anche scoprire, osservare, arricchire i propri pensieri, appropriarsi del paesaggio e dei dettagli utili per lo sviluppo della sensibilità emotiva. Significa soprattutto scoprire il mondo in tutte le sue forme al ritmo delle proprie gambe.
È un’attività fisica che si può praticare ovunque, in montagna, in collina, in pianura e perché no… anche in città.

Andare a piedi in città
Ci sono degli ottimi motivi per decidere di percorre a piedi la città.
È innegabile che ognuno di noi può fare la sua parte, per cercare di rendere meno caotica la città e contribuire a migliorare la qualità dell’aria, lasciando, per esempio, l’auto al parcheggio o in garage.
Andare a piedi attraverso la città può essere anche una buona occasione per conoscere angoli poco noti, testimonianze che hanno contribuito, nel corso dei secoli, a fare la storia della città: i monumenti cosiddetti minori, particolari architettonici che rivelano l’epoca di costruzione degli edifici, i canali, le Rives, e le numerose attività produttive che si sono sviluppate nei secoli passati.
E ancora… andare alla ricerca degli alberi monumentali della città, classificati e tutelati da una legge regionale, oppure annotare i nomi delle vie per ricercare la storia dei personaggi ai quali sono dedicate.
La città di Aosta offre una miriade di angoli caratteristici, di particolari che spesso sfuggono; si può (re)imparare a vedere, a osservare, è sufficiente andare per la città con occhi curiosi e attenti e con desiderio di scoperta.
È possibile creare dei percorsi pedonali tematici, per il piacere di camminare, per conoscere e comprendere la città, ma anche semplicemente per andare a scuola o in ufficio.
Il trasferimento a piedi allora non sarà più visto come un problema o una costrizione ma può diventare un’interessante occasione da utilizzare per conoscere, osservare, vivere meglio. Diventa allora un’opportunità per riappropriarsi della città visitandola al ritmo degli uomini che l’hanno costruita, vissuta e trasformata nel corso dei secoli.

Proponiamo alcuni itinerari nella città di Aosta, nel centro storico; sono solo degli esempi, ricordiamo che sono numerosi i possibili percorsi pedonali in città.

Lungo i canali della città di Aosta

La caratteristica Ruelle des Cogneins, ad Aosta.La città di Aosta è attraversata da una rete di canali, ora in gran parte incanalati, ma un tempo erano a cielo aperto. In alcuni punti della città è ancora possibile vedere alcuni tratti allo scoperto o seguire il loro tracciato canalizzato.
L’acqua serviva per l’irrigazione degli orti e dei prati, per la pulizia delle strade, ma era anche forza motrice facilmente disponibile e funzionale alle attività produttive che numerose si erano installate lungo il corso delle Rives: segherie, mulini, fucine, impianti tessili, ecc. Di alcune attività è ancora possibile riconoscere l’ubicazione, attraverso particolari architettonici o denominazioni di esercizi pubblici.
I due più importanti canali della città di Aosta, Rive de Ville e Rive du Bourg, derivano dal canale principale, la Mère des Rives.
Quest’ultimo preleva l’acqua dal Buthier, a Nord della città, in regione Saumont e scende verso Sud; in corrispondenza dell’attuale viale Federico Chabod si divide in due rami: la Rive de la Ville si dirige a Ovest, mentre la Rive du Bourg scende a Sud. Queste a loro volta davano origine a una serie di diramazioni secondarie per raggiungere tutte le zone della città.
Vi proponiamo alcuni itinerari a piedi seguendo in parte il tracciato delle Rives principali.

La Rive du Bourg

Dalla piazza Arco d’Augusto imboccare via Sant’Anselmo. Sulla destra si può notare una casa che presenta sulla facciata elementi di architettura medioevale; elementi che si possono ritrovare in diverse zone della città. Al numero civico 66 si trova la Casa di Sant’Anselmo; in questo luogo pare sia nato Anselmo d’Aosta (1033-1109) che fu una personalità importante in campo religioso e politico. Fu arcivescovo di Canterbury. La casa attuale data del XVI secolo. Pochi metri oltre volgere a destra, per via Sant’Orso, e giungere sulla piazza della Chiesa di Sant’Orso. Il complesso di Sant’Orso non ha bisogno di presentazioni e si rimanda il lettore alla ricca bibliografia esistente. Ammirare l’esemplare di Tiglio, pianta monumentale; la targa ai suoi piedi segnala i suoi dati: circonferenza 460 cm, altezza 17 metri, età 450 anni circa. Proseguire su via Sant’Orso e confluire in Via Guido Rey. Pochi passi più avanti si trova la Rive du Bourg. Verso destra è visibile un tratto di canale costeggiato da un filare di alberi e dalla stradina sterrata che conduce ad una proprietà privata, una cascina ancora in funzione, dove è possibile vedere l’antico mulino. Non tralasciare di alzare lo sguardo per ammirare lo spettacolo del Grand Combin che fa da sfondo alla città di Aosta
Ritornare su via Guido Rey, oltrepassare la scuola elementare e voltare a sinistra su via Hôtel des Monnaies per ritrovare il canale, che costeggia la cinta muraria della città romana. A destra si trova la Tour Fromage e il Teatro Romano. In questo tratto si trovava una segheria e una cartiera; il bel lavatoio coperto, utilizzato fino a qualche decennio fa, è stato restaurato di recente. Attraversare Via Sant’Anselmo, in prossimità della Porta Pretoria e continuare verso sud, su Via Vevey, lungo le mura; in questo tratto si trovavano due mulini e una fucina. Alla confluenza con Via Carrel il canale continua per terminare la sua corsa nella Dora Baltea.
Proseguire l’itinerario costeggiando le mura sul lato sud, lungo il piazzale dell’autostazione, passare in via Ollietti, attraversare i giardini pubblici, oltrepassare Via Festaz, raggiungere piazza Chanoux. Di qui rientrare alla piazza Arco d’Augusto per via Porta Pretoria e via Sant’Anselmo. Notare in via Porta Pretoria la casa sulla quale è stata posta la targa che ricorda Philippe-Maurice de Challant (1724-1894), ultimo discendente della nobile famiglia valdostana. Sempre sulla stessa via, il Palazzo dei Signori di Nus, detto anche Palazzo Ansermin. La facciata in muratura a vista con elementi architettonici del XV secolo. Probabilmente non è mai stato terminato, si presume infatti che dovesse essere intonacato e decorato di stucchi. Superata la Porta Pretoria, sulla destra si trova il Palazzo dei Passerin d’Entrèves, antica residenza della nobile famiglia; sulla facciata è ancora visibile l’emblema familiare.

La Rive de la Ville

La pianta della città di Aosta: in rosso il percorso della Rive du Bourg, in blu quello della Rive de la Ville. L’area tratteggiata color amaranto rappresenta la ferrovia, mentre il colore azzurro indica corsi d’acqua e canali a cielo aperto.Dal parcheggio di Viale Federico Chabod seguire per un breve tratto verso Ovest Viale Federico Chabod, osservare la diramazione delle due Rives dalla Mère des Rives e poco oltre prendere Rue De La Pierre; all’incrocio con Via Guido Rey è ancora visibile un tratto di canale scoperto che azionava i macchinari di una segheria. Proseguire lungo Via Guido Rey e costeggiare le mura romane su via Anfiteatro, passare davanti al convento di Sainte-Cathérine, ammirare gli affreschi sulla facciata risalenti al XV secolo; alla confluenza con corso Padre Lorenzo l’edificio costruito sui resti della torre medioevale detta Porte Pertuise, porta sulla facciata il busto del Conte Crotti, personalità della politica valdostana del XIX secolo.
A lato di Corso Padre Lorenzo è visibile un altro tratto della Rive dove era situato un mulino.
Imboccare ora Via Abbé Chanoux dove si notano le abitazioni costruite sulla cinta muraria. Al termine della via, all’incrocio con Viale della Pace, osservare la casa rurale che doveva ospitare una delle numerose officine della città; qui è nuovamente visibile un tratto del canale che prosegue il suo corso verso Ovest. Riprendere il cammino su Via San Giocondo; all’incrocio con via Abbé Chanoux si trova l’edificio costruito sull’antica porta medioevale detta Poterne, ben visibile sulla mappa della città dello storico valdostano De Tillier, del 1730; raggiungere Piazza Roncas.
La piazza è particolarmente ricca scoperte archeologiche, merita senza dubbio una visita il Museo Archeologico Regionale, allestito nel Palazzo che fu sede del Monastero della Visitazione; presenta sulla facciata una serie di affreschi. La piazza ospita inoltre il Palazzo Roncas del XVII secolo, oggi sede del Comando dei Carabinieri, con un cortile interno e il corridoio d’ingresso affrescato. Il palazzo non è visitabile.
Sempre sulla Piazza Roncas osservare gli affreschi, sul lato Sud del Museo Archeologico, una meridiana, e sull’edificio di fronte, alcune figure. Affreschi come questi erano presenti un po’ ovunque in città.
All’angolo con via San Giocondo, in una piccola edicola, è raffigurata la Pietà; il muro su cui poggia era il confine del recinto delle immunità: il reo che riusciva ad entrare nel recinto non poteva più essere catturato dall’autorità civile, ma ricadeva sotto la giurisdizione ecclesiastica, veniva cioè giudicato dal Vescovo e non Balivo.

Sul lato Nord della piazza, si trova un lavatoio posto lungo la Rive de la Ville, in un tratto a cielo aperto. Verso Ovest si dirama Via Tourneuve, dove esisteva un mulino; una ruota che lo azionava è ancora visibile all’interno di un ristorante.
La Rive de la Ville prosegue il suo corso oltre l’attuale Via Monte Vodice per piegare poi a Sud verso la Dora Baltea; anche lungo questo tratto esistevano numerose attività produttive: impianti tessili, segherie, mulini, fucine…
A Nord della Piazza Roncas si apre Via Martinet; notare all’angolo con Via Abbé Gorret la casa del XV-XVI secolo, con portali lavorati e finestre a crociera. Poco più avanti si trova la Chiesa di Saint-Etienne, con la facciata affrescata. All’interno si trova l’imponente statua di San Cristoforo in legno, alta quasi 5 metri, ricavata da un unico blocco, risalente al XV secolo.
Dalla Piazza Roncas riprendere il cammino verso Sud, lungo Via Croce di Città; sulla destra si diramano alcune viuzze che collegano con Via Aubert. Particolare è la Ruelle des Cogneins che presenta una serie di arcate che ricordano i tipici Caruggi dei borghi Liguri. Osservare la Maison Barillier, del XVIII secolo, dove soggiornò il pittore e scrittore Xaver De-Maistre. Nel mezzo della via la Croce con la scritta che ricorda la cacciata dei Calvinisti dalla città.
Imboccare a sinistra Via De Tillier fino alla piazzetta dove si trova la chiesa sconsacrata di San Grato, vescovo di Aosta nel V secolo e patrono della diocesi valdostana. La chiesa risale al XV secolo e presenta la facciata principale affrescata. Di fronte, un affresco raffigura la Santa Sindone e una targa ricorda il passaggio della reliquia ad Aosta, nel 1578. Svoltare a sinistra per Via Lostan; al numero civico 10/14 il Palazzo Lostan che conserva il portale cinquecentesco e una feritoia per arma da fuoco. Confluire su Via Mons. De Sales, notare sulla destra il Palazzo Nicole de Bard che presenta finestre ornate da figure mitologiche e soggetti allegorici, quindi raggiungere la cattedrale di Aosta.
Sulla cattedrale e l’area archeologica circostante, rimandiamo alla ricca documentazione esistente. Proseguire su Via De Sales, passando davanti al Palazzo Vescovile svoltare su Via Conseil des Commis dove si trova l’edificio che fu sede del Conseil des Commis, organo amministrativo nato nel 1536, e raggiungere Piazza Chanoux.
L’itinerario continua lungo Via Xavier de Maistre, costeggiando il lato Est del municipio. Notare la casa in stile Liberty, uno dei pochi esempi presenti in città. Raggiungere Viale Federico Chabod, osservare, nei pressi dell’incrocio con Rue De La Pierre, una casa rurale, una delle ultime testimonianze della natura agricola della città, ed alcune costruzioni che hanno ospitato in passato attività produttive, quindi riguadagnare il punto di partenza.

La Mère des Rives

Dal parcheggio di Viale Federico Chabod, seguire il percorso pedonale che costeggia il torrente Buthier, attraversare la passerella che fiancheggia la Mère des Rives, passare accanto alla cappella della Consolata e proseguire fino al ponte sul torrente Buthier, dove si possono osservare le prese d’acqua per le centrali idroelettriche e la derivazione dei canali della città.
Dalla cappella della Consolata (pannelli indicatori) si diparte il sentiero della collina di Aosta che sale ad Arpuilles e Excenex.

Questi sono solo alcuni suggerimenti per andare a piedi in città, ricordiamo ai camminatori, ma anche a coloro che, ci auguriamo, camminatori lo diventeranno, che è possibile intraprendere escursioni partendo a piedi dal centro della città. Esistono itinerari segnalati che hanno origine da diversi punti della città e si alzano verso la collina offrendo, a man mano che si acquista quota, panorami e scorci interessanti, percorribili per buona parte dell’anno.

Per incentivare la visita delle città a piedi sono numerose le iniziative da registrare.
È significativo l’esempio del Trekking Urbano, nato nel 2002 a Siena, città che ha ideato una formula di turismo sostenibile per rivitalizzare i luoghi meno noti dei centri storici italiani. L’esempio è stato seguito da un numero sempre crescente di comuni italiani.
Anche la città di Aosta ha aderito alla proposta offrendo a ospiti e residenti, all’inizio di ottobre di quest’anno, una passeggiata originale alla scoperta di angoli suggestivi per terminare sulla piazza Chanoux dove era in corso in corso di svolgimento la desarpa.

Ma non c’è solo la città di Aosta… ogni cittadina ha i suoi Coins Inconnus da scoprire e valorizzare, monumenti, strutture legate alla cultura materiale…; ogni località ha i suoi sentieri che partono dal centro e si dirigono verso i villaggi che costituirono la rete viaria dei secoli passati, ora apprezzati come percorsi per la distensione e lo svago.

Andare a piedi è anche un’occasione per socializzare, per incontrare persone che hanno gli stessi interessi, per la storia, per l’esercizio fisico, ecc. e quindi l’augurio è quello di incontrarci numerosi sui percorsi pedonali urbani ed extraurbani.
   
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