Alp e Rivista della Montagna si rinnovano.
Il 2001 è l'anno del rinnovamento per le due maggiori testate che si occupano di montagna in Italia: Alp e Rivista della Montagna.
La prima, diretta da Marco Ferrari e pubblicata da Vivalda Editore, propone un remake della veste grafica e una diversa partizione dei dodici fascicoli annuali: in edicola si troveranno dunque sei numeri monografici Alp-Grandi Montagne, quattro fascicoli Alp-Wall a testimonianza della fusione con la rivista Su Alto e due monografie Alp-Vacanze. L'aspetto della nuova serie appare quanto mai accattivante, grazie al rinnovato progetto grafico e alla scelta iconografica sempre accurata. I contenuti invece rimangono sostanzialmente quelli di prima: si continuerà quindi a parlare di alpinismo in tutte le sue forme sullo stile di quanto svolto finora.
Maggiori cambiamenti interessano invece la Rivista della Montagna, pubblicata dal Centro di Documentazione Alpina di Torino, a cominciare dal nuovo direttore responsabile. Dopo cinque anni Pietro Giglio lascia il posto a Roberto Mantovani, già direttore della Rivista dall'85 al '95. Il mensile si presenta ora in un nuovo formato, più compatto, simile a quello del National Geographic, con una grafica completamente rinnovata. Compare in edicola solo più dieci volte all'anno, ma promette contenuti sempre più interessanti: la sfida è quella di affrontare le tematiche legate al mondo dell'alpinismo e della montagna con un occhio più giornalistico. Spazio quindi agli approfondimenti e ai dibattiti per proiettare l'alta quota nella vita di tutti i giorni.
Prima relazione sullo stato dell'ambiente, Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente-Regione Autonoma Valle d'Aosta, Aosta 2000.
Il presente volume, stampato lo scorso autunno, riporta le elaborazioni dei dati ambientali rilevati nel biennio 1997-1998 e la sua realizzazione è stata resa possibile dalla collaborazione fra le sezioni in cui l'Arpa è articolata.
I temi trattati nel volume sono finalizzati a descrivere la situazione dei fattori di pressione sull'ambiente considerato come insieme di matrici sensibili.
Vengono riportati i risultati di indagini, misure e ricerche relativi ad acqua, suolo, rifiuti, aria, rumore, radiazioni ionizzanti e non ionizzanti, ecc.
L'osservazione di tutti i parametri caratteristici per lo studio di questi elementi ed il loro monitoraggio risultano necessari per compiere delle valutazioni sullo stato dell'ambiente, nell'ottica di uno sviluppo e di una fruizione sostenibili delle risorse.
L'ambiente e la sua tutela sono qui trattati in maniera specialistica, per via della natura della relazione che è un vero e proprio rapporto sull'ambiente, ma la lettura risulta fruibile anche al lettore meno esperto, grazie al linguaggio essenziale ed ai supporti grafici adottati dall'opera.
Mont Avic -Il Parco-, Manila Calipari.
Sfogliando le pagine di questo volume ci si sente proiettati nell'atmosfera tutta particolare del Parco e sembra di percorrere, a fianco dell'autrice, i sentieri che si snodano attraverso la valle di Champdepraz, così affascinante e ricca di contrasti. Mentre il passo si fa strada attraverso cedevoli torbiere e soleggiate praterie, l'occhio si attarda rapito a contemplare il sole che si rispecchia nell'acqua trasparente di piccoli e grandi laghi alpini. E l'obiettivo è pronto ad immortalare lo spettacolo, non dimenticando gli snelli pini silvestri e gli imponenti affioramenti rocciosi modellati dal tempo. La storia del Parco del Mont Avic ci è raccontata in quest'opera non soltanto dalle splendide immagini, ma anche dalla voce narrante di chi, contemplando la maestosità dello spettacolo, ricorda le tappe che hanno portato all'istituzione del Parco nel 1989. Grazie alla legge regionale n. 66 dell'ottobre di quell'anno, infatti, nacque in Valle d'Aosta il Primo Parco Naturale Regionale, considerato uno fra i nostri più belli e più vari ambienti naturali. Escursionisti e studiosi possono qui appagare lo sguardo e il desiderio di conoscere più approfonditamente la storia dell'uomo e delle sue attività, testimoniate dagli abitati sparsi nel Parco ed in gran parte ristrutturati, e dai resti delle attività estrattive praticate in passato, ed osservare esemplari botanici e faunistici rari in altre località della Valle.