La nostra regione è caratterizzata da una potenziale abbondanza di acqua, ma la sua presenza e la sua distribuzione territoriale sono alquanto disomogenee e oggettivamente problematiche. Ultimamente, poi, sono emersi con forza i segni di una diminuita capacità delle fonti di approvvigionamento, perlopiù dovuta alla ridotta consistenza o, in alcuni casi, alla scomparsa di nevai, al prosciugamento di sorgenti e alla contrazione dei ghiacciai.
Si avvertono così le premesse per far ritornare di attualità i conflitti secolari legati all'accesso a questa risorsa. Unica novità rispetto alle storiche lotte è che, a fronte di un forte aumento delle necessità di acqua ad uso domestico, economico ed energetico e, quindi, potabili, irrigue, industriali e per la produzione di energia elettrica; si fa contestualmente pressante la richiesta di risorse idriche per scopi ambientali quali la salvaguardia degli ecosistemi e del paesaggio, l'autodepurazione, la valenza turistica.
Si rende pertanto necessaria un'azione coordinata di governo della risorsa idrica, volta a garantire il soddisfacimento dei diversi fabbisogni secondo specifiche priorità, con la consapevolezza di trovarsi di fronte ad un bene strategico ma anche limitato.
È sulla base di questa premessa che si fonda la deliberazione della Giunta regionale n. 4995 del 30 dicembre 2004 con la quale si è adottato lo schema di Piano regionale di tutela delle acque della nostra regione. Con questo atto sono stati fissati gli obiettivi di qualità ambientale dei corsi d'acqua superficiali e sotterranei valdostani e gli interventi per garantirne il raggiungimento o il mantenimento.
In considerazione dell'importanza che tale documento riveste e che interessa, sia pure con diversa sensibilità, l'intera società, si è ritenuto fondamentale promuovere la partecipazione di tutti i soggetti pubblici e privati alla sua definitiva formazione. A tal scopo si è prevista l'acquisizione di osservazioni, suggerimenti, esigenze da parte di tutti coloro che, a diverso titolo, sono interessati alla questione, e ciò prima della sua approvazione definitiva da parte del Consiglio Regionale.
Non a caso, dunque, questo numero della rivista è interamente dedicato alla Relazione di sintesi del Piano di tutela delle acque, documento nel quale sono riassunte le informazioni principali del Piano stesso, proposte in modo più divulgativo rispetto ai tecnicismi che ritroviamo nel documento adottato, quest'ultimo essendo più direttamente rivolto agli addetti ai lavori.
È auspicabile che attraverso le molteplici forme di comunicazione a disposizione, e dunque anche questa, si susciti l'attenzione e si attivi la partecipazione di una più ampia fascia di cittadini che, resi edotti sullo stato attuale delle nostre acque e sul loro utilizzo, partecipino attivamente alla questione.
Si auspica in tal modo che, mediante l'accesso facilitato a questa documentazione, aumenti la volontà di impiegare in modo sostenibile questo fondamentale bene naturale.